di G. Tomassetti
Il D.Lgs.102 del 4 luglio 2014 ha recepito la Direttiva UE 27/2012 sull’efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.. Il decreto prevede, tra l’altro, che ogni anno venga ristrutturato dal punto di vista energetico il 3% degli edifici della pubblica amministrazione centrale.
Voler rispettare questo impegno sarà una sfida difficilissima per il Paese, ai limiti dell’impossibile se si seguirà il tran tran tradizionale; per riuscirci occorrerà tenere in considerazione le realizzazioni di successo già avvenute e prendere esempio da esse.
Si tratta di un impegno molto pesante dal punto di vista sia finanziario, per l’entità dei capitali coinvolti in un periodo di priorità per la riduzione del debito pubblico, sia economico perché trattandosi di edifici con basso fattore di utilizzo, spesso chiusi la notte e nei fine settimana, si ha un potenziale di riduzione dei consumi meno rilevante rispetto ad altre tipologie di edifici.
Anche da un punto di vista tecnico, per la progettazione e per la gestione degli interventi, la situazione non appare rosea; infatti il decreto non arriva a valle di una serie di interventi, di esperienze e di aggiustamenti, di monitoraggio delle difficoltà incontrate, ma è il recepimento di una direttiva comunitaria alla cui formazione e decisione ha, formalmente, partecipato anche il nostro governo, senza mai coinvolgere le strutture amministrative che si sarebbero dovute preparare per esser pronte ad attuarla.
L’Italia è un paese complesso e disomogeneo; insieme a condizioni medie piuttosto arretrate, è possibile incontrare alcuni esempi di avanguardia, sparsi qua e là nel territorio. Infatti, dove esistevano le condizioni istituzionali, amministrative e politiche, è stato permesso ad operatori tenaci e preparati, che credevano nelle loro idee, di realizzare iniziative innovative e di successo, che poi li hanno resi capaci di dialogare alla pari con i colleghi degli altri paesi della UE.
Se si riuscirà a valorizzare i casi di successo, se si favorirà la replica e la diffusione di quanto imparato e lo sviluppo di nuovi metodi la sfida non è persa in partenza.
Nel 2013 la FIRE, su incarico ENEA nel quadro della Ricerca del Sistema Elettrico, tramite visite dirette e questionari, ha condotto un’indagine conoscitiva sulla diffusione e applicazione del finanziamento tramite terzi (FTT) e dei contratti a prestazione energetica garantita (EPC) negli edifici della P.A. Nell’ambito di tale indagine sono state analizzate le esperienze più significative relative ad iniziative sul patrimonio edilizio di Regioni, Provincie, Comuni e Università, per interventi hardware, per organizzazione della gestione del patrimonio, per la contrattualistica.
Il documento relativo all’indagine, assieme a un secondo documento di orientamenti e suggerimenti è disponibile nella sezione “Studi” del sito FIRE.