Al contrario della scorsa settimana, questa volta le sensazioni non erano ottimali.
Nel riscaldamento mi sentivo legato e le chiodate, sul quel tipo di percorso, probabilmente erano fuori luogo.
Ma tant'è, cerchiamo di fare al meglio la gara, inserita all'interno della splendida area archeologica del Porto di Traiano a Fiumicino.
La partenza è molto lenta per la presenza di un ponticello che permette il passaggio di un atleta alla volta.
Appena il percorso si apre mi passa della gente, con cui ho battagliato nelle precedenti due tappe, a doppia velocità.
Allora le mie sensazioni erano giuste, oggi gioco in difesa.
Mi metto del mio passo cercando sempre i passaggi ai lati dove c'è parecchia erba dove affondare i chiodi.
All'inizio del secondo giro però comincio a vedere parecchia gente che cede di schianto.
Senza allungare o forzare continuo del mio passo riprendendo sempre più gente.
Questa cosa mi sorprenda.
In media alle campestri c'è gente più preparata delle 10km domenicali su strada, ma vedo sempre tantissime persone che sbagliano condotta di gare partendo a tutta finendo sulle gambe al 4°km.
E così comincio a recuperare.
E le gambe girano pure.
Quando manca meno di un chilometro decido pure di forzare.
Riprendo l'ultimo gruppetto che avevo a vista davanti e col cuore in gola tiro pure la volata.
Non voglio girarmi a vedere se ho qualcuno alle calcagna, voglio solo continuare a spingere.
Chiudo 34°, 3'45" di passo medio e la miglior prestazione su questo circuito.
Alla faccia delle sensazioni della partenza.