"E' tutto finito" è il mantra/epigrafe esistenziale di Rika, che si abbandona serenamente alla visione del genere umano come inerme di fronte ad un'eterna condanna. Com'è condanna la routine del posto fisso - e Chinaski avrebbe qualcosa da dire in proposito -, è condanna il breve momento di felicità procurato dalla passione carnale e dai soldi rubati. Il denaro, il lavoro, l'amore, il matrimonio, la passione, la beneficenza: tutto ciò che esiste è finzione. La libertà, che dell'esistenza è - o, perlomeno, dovrebbe essere - la massima espressione, diventa la più grande delle illusioni. Antonio Romagnoli
TFF '14
"Pale moon"
di Daihachi Yoshida
Giappone 2014
durata, 126'
Impiegata
in banca, apprezzata dai colleghi e con un matrimonio iper-ordinario
alle spalle. Una vita che non lascerebbe mai intendere il complesso
ritratto psicologico che muove la protagonista all'interno della
vicenda.
Arzigogolandosi all'interno
di una messa in scena perfetta e di un'ottima sceneggiatura - che ha
l'unico difetto di protrarsi eccessivamente al momento dell'epilogo -,
"Pale Moon" diventa un thriller ottimamente congegnato che ha i suoi
reali punti di forza nei contenuti tanto quanto nell'intrattenimento.
"E' tutto finito" è il mantra/epigrafe esistenziale di Rika, che si abbandona serenamente alla visione del genere umano come inerme di fronte ad un'eterna condanna. Com'è condanna la routine del posto fisso - e Chinaski avrebbe qualcosa da dire in proposito -, è condanna il breve momento di felicità procurato dalla passione carnale e dai soldi rubati. Il denaro, il lavoro, l'amore, il matrimonio, la passione, la beneficenza: tutto ciò che esiste è finzione. La libertà, che dell'esistenza è - o, perlomeno, dovrebbe essere - la massima espressione, diventa la più grande delle illusioni. Antonio Romagnoli
"E' tutto finito" è il mantra/epigrafe esistenziale di Rika, che si abbandona serenamente alla visione del genere umano come inerme di fronte ad un'eterna condanna. Com'è condanna la routine del posto fisso - e Chinaski avrebbe qualcosa da dire in proposito -, è condanna il breve momento di felicità procurato dalla passione carnale e dai soldi rubati. Il denaro, il lavoro, l'amore, il matrimonio, la passione, la beneficenza: tutto ciò che esiste è finzione. La libertà, che dell'esistenza è - o, perlomeno, dovrebbe essere - la massima espressione, diventa la più grande delle illusioni. Antonio Romagnoli