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"30 anni e una chiacchierata con papà": l'autobiografia di un Tiziano a Ferro e Fuoco

Creato il 01 novembre 2010 da Dejavu
Sono rimerso dalle quasi 400 pagine dei diari di Tiziano. Quegli scritti che - rivisti e riorganizzati - fanno ora parte del libro autobiografico uscito nei negozi da una decina di giorni.Molto il chiasso che ne ha preceduto il lancio, con una specie di campana antisismica che suonava già dalle pagine patinate di "Vanity Fair" sulle quali il cantante faceva "coming out" dichiarando di volersi innamorare di un uomo.
Tiziano Ferro non è nulla di ciò che vedete in Tv, nulla di ciò che dicono o scrivono di lui. I quaderni ai quali affida la sua anima dai 15 anni in poi sono l'analisi spietata di una dissociazione tra il personaggio pubblico e la persona privata, di una mancata corrispondenza tra il successo professionale e l'insuccesso con se stesso, di numeri 1 nelle hit parade inversamente proporzionali ai chili da perdere e alle priorità sentimentali.
I DIARI: Come un Joyce che lascia andare senza briglie i suoi pensieri tortuosi nell'"Ulisse", anche Ferro toglie ogni diga alla dirompenza delle sue sensazioni parlando del difficile rapporto con il suo corpo su una bilancia che sfiora il quintale quand'è ancora giovanissimo, della sua ansia di dimagrire e di avere successo in quello che sa fare meglio, cioé musica, del tempo speso all'emittente radiofonica di Latina che sarà la prima di una lunga serie di rifugi dal mondo e degli sbattimenti sui treni che dovrebbero portarlo ai binari di una svolta, verso provini e incontri decisivi ma che, in realtà, sembrano non muoversi mai, proprio come la sua vita di adolescente sognatore.Finché il successo giunge travolgente, con Mara Maionchi, con i contatti giusti, con la perseveranza e con Xdono, il brano che si piazzerà in cima alle classifiche nel giro di pochissimo e che segnerà la fortuna del primo album: Rosso relativo.  Il sodalizio con Maionchi e marito a un certo punto pare però naufragare. Lui si sente sfruttato, usato, calpestato nel suo diritto ad avere guadagni consoni alle sue fatiche e umanamente i poli non si incontrano. Mi ha infatti stupito non leggere alcun cenno a loro nei ringraziamenti finali.  
Se il mondo intorno a lui cambia, dentro di sé Tiziano resta sostanzialmente una persona autodistruttiva con la tendenza ad isolarsi, con una perenne insoddisfazione per il suo aspetto fisico, con la necessità di colmare un vuoto trovando qualcuno con il quale condividere i suoi traguardi. Tra concerti e promo tour, tra un aereo e l'altro, un Paese e l'altro, incontrando hostess arroganti e amicizie deludenti, sopportando massacranti fusi orari e indigesti tabloid che scavano con prepotenza nella sua dimensione intimistica, i quaderni-confessione ripetono un mantra che infonde perfettamente nel lettore il senso di stanchezza, di struggimento e di solitudine che il cantante prova. Tanto che si giunge a un punto di rottura insostenibile tra la seduzione della fama e la disperazione che spinge a fuggire. Di corse lontane Tiziano ne farà molte tentando di progettarsi una vita parallela, fatta di studi universitari in Messico, di libertà vissute lontane dai riflettori, di rapporti occasionali con uomini furtivi che lasciano poco ma che portano via tanto, rapinando la sua fragile identità di ogni sicurezza e costringendolo ogni volta a ricominciare da capo.  Poi quella sua terribile gaffe sulle donne messicane "baffute", pronunciata mentre è ospite da Fabio Fazio a "Che tempo che fa" e che gli farà crollare le vendite e il mondo addosso. Quel mondo di emancipazione dalle regole del suo lavoro che si era faticosamente ritagliato proprio in Messico, la terra che ha involontariamente offeso per una leggerezza e che dopo quella infelice battuta non ne vuole più sapere di lui. E' un periodo difficilissimo per Tiziano, un frangente in cui l'inferno interiore di proietta anche fuori. E quando l'incidente diplomatico sembra essere rientrato, ecco che Londra diventa il suo nuovo esilio da una realtà che non gli appartiene e alla quale lui sente di non appartenere. Lì prende casa, invita gli amici della sua Latina, città nella quale fa ritorno ogni Natale e che come la famiglia,  il bisogno d'amore e la musica è l'unico punto fermo in mezzo a innumerevoli giri di boa intorno al mondo e ai trionfi di carriera.
Forte è l'attaccamento al fratello Flavio. Genuino e commovente è il legame con Laura Pausini ed Elisa la cui profonda umanità pulsa a intermittenza come un faro luminoso ad ogni loro incontro, quasi fossero due presenze angeliche e salvifiche nel corso di tutto il libro e nella vita di Tiziano. Molti i personaggi celebri citati con generosità di commenti: da Jovanotti a Mary J. Blige, da Ivano Fossati a Luca Carboni, da Irene Grandi a Kelly Rowland, da Giusy Ferreri della quale diventerà il produttore durante la prima edizione di "X Factor" a Raffaella Carrà che verrà incensata in "E Raffaella è mia". 
ESPERIENZA DI LETTURA: Sarei scorretto se dicessi che arrivare in fondo non mi è costato fatica. A un certo punto la narrazione assume la forma di un mantra che ripete in maniera ossessiva rotte di viaggio, spostamenti e considerazioni impantanate in un disagio interiore che non fa progressi, che talvolta spinge a tentazioni drastiche e che si scioglierà solo con l'intervento di una persona esterna e l'inizio della psicoterapia. Nel frattempo, l'unica vincitrice che non si arrende mai è la musica, vera e sola protagonista che sopravvive alla contingenza. Il percorso creativo delle canzoni e dei quattro album che le raccolgono (Rosso Relativo, 111, Nessuno è solo, Alla mia età) sembra avere una vita autonoma e inarrestabile, anche se rappresenta in fondo la più sincera espressione della voce - interiore- di Tiziano e la sua richiesta d'aiuto a qualcuno di indefinito tra le migliaia di ascoltatori dietro alla radio o in mezzo alle affollate platee degli stadi.
 

Finchè alla soglia dei 30 anni, mentre fervono i preparativi di una memorabile festa di compleanno, il papà lo va a prendere all'aeroporto dopo uno degli innumerevoli voli e in auto inizia finalmente quella chiacchierata tanto temuta e da troppo tempo rimandata sul vero Tiziano, sulla sua vera sessualità e sulla difficoltà ad accettarla quale causa di tutti i suoi tormenti.
Noi a quella conversazione possiamo partecipare senza interromperne la delicatezza, seduti sui sedili posteriori, coinvolti in un tragitto che non è al capolinea ma prelude a un altro lungo viaggio nella seconda e più consapevole parte di quell'esperienza straordinaria che è la vita.  Sfogliate e spogliate pure Tiziano Ferro dalle vostre sovrastrutture mentali e ascolterete le sue canzoni con orecchio sicuramente diverso.

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