Avevi ragione Abie. La Dropsie Avenue che conoscevamo non c’è più. Ci resta solo il ricordo di com’era… Alla fine le case sono solo case… Sono le persone a fare un quartiere!
(Rowena a Abie Gold)
Will Eisner nel suo studio.
Secondo molti storici dei comics, quando nel 1978 uscì “Contratto con Dio”, venne inaugurato l’esordio delle cosi dette graphic novel. Artefice di questo fu Will Eisner, autore formidabile, sicuramente uno dei quattro assi del fumetto made in USA insieme ad Alex Raymond, Milton Caniff e Jack Kirby.
Eisner, classe 1917, era già un’autorità nel mondo dei comics grazie a The Spirit, personaggio creato nel 1940, con cui l’autore iniziò a mettere in pratica tutte quelle innovazioni che avrebbero contribuito a delineare il fumetto contemporaneo.
Quando il grande Will diede alle stampe “Contratto con Dio”, aveva sessantun’anni e la sua classe era rimasta immutata. Poi nel 1991 a settantaquattro anni pubblicò il suo capolavoro: Verso la tempesta, opera autobiografica epica e struggente. A questo punto uno avrebbe potuto anche non aspettarsi più niente da un uomo che fino a quel momento aveva dato tanto al fumetto. E invece, dopo soli quattro anni, ecco l’altra zampata di un leone che sembra non smettere mai di ruggire: Dropsie Avenue.
Con questo suo lavoro, Eisner ci dà una vera lezione di come si realizza un racconto per immagini: la storia di un intero quartiere, Dropsie Avenue appunto, raccontata in centosettanta tavole; e in esse una miriade di piccole storie, piccoli personaggi, differenti realtà e culture che s’intrecciano, si incontrano, si perdono di vista per poi rincontrarsi. Il tutto sullo sfondo di un quartiere che muta come i suoi personaggi; invecchia con loro, rinasce sempre in loro compagnia, quasi una specie di ombra paterna che domina le vite di questo piccolo microcosmo in cui Eisner si diverte a far vivere i personaggi più singolari e dalle etnie più diverse. Fin dalle prime pagine, il lettore viene catapultato in un secolo di storia americana; dai coloni olandesi in rivalità con gli inglesi fino ad arrivare alla grande depressione, alla seconda guerra mondiale, alle intolleranze razziali fino agli anni settanta, simbolo del degrado urbano che si abbatte sul quartiere. L’autore ha la rara capacità di raccontare le storie di questi uomini comuni, con una grazia artistica e narrativa sorprendente; in una manciata di pagine assistiamo al declino della famiglia Van Dropsie, alla tenera storia d’amore tra una ragazza paraplegica e un teppistello muto; alterna scene di ordinaria violenza domestica e razziale a sequenze di umana disillusione e speculazione.
La composizione della tavola secondo Will Eisner.
Ma la vita in un quartiere è fatta anche di piccoli miracoli come quello del venditore di stracci Izzy Cash che è riuscito a comprare uno dei palazzi di Dropsie Avenue e da mendicante qual era si trasforma in un padrone senza scrupoli; ma anche di corruzioni politiche come quelle finalizzate a creare una stazione della sopraelevata nel quartiere, che avrebbe messo, inoltre, a rischio la stessa popolazione. E il progresso che, inesorabilmente, va avanti negli anni, assomiglia piuttosto a un regresso, che possiamo intravedere nella nuova generazione del quartiere che prende il posto della prima; una generazione, quella nuova, più incerta e arrivista, che demolisce in tutti i sensi il quartiere e tutta la sua storia. Ma niente può essere eliminata del tutto, sembra dirci Eisner, e soprattutto la gente vive di ricordi o rimpianti; quegli stessi ricordi che spingono un’anziana donna di Dropsie Avenue, che ha fatto la fortuna nel tempo, a impiegare le sue risorse nella ricostruzione dell’intero quartiere, nel farlo rivivere con la stessa vivacità dei suoi tempi migliori. Ed ecco che il quartiere rinasce ma, come ben sappiamo, la storia finisce sempre col ripetersi…
Un capolavoro che si rilegge sempre, sorretto da un ritmo sempre incalzante e da una serie di felicissime soluzioni artistiche; nostalgico, ironico, violento, cinico ma soprattutto pieno d’amore. Lo stesso amore che Abie Gold, personaggio che fa da trait d’union in quasi tutta la storia, prova per Dropsie Avenue; e, alla fine, quello stesso amore che ha spinto un figlio del South Bronx come Will Eisner a raccontare, con una maestria degna di un immortale, un’epopea che da sempre affascina.
Dropsie Avenue: un quartiere dove iniziano e finiscono i sogni della gente comune.
Curiosità
Per realizzare Dropsie Avenue Eisner si è documentato per ben due anni sulla storia del suo quartiere, il Bronx, che ne è il chiaro modello ispiratore.
Al momento dell’uscita dell’opera Eisner aveva settantasette anni.
Edizione consigliata
Consiglio quest’edizione della defunta Punto Zero per diversi motivi: primo fra tutti quello di carattere culturale in quanto prima casa editrice a pubblicare in Italia le opere più rappresentative di Eisner. In più l’edizione è davvero bella, curata da Andrea Plazzi, ben stampata e con l’introduzione di Eisner sia all’edizione originale che a quella italiana.
Altre edizioni
Sicuramente la più simile a quella della Punto Zero è quella realizzata dalla Fandango Libri nel 2010. Dropsie Avenue è contenuta anche nel volume raccoglitore Contratto con Dio – La trilogia sempre pubblicato da Fandango Libri nel 2009.
Da sinistra: l’edizione della Fandango libri. A destra: la raccolta “Contratto con Dio La trilogia”.
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