Pubblicato da fabrizio centofanti su ottobre 15, 2011
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Vogliamo parlare dell’Indice dei libri proibiti?
Nel reame di Francia fu un gentile uomo, il quale chiamato fu Isnardo, conte di Rossiglione, il quale, per ciò che poco sano era, sempre appresso di sé teneva un medico, chiamato maestro Gerardo di Nerbona.
La stanza termina con una finestra a ogiva, e sotto c’è un altare: ma è una chiesa!
Una vecchia storia, cominciata con la lotta alle eresie: si facevano roghi in cui incappò persino la Bibbia, se tradotta in volgare.
Aveva il detto conte un suo figliuol piccolo senza più, chiamato Beltramo, il quale era bellissimo e piacevole, e con lui altri fanciulli della sua età s’allevavano, tra’quali era una fanciulla del detto medico, chiamata Giletta; la quale infinito amore e oltre al convenevole della tenera età fervente pose a questo Beltramo.
Sulle stuoie ci sono uomini che dormono, avvolti in coperte di fortuna.
Non bruciavano solo i libri, ma anche le persone: con i roghi di carta ci si poteva riscaldare, con quelli di carne umana si sentiva solo una puzza insopportabile.
Al quale, morto il conte e lui nelle mani del re lasciato, ne convenne andare a Parigi; di che la giovinetta fieramente rimase sconsolata; e non guari appresso, essendosi il padre di lei morto, se onesta cagione avesse potuta avere, volentieri a Parigi per veder Beltramo sarebbe andata; ma essendo molto guardata, per ciò che ricca e sola era rimasa, onesta via non vedea.
Su una panca in legno sono ammassati vasi di colore, pennelli, stracci di ogni tipo; uno strumento musicale minuscolo è appoggiato alla parete.
Alcuni si rendevano conto di quanto fosse ridicolo proibire la lettura di capolavori che con la fede non entravano per nulla.
Ed essendo ella già d’età da marito, non avendo mai potuto Beltramo dimenticare, molti, a’quali i suoi parenti l’avevan voluta maritare, rifiutati n’avea senza la cagion dimostrare.
Uno, sulla branda, sembra il Cristo morto di Mantegna.
Che la cosa fosse strana lo dimostra il fatto che perfino i papi incorrevano a volte nei fulmini del Sant’Uffizio.
Ora avvenne che, ardendo ella dello amor di Beltramo più che mai, per ciò che bellissimo giovane udiva ch’era divenuto, le venne sentita una novella, come al re di Francia, per una nascenza che avuta avea nel petto ed era male stata curata, gli era rimasa una fistola, la quale di grandissima noia e di grandissima angoscia gli era, né s’era ancor potuto trovar medico, come che molti se ne fossero esperimentati, che di ciò l’avesse potuto guerire, ma tutti l’avean peggiorato, per la qual cosa il re, disperatosene, più d’alcun non voleva né consiglio né aiuto.
L’uomo si sveglia all’improvviso, come scosso da un pensiero inquietante o da un rumore.
Di alcuni tipografi s’era messa all’indice l’intera produzione.
Di che la giovane fu oltremodo contenta, e pensossi non solamente per questo aver ligittima cagione d’andar a Parigi, ma, se quella infermità fosse che ella credeva, leggiermente poterle venir fatto d’aver Beltram per marito.
Era una scena incredibile quella che gli apparve avanti agli occhi: una roba di angeli, una Madonna incorniciata d’oro che sembrava una diva del cinematografo.
E che dire delle opere tagliate? Magari dai libri di scienza, dove sparivano miracolosamente tutti i dettagli che contraddicevano i contenuti della Bibbia.
Laonde, sì come colei che già dal padre aveva assai cose apprese, fatta sua polvere di certe erbe utili a quella infermità che avvisava che fosse, montò a cavallo e a Parigi n’andò.
L’uomo è rimasto immobile, con la testa sospesa e gli occhi fissi su quelli di Maria.
Fu una delle prime idee, togliere potere alla censura, lasciare che il lettore potesse fare le sue scelte, avere fiducia nell’intelligenza.
Né prima altro fece che ella s’ingegnò di veder Beltramo; e appresso nel cospetto del re venuta, di grazia chiese che la sua infermità gli mostrasse.
Tra i cori degli angeli, uomini e donne nudi vengono trascinati in qualche posto per essere puniti.
Ancora oggi, mi chiedo che senso abbia l’imprimatur: tenere all’oscuro delle idee, non è forse un crimine più grande?
Il re veggendola bella giovane e avvenente, non gliele seppe disdire, e mostrogliele. Come costei l’ebbe veduta, così incontanente si confortò di doverlo guerire, e disse:
- Monsignore, quando vi piaccia, senza alcuna noia o fatica di voi, io ho speranza in Dio d’avervi in otto giorni di questa infermità renduto sano.