Forse è proprio vero che i bimbi si adattano molto meglio di noi e soprattutto non hanno barriere mentali per partire con il piede sbagliato verso quelli che sono i cambiamenti. Il cambiamento ci destabilizza, tutto ciò che ci sposta dalle nostre abitudini crea caos, a volte basta poco, l’ufficio che avevi sotto a casa tra qualche mese non sarà più così, ma bensì dentro a una Fiera, il capo cambia e via con pensieri catastrofici anche se magari ci litigavi tutti i giorni.
Qualche Sabato fa siamo andati con Edo a visitare la nuova scuola, la scuola dei grandi. La chiusura del nostro amato asilo ci aveva destabilizzato non poco, a noi. Edo ci ha messo 32 secondi per ambientarsi, il tempo minimo per salutare maestre mai viste prima e poi subito a giocare con le novità che la stanza dell’accoglienza proponeva.
Una maestra: “ma che bel chiacchierone!” Lo sappiamo, ha iniziato tardi e adesso non lo spegniamo più.
E quando abbiamo scoperto il giardino? E il campettino in erba sintetica con le porticine? Naturalmente ci siamo subito messi a giocare. Cosa chiedere di più.
La nostra preoccupazione? Per il momento svanita nell’aria come una bolla di sapone. A Settembre scopriremo se basteranno ancora 32 secondi oppure qualche giorno di più. Ma quello che più importa è che per il momento abbiamo sistemato la questione scuola. Un pensiero in meno.
Da leggere ascoltando “The way” – Fastball