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29. Torino Film Festival: “Terri” di Azazel Jacobs (Festa mobile)

Creato il 28 novembre 2011 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

29. Torino Film Festival: “Terri” di Azazel Jacobs (Festa mobile)

 

Anno: 2011

Durata: 105′

Genere: Commedia/Dramma

Nazionalità: USA

Regia: Azazel Jacobs

Nell’ultimo decennio è emerso un filone che si potrebbe definire “Sundance Indy”, ossia quelle pellicole, più o meno indipendenti, che passano in anteprima ad ogni edizione del Sundance Film Festival. Più che il budget, ad accomunare questi film, spesso opere prime, è il taglio drammatico che li contraddistingue (le cosiddette “dramedy”).

Terri, il quarto lungometraggio di Azazel Jacobs, rientra perfettamente in questa categoria. Preceduto dal solito immotivato Hype – come molta roba che passa al Sundance – Terri racconta la storia di un adolescente obeso e depresso e del rapporto che si instaura tra lui e Mr. Fitzgerald, il preside della sua scuola.

29. Torino Film Festival: “Terri” di Azazel Jacobs (Festa mobile)

Chiunque abbia visto un paio di coming of age americani sa che i licei statunitensi sono un vero e proprio inferno. Jocks, geeks, freaks, nerds, stoners sono categorie ormai consolidate e alle quali, a quanto pare, è impossibile sfuggire. Un ragazzo come Terri in questo panorama non può che essere un emarginato. Non sappiamo molto su di lui, tranne che vive con lo zio malato (un ottimo Creed Bratton, conosciuto soprattutto per il suo ruolo nella versione americana di The Office) e che alla sua giovane età sembra già aver perso ogni speranza, tanto che va a scuola direttamente con il pigiama. Entra in scena il preside che gli propone una seduta settimanale nel suo ufficio nel tentativo di ridargli un po’ di fiducia. Qui Terri conoscerà un amico inaspettato e le ore passate con Fitzgerald gli apriranno nuove prospettive.

Film come Terri non si ricordano certo per la trama, assai convenzionale, ma, semmai, per l’atmosfera e la descrizione dei personaggi. Il problema però è che il “messaggio” buonista – stare bene con se stessi ed accettarsi per quello che si è – ormai sa di stantio. Allo stesso modo non è certo una novità per nessuno che l’adolescenza è un periodo difficile e spesso imbarazzante.

29. Torino Film Festival: “Terri” di Azazel Jacobs (Festa mobile)

Quindi alla fine cosa rimane di Terri? Non molto. La sceneggiatura di Patrick DeWitt, come detto, non è certo originale, ma per fortuna evita caratterizzazioni troppo stereotipate. La regia di Jacobs è diligente, ma in fondo rimane scolastica, e John C. Reilly (che ormai si divide tra le commedie demenziali del frat pack e questo tipo di pellicole) non riesce a differenziare il proprio ruolo rispetto ad altre interpretazioni simili fornite negli ultimi anni. L’unico vero merito sono i tre ragazzini protagonisti (Jacob Wysocki, Bridger Zadina e Olivia Crocicchia) che riescono a rendere credibili alcuni momenti di disarmante sincerità durante il film.

Troppo poco per sollevare Terri sopra la media e farlo emergere dalla massa di film dalle tematiche ripetitive.

Paolo Gilli


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