Il 3 novembre 1957 l’Unione Sovietica lancia lo Sputnik 2. A bordo c’è il cane Laika, primo essere vivente ad andare sullo spazio. Il suo vero nome era Kudrjavka, anche se in ambito anglosassone viene spesso chiamata Muttnik (da mutt che in inglese significa bastardino e dal nome della capsula Sputnik). La capsula era attrezzata per il supporto vitale e portava cibo ed acqua ma non prevedeva il rientro, quindi la sorte di Laika era segnata fin dall’inizio della missione. La capsula era, inoltre, attrezzata con sensori tali da permettere il monitoraggio dei segnali vitali del passeggero come pressione sanguigna, battiti cardiaci e frequenza respiratoria. Nel 2002 furono resi noti i risultati di nuove ricerche compiute dallo scienziato russo Dmitrij Malashenkov, che rivelarono che Laika sopravvisse unicamente per un periodo compreso tra le cinque e le sette ore dopo il decollo a causa degli sbalzi di temperatura. La morte dell’animale fu causa di una serie di azioni di protesta nei confronti di ambasciate sovietiche in tutto il mondo, portando in primo piano la discussione sull’utilizzo di animali per scopi scientifici.