3° Festival del Cinema Veramente Indipendente

Creato il 29 maggio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Torna il Festival Del Cinema Veramente Indipendente, ospitato anche per  la sua terza edizione nel suggestivo Cinema Trevi di Vicolo del Puttarello a Roma. Come ogni anno il cartellone è fitto di cortometraggi italiani e stranieri e si arricchisce in questa edizione di due seminari con i direttori della fotografia: Marcello Montarsi, David di Donatello per Notte Prima Degli Esami alle ore 17 di venerdì 29 maggio e Sandro Chiesa, curatore della fotografia di videoclip, documentari e cortometraggi, che incontrerà il pubblico alle 17 di domenica 31 maggio, ultimo giorno della rassegna.

La prima giornata ha ospitato cortometraggi italiani e spagnoli; nel blocco pomeridiano centrale sono stati proiettati Angèlica (Spagna, 2015, 20’) del sivigliano Antonio Cuesta, Come Joe Pesci (Italia, 2011, 20’) di Fabrizio Maddalena, Astronautas (Spagna, 2015, 19’) di Javier Ruiz, Capolinea (Italia, 2004, 16’) del siciliano Mario Cosentino.

Se i cortometraggi italiani sono ricchi nel soggetto delle storie che raccontano, da un punto di vista tecnico presentano alcune imperfezioni; quello più rudimentale è Capolinea, dato dal fatto che è stato girato nel 2003; seppur sia trascorso un tempo storico relativamente breve, da un punto di vista di nuove tecnologie siamo distanti anni luce rispetto alle innovazioni degli ultimi anni; il cortometraggio, che nel cast del  vede la partecipazione dell’attrice Donatella Finocchiaro e nei titoli di coda ringrazia il regista Emanuele Crialese, vinse, appena uscito, alcuni premi nei nascenti festival di cortometraggi. La storia, accattivante e inquietante al tempo stesso, si svolge su un autobus delle autolinee Caronte che trasporta quattro passeggeri dalle storie di vita più disparate e bizzarre. Come Joe Pesci, cortometraggio del 2011, è la storia quasi donchisciottesca di un ragazzo che assomiglia all’attore americano Joe Pesci  che si fa talmente prendere dai gangster movie di cui è appassionato che scambia la realtà con la finzione; la storia, nonostante la breve durata, ha anche una cornice narrativa che può dare l’impressione di caricare l’opera di troppi elementi, ma che rende il film godibile e divertente fino alla fine.

Storie più semplici ma accorgimenti tecnici e stilistici decisamente di qualità molto alta per i cortometraggi spagnoli, usciti nel 2015;  Angèlica è immerso nelle atmosfere e nel bianco e nero dei film di Bette Davis; è la storia di un’attrice molto egocentrica, che abita una grande casa tappezzata di fotografie che la ritraggono, alla quale viene offerto il ruolo della madre, scomparsa da poco, e con la quale non ha mai avuto un buon rapporto. Astronautas arriva direttamente dal Cannes Short Film Corner; è la storia di un uomo non più giovane che decide di disintossicarsi dalla droga e iniziare una vita normale. Sul suo percorso si inserirà una ragazzina alla ricerca del fratello che un tempo viveva con l’uomo; nell’opera la musica scelta come colonna sonora spicca particolarmente, merito del regista, tecnico del suono con specializzazione musicale.

Nel dibattito dopo la proiezione emergono proprio queste differenze tra le opere italiane e quelle spagnole, anche confrontando quelle proiettate precedentemente: in realtà in Italia si tende ad utilizzare il cortometraggio come un biglietto da visita, un trampolino di lancio per il lungometraggio. Diversamente succede nel resto dell’Europa, dove il cortometraggio ha una sua vita autonoma in quanto opera a sè stante, per questo la qualità si rivela nella maggior parte dei casi superiore.

Il Festival continuerà fino a domenica 31 maggio con seminari e proiezioni nelle tre fasce orarie 17,19 e 21. (per informazioni  http://cvifestival.com/).

Anna Quaranta



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