Isla de la Tortuga, marzo 1687
In tutta Fort de Rocher c'erano ragazze disposte a vendersi per una bevuta, ma il bordello più rinomato era certamente quello della signora Porter, denominato La Casa del Cacao. Ospitava le donne più belle e apriva le finestre sul vicolo dell'Angolo Morto, poco distante dal molo. L'entrata principale era accanto alla piazza, quasi dirimpetto alla chiesa, ed era una casa di tolleranza così ben frequentata, che nessuno trovava disdicevole quella posizione. D'altronde era Tortuga quella, non certo un luogo per signorine, e i gesuiti avevano da tempo desistito, con la loro opera di redenzione. L'ultimo prete era scappato con una ragazzina, si diceva, ma queste faccende non interessavano Jerry che, dopo aver lasciato Mathias di guardia all'Ibisco d'Oro, si stava dirigendo proprio al bordello.
Dicevano che ci fosse una nuova ragazzina cui fare la pelle e, sebbene non gli interessasse litigare con una finta vergine, era curioso di scommettere contro Scott Wellington, che si diceva intenzionato a portarsela a letto anche a costo di dilapidare un capitale. Non era la prima volta che Jeremy partecipava a una riffa e quando entrò nel salone, non si stupì di trovarlo gremito. Uomini che non avrebbero mai potuto partecipare alla lotteria si stringevano contro le pareti per lasciare spazio ai pretendenti e assistere allo spettacolo con la bava alla bocca.
Jerry gettò una borsa di monete sul tavolo della signora Porter e quella si affrettò a intascarla: -Ola Hudson, vuoi vedere la merce?-, lo invitò umettando le labbra rosse.
Lui sogghignò alzando lo sguardo su Scott Wellington, che si avvicinava tastandosi la pancia prominente: -Mi fido, so che hai buongusto Theresa. Scott, come te la sei cavata, a Isla de Piños?-
Il pirata scoppiò a ridere: -Benissimo Hudson, che cosa sono quelli, soldi per la vergine? Me la mangio io, la bambina.-
Jeremy squadrò la figura imponente e disgustosa: - Povera creatura, lasciala a me che almeno sono bello!-, disse senza fingere del tutto.
Wellington gli offrì da bere e sedettero con gli altri scommettitori, in compagnia delle ragazze del bordello. Un vecchio suonava la spinetta e qualcuno nell'attesa prese le carte per una partita. Magnolia gli sussurrò nell'orecchio: -Se vinci, Jerry, voglio partecipare. La ragazza è davvero bellissima.-, e pregustando l'idea di una notte a tre, Hudson sorrise, gettando le carte per la chiusura.
Quando la signora Porter condusse nella stanza la ragazza da macello, ogni uomo nella stanza rimase incantato. Si chiamava Luz Almirante e sebbene fosse una quindicenne, aveva il corpo sensuale. L'abito mostrava il petto e i capelli scuri erano acconciati con piume e perle false, il viso imbellettato la faceva sembrare una bambola, la cui boccuccia tremava leggermente. La ragazza si muoveva tenendo la schiena rigida, guardandoli con l'aria spavalda di chi sa quel che la aspetta, e se non fosse stato per gli occhi dorati, scuri e spaventati, Jerry non avrebbe mai creduto che fosse intatta.
Come ci si poteva immaginare, Scott diede fondo ai suoi averi per possederla, e in molti uomini rilanciarono l'offerta, facendo alzare la posta in gioco, tanto che a un certo punto Jeremy fu costretto a lasciare. Con rammarico osservò la giovane preda e istintivamente si toccò la fronte in segno di saluto e lei gli rispose con un triste sguardo deluso.
Poco dopo, Jerry la guardò passare sottobraccio al lurido bucaniere, diretta al primo piano come al patibolo. Silenziosamente le augurò buona fortuna.
Carmen gli passò un bicchiere: -Tranquillo, Scott si ferma solo una notte, tu potrai consolarla domani.-, Hudson alzò le spalle, accettando da bere.
Se Luz Almirante intendeva far carriera alla Casa del Cacao, in qualche modo doveva pur cominciare e lui non poteva cambiare in alcun caso la sua sorte. Le brutture del mondo non potevano passare tutte sulle sue spalle e lui aveva un'altra donna da cercare.
Una che stava nascosta chissà dove.
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