31.Torino Film Festival: “Sweetwater” di Logan Miller

Creato il 27 novembre 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2013

Durata: 95’

Genere: Western

Nazionalità: USA

Regia: Logan Miller

 

Il Western è morto, lo sanno anche i sassi. La media delle uscite annuali si aggira probabilmente intorno alle tre pellicole. Inutile dire che ogni singola incursione nel genere è benvenuta. Purtroppo Sweetwater (conosciuto anche come Sweet Vengeance) lascia l’amaro in bocca all’appassionato.

I protagonisti di questa vicenda sono il leader di una setta religiosa e proprietario terriero (Jason Isaacs), una ex-puttana (January Jones) sposata con un contadino messicano (Eduardo Noriega) e uno sceriffo in missione (Ed Harris) per il governatore del New Messico. Le loro strade ovviamente si incrociano fino a concludersi nel sanguinolento finale.

Sweetwater è un classico revenge movie, con però un tono da commedia grottesca, che guarda al western all’italiana, Jodorowski e pellicole come The Proposition (2005). Se da questa superficiale descrizione ci si potrebbe aspettare un prodotto interessante, il risultato lascia decisamente a desiderare. Premettendo che si tratta di un prodotto indipendente e non di una produzione hollywoodiana ad alto budget, Sweetwater non riesce a sfruttare gli elementi più interessanti, come ad esempio quello del fanatismo religioso – che avrebbe permesso un approccio non troppo sfruttato dal genere -, e si perde in dialoghi fin troppo costruiti e lunghi. Anche il lato puramente Western non convince, con i suoi momenti morti, che vorrebbero fare tanto il verso a Malick, ma che alla lunga non fanno altro che irritare. Anzi, si può dire che Logan Miller, qui alla sua seconda regia, non sembra poi così convinto del materiale che si ritrova tra le mani, di cui è comunque pure il responsabile, insieme al fratello Noah.

In conclusione, quello che rimane è il solito assemblaggio di personaggi inutilmente sopra le righe, qualche immagine azzeccata e il nudo della Jones (Mad Men, X-Men – First Class), che a dire il vero se la cava piuttosto bene nella parte della vendicatrice spietata. Ed Harris, qui anche produttore, che aveva lavorato con Miller già in Touching Home (2008), è un grande appassionato del Western (ha detto la sua nel genere con il mediocre Appaloosa), e si ritaglia il ruolo dello sceriffo bizzarro, nonché possibile antenato del Grissom di CSI, ma anche lui si perde nell’indecisione dell’insieme. A volte, la buona volontà non basta. Sweetwater è uno di questi casi.

Paolo Gilli


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