L’arte ha sempre qualcosa da insegnarci, ma ogni tanto nella storia viene fuori un artista così all’avanguardia da fare quasi paura.
Uno di questi è Caravaggio.
Ecco tre consigli sulla fotografia che puoi trarre dai suoi dipinti.
Premessa: la tartaruga ninja dimenticata
Mi ricordo che quando ero un bambino (per quanto mia moglie sostenga che lo sono ancora…) adoravo lavarmi i denti. Avevo una clessidra delle tartarughe ninja che giravo per sapere quanto a lungo dovessi lavarmi i denti.
Perché ne sto parlando? Beh, tutte e quattro prendono il nome da maestri del Rinascimento: Donatello, Raffaello, Michelangelo e Leonardo.
Non c’è nessuno che non li conosca, o che non abbia perlomeno visto qualche loro opera d’arte. Però l’elenco è incompleto, perché manca Caravaggio. Un maestro a pieno titolo, ma anche una pecora nera rispetto a tutti gli altri.
Era difficile aver a che fare con lui, spesso si lasciava coinvolgere in risse e soprattutto fece qualcosa che spiacque molto alla Chiesa: per rappresentare i santi, gli apostoli e la famiglia di Gesù prese a modello gente di strada (mendicanti, prostitute ecc.).
Non aveva tutti i torti, perché gli apostoli erano persone “normali”, ma questo è un discorso che affronteremo un’altra volta.
Caravaggio è famoso per molti dipinti che ora andremo a vedere per trarne alcuni consigli.
Iniziamo…
1) Usa il chiaroscuro
Ecco cosa intendo quando dico che Caravaggio fu un pittore d’avanguardia: i suoi dipinti sono, ovviamente, dipinti, ma sono illuminati come fossero fotografie. Il suo lavoro è drammatico e ha influenzato molti fotografi e operatori video fino a oggi, compreso Alfred Hitchcock.
Personalmente, considero Caravaggio il primo fotografo.
Come possiamo ottenere una luce così bella? Chissà, magari gli alieni gli hanno dato una fotocamera con cui sbizzarrirsi…
Caravaggio aveva un senso della luce fotografico – Alieni
(Per coloro che non hanno capito la battuta: questo ragazzo si presenta ogni volta in televisione sostenendo che la gran parte delle invenzioni umane siano opera degli alieni…).
Però, seriamente parlando, Caravaggio aveva un senso della direzione della luce e del contrasto che dà alle sue immagini una grande profondità.
Cosa possiamo rubare alla sua arte, da fotografi? Beh, due termini importanti: chiaroscuro e tenebrismo.
Il chiaroscuro è un gioco di luci e di ombre ad alto contrasto. Non ne esiste uno schema vero e proprio, ma eccone due esempi validi:
Il tenebrismo deriva direttamente dal termine “tenebre”.
È quando un’opera presenta un forte chiaroscuro, con l’oscurità come aspetto principale e il soggetto che emerge dallo sfondo scuro. Ecco qualche esempio:
In sostanza, se c’è un gioco di luci e di ombre è un chiaroscuro. Se l’immagine è composta da luce che emerge dalle tenebre è tenebrismo. In questo caso, è come se fosse tutto nero ma ci fosse un elemento che ne emerge, come un viso, una scena ecc.
Tutto questo è molto bello, ma come puoi a livello pratico aumentare il livello drammatico delle tue fotografie, risparmiando l’uso del flash?
Beh, si basa tutto sul cercare contrasti di luce.
Nei due ritratti soprastanti, era tutto buio e mia moglie era al computer. L’unica fonte di luce era il monitor, così grazie alla magia dell’esposizione tutto il resto è diventato scuro. Lo stesso vale per il mio ritratto, la stanza era scura e il Sole batteva forte sulla finestra. Mi sono semplicemente avvicinato alla finestra e ho scattato la foto.
È tutta una questione di attenzione e di conoscenza dei vari orari della giornata. Quando è nuvoloso è davvero impossibile, ma quando splende il Sole e ci sono palazzi o altro a creare ombre è il momento giusto per ottenere un bel chiaroscuro o un tenebrismo per le tue immagini.
Trova scene contrastate e controlla l’esposizione per ottenere i tuoi punti di luce.
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2) Usa metafore e simboli
Questo è un dipinto piuttosto famoso di Caravaggio:
È solo un ragazzo con un cesto della frutta, giusto? Non proprio.
A mio avviso, uno dei problemi principali su cui si incagliano i fotografi è quello di non andare oltre l’oggetto fotografato. Prendiamo ad esempio i fiori, quando fai una fotografia a un fiore non è solo un fiore, può anche rappresentare qualcos’altro.
I pittori sanno che esiste un ampio ventaglio di fiori e conoscono i loro significati. Se un dipinto mostra un soldato con gli occhi chiusi, il lavoro può essere interpretato in due maniere: sta dormendo o è morto. Se c’è un giglio al suo fianco significa che è morto, perché è a questo che si associa quel fiore.
La parola chiave è: metafora. Le cose non sono sempre come sembrano. Una pesca può rappresentare l’immagine di un lato b femminile, una vongola le parti intime di una donna, un fiore fallico quelle maschili, ecc.
Quindi, questo dipinto di Caravaggio in realtà non ritrae un ragazzo con un cesto in mano. I frutti sono una metafora sessuale (che viene usata persino dai cantanti!) e il ragazzo ha le spalle visibili… un gesto sessualmente suggestivo.
È, insomma, il dipinto di un ragazzo che sta proteggendo la sua sessualità, ma probabilmente non è così innocente, perché c’è una foglia morta sulla parte destra, verso il basso. E cosa ci fa con le spalle scoperte?
In questa immagine ho usato le spalle nude nella stessa maniera suggestiva… L’aquila e la scritta “For you” sono la ciliegina sulla torta!
Anche tu puoi usare, nello stesso modo, simboli e metafore nella tua fotografia. Probabilmente sai che un teschio rappresenta la morte, un gatto nero sfortuna (ma questo varia da una cultura all’altra), una rosa rappresenta l’amore, la ruggine il decadimento, ecc.
Non solo puoi usare il tuo soggetto in senso metaforico, come qui sotto, ma puoi anche inserire un elemento in un punto strategico per influenzare la percezione dell’immagine da parte dell’osservatore, come ad esempio del vino, che rappresenterebbe del sangue.
Proprio come le frasi, che vanno lette inserite nel loro contesto, anche le immagini e i simboli dovrebbero essere considerati nel loro contesto. Ecco un’immagine che voglio commentare:
Quest’immagine rappresenta una scena celestiale, o perlomeno gioca con l’idea che la gente ha del paradiso. La bambina assomiglia a un angelo, con il palazzo sullo sfondo a rappresentare un regno celeste.
In questa c’è la stessa bambina con lo stesso vestito, ma la scena è più simile a un’incoronazione, con la donna intenta a passare il trono a sua figlia. Un altro aspetto di cui parlare è il simbolismo religioso.
Ovviamente questo dipende fortemente dalla cultura di chi osserva la fotografia, solo il mondo occidentale potrebbe capire quest’immagine:
Chiaramente questo scatto richiama l’immagine di Gesù, ma lo interpretiamo così solo perché ne abbiamo una conoscenza precedente, non solo per via di Gesù (o almeno, per le sembianze che si crede potesse avere), ma più specificatamente per via di quest’immagine:
Per la cronaca, a quanto pare l’oggetto che il ragazzo ha in testa era un cappello non finito che aveva visto a Port-au-Prince, Haiti, e aveva appena comprato da un venditore. A parte Gesù, un altro elemento è il simbolo della croce. La croce potrebbe essere creata usando un palo della corrente o l’intersezione di due linee lungo la strada.
In definitiva, Caravaggio ci ricorda che quando si tratta di arte bisogna guardare al di là delle apparenze. Quindi, fa’ attenzione agli oggetti che inquadri, perché potrebbero avere un valore ben preciso!
3) Dai significato alla luce
Per un fotografo la luce è tutto, ma quando combini tecniche di chiaroscuro o di tenebrismo al simbolismo ottieni… una luce che si riempie di un significato. Lascia che ti spieghi.
Questo quadro è la Vocazione di San Matteo. Alcune informazioni a riguardo: nella Bibbia Gesù è noto come “la Luce del mondo”, un uomo santo che, incredibilmente, si circonda di personaggi dal dubbio spessore morale, compreso un esattore delle tasse.
Qual è il problema, dici?
In quel tempo gli ebrei erano sotto la dominazione dell’Impero Romano. Alcuni di loro venivano nominati esattori e incaricati di riscuotere le tasse. Ovviamente, ne riscuotevano più del dovuto e facevano la cresta sul denaro consegnato ai Romani. Non solo erano visti come traditori (così come i collaborazionisti nella Seconda guerra mondiale), ma erano anche oggetto di odio da parte degli altri, che li consideravano dei corrotti. Nessuno voleva essere associato a loro.
Torniamo al dipinto.
Matteo era uno di questi esattori, e Gesù lo chiamò perché diventasse un suo discepolo. Nello stile tipico di Caravaggio, questo quadro presenta una gran quantità di chiaroscuro e tenebrismo. Questa scena è drammatica. Ma ciò che mi preme che si noti è la direzione della luce. La luce origina sulla destra, e splende verso sinistra. Gesù è sulla destra, è come una luce nelle tenebre. Matteo e la sua compagnia sono disposti a sinistra.
La luce è presente non solo per accentuare la drammaticità della scena, ma anche per approfondire il significato del quadro. La luce di Gesù non solo splende nel buio, ma chiama Matteo perché abbandoni l’area che è avvolta dalle ombre (la casa) e scelga la zona in luce. La luce che arriva da destra simboleggia una progressione.
Nella maniera comune di rappresentare il tempo, se poniamo il tempo al centro abbiamo il passato a sinistra e il futuro a destra. Quindi, la luce a destra non è solo quella di Gesù, è anche la direzione del futuro.
Probabilmente avrai capito dove intendo andare a parare inserendo tutto ciò nella fotografia. Puoi usare il tenebrismo per aggiungere drammaticità alle tue immagini, ma puoi anche utilizzare la luce per approfondire il significato dei tuoi scatti.
Anche io in questa immagine ho usato la luce per raccontare una storia.
Qui, una madre piange perché è sopraffatta dalle crisi del figlio, che passa in pochi istanti da gentile a violento. La luce proviene di nuovo da destra, ma il volto del figlio è metà in luce e metà in ombra, rivelando la storia della sua doppia personalità, violenta/gentile. La madre al momento non guarda verso la luce, ma ha il volto in direzione di suo figlio. Ha perso (si spera temporaneamente) la speranza.
In questa immagine, più allegra, abbiamo a sinistra un ragazzo che se ne va spensierato per la strada e, in contrasto, a destra un uomo tra le ombre, che sembra minaccioso. In entrambi gli scatti la luce racconta una storia.
Una volta che hai il controllo della luce puoi, come Caravaggio, iniziare a darle un significato.
Ovviamente non c’è bisogno di arrivare al chiaroscuro o al tenebrismo, anche un contrasto minore può essere riempito di significato.
Luci eccessive come quelle qui sotto possono ricordare il paradiso, luci forti possono ricordare qualcosa di più brutale, ecc.
Possiamo riassumere questi tre consigli in uno solo: sii cosciente di quel che stai facendo quando punti la tua fotocamera.
La luce può aggiungere un tocco drammatico o significare anche qualcosa di più profondo, esattamente come tutti gli altri elementi dell’inquadratura.
Pensa come un pittore. Loro sanno perfettamente cosa inseriscono nella loro cornice (perché devono dipingerla creandola dal niente).
Sii te stesso, rimani concentrato e continua a scattare.
Articolo di OLIVIER DUONG liberamente tradotto dall’originale: http://www.theinspiredeye.net/3-photography-tips-caravaggio/