30 luglio 2012 - “Misteri, crimini e delitti irrisolti di Roma”, Convegno al Municipio di Ostia per il libro di Flaminia Savelli
Da Simoeffe
La tarda mattinata a Ostia si presentava calda e afosa mentre mani umidicce si tendevano per presentarsi e salutare. Il “Mare di Roma” ci ha accolto senza la brezza marina che lo contraddistingue, ma all’interno dello storico palazzo razionalista del Governatorato l’agile struttura con porticati e scale ha “deliziato” i partecipanti al Convegno.
Alle 12 puntuale arriva Flaminia Savelli, l’autrice del romanzo Misteri, crimini e delitti irrisolti di Roma: con cortese affabilità, la giovane giornalista e autrice di questi 25 casi di cronaca nera per i tipi di 'Newton e Compton', presenta la sua Opera prima e si lascia “intervistare” su quel che l’ ha spinta a riprendere storie delittuose datate per il desiderio “di andare a vedere cosa ne è di questi casi di cronaca a tanti anni di distanza, quando non occupano più le prime pagine dei giornali”.I famosi “book hunter” della Newton Compton, segugi per scovare gli autori più promettenti, con l’istinto e la vocazione della storica casa editrice -nel caso del romanzo in presentazione- hanno stimolato l’autrice a coniugare qualità , rigore e modernità, simboli per la qualità di una certa editoria italiana.
Così tornata a casa, inforcati gli occhialini da presbite (testimone dell’età “più adulta”!!!), mi sono immersa nella lettura di questo romanzo elaborato in due anni con la tenacia di quella nuova generazione di autori attenti nell’avvicinarsi alla storia contemporanea e, nel nostro caso, a quella anche cruenta del territorio metropolitano.
Note sulla struttura
Si intuisce che la prospettiva da cui l’autrice vede i fatti è tale da far entrare il lettore nel suo mondo fino a lasciarsi trasportare quasi fosse esso stesso a scrivere la storia!! E quanto meno appare il narratore tanto più il lettore sente di essere lui stesso ad osservare il mondo creato dall’autrice ed è attratto dalle storie raccontate. Un altro dei pregi del romanzo è il rispetto della coerenza: le storie raccontate seguono le regole dell’accaduto che non è neutro ma ben definito dal punto di vista del modo. Altro pregio il fatto che l’autrice media un problema diffuso nella letteratura contemporanea: l’ ambientazione contaminata dalle narrazioni audiovisive. Nel romanzo in questione le suggestioni e le informazioni vengono elaborate dall’autrice con il diverso ruolo di sceneggiatrice, fotografa, scenografa, costumista…mettendo il lettore in contatto diretto coi fatti raccontati. In sostanza il lavoro di indagine sulle fonti documentarie ha evidenziato rigore in termini di accuratezza a precisione.Infatti come afferma R.L. Stevenson “ la mente possiede degli occhi e non c’è niente che rimanga impresso come qualcosa che viene percepito come immagine”. Chi scrive deve saper trasmettere“l’immaginazione che immagina le immagini” facendo sviluppare quella capacità di poter ricondurre alla soggettività dei personaggi.Il libro presentato indica molto bene il percorso di come si trasforma un’idea in una storia, come si fa a renderla verosimile, in che modo l’autrice disegna le trame, come si compongono tra loro trama principale e le trame secondarie.
SIMO 2000
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