300 Years Of FOSSIL FUELS In 300 Seconds

Creato il 19 gennaio 2012 da Annaritarbr
300 Years Of  FOSSIL FUELS In 300 Seconds è  un video del Post Carbon Institute, che racconta, in 5 minuti e 38 secondi, la storia dei combustibili fossili e il loro impatto sull'ambiente e la società.
Il video ha i sottotitoli in italiano. Dopo averlo guardato, se dovesse esservi sfuggito qualcosa, potete leggere la trascrizione dei sottotitoli.

TRASCRIZIONE DEI SOTTOTITOLI
Post Carbon Institute presentaIl giro finale sulle montagne russeUna breve storia dei combustibili fossili
Tutto è iniziato con un Big Bang… un momento, non occorre andare così tanto indietro. La Terra si è formata 4,5 miliardi di anni fa…ancora troppo indietro.Proviamo così: siamo nel Medioevo. Le persone in Gran Bretagna non hanno più legna da ardere. Iniziano a bruciare il carbone, ma terminano quello sul suolo. I minatori scavano a fondo, le miniere di carbone sono piene di acqua.
Thomas Newcomen inventa la macchina a vapore alimentata a carbone per estrarre l’acqua affinché i minatori potessero continuare a scavare.James Watt la rende pratica per altri usi.Ora abbiamo gli ingredienti della rivoluzione industriale: i combustili fossili e un modo per utilizzarli.Si scatena l’inferno. I minatori si impantanano per trasportare il carbone. Le rotaie facilitano il lavoro. Le rotaie e la macchina a vapore danno vita alla ferrovia.Michael Faraday crea il primo motore elettrico.Nikola Tesla inventa la corrente alternata.Presto, le compagnie pubbliche iniziano a bruciare il carbone per generare elettricità.Nel frattempo, Edwin Drake trivella il primo pozzo petrolifero in Pennsylvania. E Karl Benz costruisce un’automobile alimentata a petrolio. Il catrame e il petrolio diventano prodotti chimici industriali e farmaceutici che allungano la vita: maggior crescita della popolazione.I fratelli Wright creano il primo velivolo con motore a benzina.Fritz Haber e Carl Bosch producono fertilizzanti dai combustibili fossili. I fertilizzanti e i trattori a benzina aumentano la produzione alimentare, nutrendo più persone.
La Prima Guerra Mondiale è il primo conflitto in cui si utilizzano i combustibili fossili e poi la Seconda Guerra Mondiale, con l’avvento dei missili teleguidati e delle bombe atomiche.Tra queste due, la Grande Depressione, causata in parte dalla Sovrapproduzione. Le catene di montaggio creano più prodotti di quanto le persone ne abbiano bisogno. I manager pubblicitari inventano il consumismo per assorbire la sovrapproduzione.
Anni ’50: i pubblicitari usano la televisione per attirare nuove generazioni di consumatori.Negli anni ’70 sopraggiunge una crisi petrolifera. Tutti sono sconvolti nel vedere quanto siano dipendenti dal petrolio! Con la crisi energetica nasce il movimento ecologista. I prezzi del petrolio crollano e tutti si  dimenticano delle carenze energetiche.C’è un faccia a faccia tra mercato ed economia pianificata; il Mercato vince.Addio malefico impero sovietico! I politici decidono che il Mercato risolverà tutto.
Arrivano i personal computer.La globalizzazione prende il sopravvento quando il Mercato comprende che la manodopera è più economica in Cina.Improvvisamente tutti hanno un telefono cellulare. Ma la produzione petrolifera mondiale si ferma.La Cina sta bruciando metà del carbone del pianeta per prodotti da esportare. Ma la Cina dove prenderà altro carbone e petrolio per alimentare la crescita? La crisi ambientale è ovunque.Livelli crescenti di CO2 conducono a ondate record di caldo, inondazioni, siccità. Gli oceani si acidificano.
Il soprassuolo diminuisce di 25 miliardi di tonnellate all’anno a causa dell’agricoltura industriale. Le antiche foreste scompaiono.Le specie si estinguono mille volte più velocemente rispetto alla norma.L’acqua dolce è scarsa o inquinata. Le compagnie petrolifere trivellano il mare perché il petrolio più facile si è esaurito, ma una piattaforma in acque profonde esplode e contamina il Golfo del Messico.
Le industrie si spostano in paesi inquinanti dove la manodopera è economica, mentre gli Stati Uniti diventano un casinò: il settore finanziario rappresenta il 40% dell’economia. Ma Wall Street è sovraindebitata.Le banche falliscono. La disoccupazione sale alle stelle. Il credito evapora. L’economia è sull’orlo del collasso.
Ok, torniamo al presente.E’ sorprendente quanti progressi siano stati compiuti in 200 anni, solo tre generazioni, dall’inizio dell’era industriale ad oggi.Ma dove siamo diretti? La popolazione umana non può raddoppiare. Non possiamo continuare a riversare carbonio nell’atmosfera. Non possiamo continuare a distruggere il soprassuolo.Non possiamo far aumentare la popolazione e il consumo, o basare la nostra economia sull’esaurimento dei combustibili fossili. Non possiamo stampare denaro per risolvere la crisi finanziaria. E’ stato un giro entusiasmante. Ma ci sono dei limiti. Non è la fine del mondo. Ma dobbiamo fare quattro cose rapidamente:
- Imparare a vivere senza combustibili fossili.- Adattarci alla fine della crescita economica così come l’abbiamo conosciuta.- Sostentare 7 miliardi di abitanti e stabilizzare la popolazione a un livello sostenibile.- E fare i conti con il nostro lascito di distruzione ambientale.
In breve, dobbiamo vivere con il budget di risorse rinnovabili della Natura, stando al passo con la rigenerazione naturale.Possiamo farlo? Non abbiamo scelta!Le fonti alternative di energia sono importanti, ma nessuna può sostituire pienamente i combustibili fossili nel momento in cui li abbiamo. Inoltre, abbiamo ideato e costruito le nostre infrastruttire per il trasporto, l’elettricità e l’agricoltura basandoci sul petrolio, il carbone e il gas.Passare a diverse fonti di energia implicherà riprogettare le città, i processi industriali, il sistema sanitario, etc.Dovremo, inoltre, ripensare alcuni dei nostri valori culturali.
Nessun problema del nostro pianeta può essere affrontato isolatamente, alcuni non possono essere del tutto risolti. Dobbiamo prepararci all’inconsueto.Il nostro principale obiettivo è la resistenza,la capacità di assorbire i colpi e continuare ad andare avanti.Se non faremo niente, giungeremo sì a un futuro “post carbon”, ma sarà desolato.Eppure, se programmiamo la transizione, potremo vivere un mondo con solide comunità di persone sane e creative ed ecosistemi con milioni di altre specie. In un modo o nell’altro, stiamo iniziando un giro irripetibile.Comprendi questi problemi e partecipa anche tu.Tutti al lavoro!

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