“Deve farne in tutto trentatré” ha risposto quella, dopo avere consultato una specie di registro presenze contenuto nella mia cartella clinica, come quelli che si usavano a scuola (ai tempi miei) per segnare assenze e presenze.
“Mortacci vostri! – ho pensato mentre mi dirigevo all’auto – Gli anni di Gesù, che a trentatré lo hanno pure crocifisso! Ora dovrò fare la stecca, proprio come si faceva a militare (ai tempi miei).”
Facendo due rapidi conti, escludendo altre rotture all’infernale aggeggio radioterapico, smottamenti fisici, blocchi autostradali e valanghe di neve, dovrei terminare il 3 giugno, che per i comuni mortali sarà pure dietro l’angolo, ma per me si colloca al di là dell’orizzonte.
Questo perché l’effetto collaterale più grave delle mie terapie al momento è un azzeramento totale del gusto, che unito a una diminuzione dell’attività salivare determina l’impossibilità di ingurgitare il 95% dei comuni cibi dei comuni mortali.
Passo ora a spiegare brevemente qual è la mia dieta attuale, precisando che i miei gusti potrebbero variare da un momento all’altro, pertanto ciò che compro al supermercato perché mi attira, non è detto che mi sia ancora gradito una volta arrivato a casa.
Colazione
Cappuccino con brioche (non una brioche qualsiasi, un tipo particolare di brioche, soltanto quello, che si trova in un solo supermercato del mio paese e del quale devo fare incetta, temendo che possano finire le scorte).
Pranzo.
Minestrina in brodo, con pasta che non necessiti di masticazione, a volte con aggiunta di piselli. Spicchio di mela, che essendo succosa non si attacca alle mucose della bocca. Eventuale omogeneizzato (alla mela).
Cena
Brodo, con o senza pasta, dipende. Mela (dipende).
A tutto questo, le dottoresse mi hanno consigliato di aggiungere omogeneizzati a volontà (di carne e di frutta), succhi di frutta, gelati.
Ma ditemi voi se è vita questa!
Io sogno paste, arrosti, insaccati, salse, lasagne, polente, pizze. Il mio stomaco reclama un sano e nutriente pasto padano, ma la mia bocca non vuole saperne di collaborare e quindi questo è il risultato.
Sarà un maggio di passione.
Sarà dura.
Non ci sarà qualche tecnica yogurt… ehm, volevo dire yoga, che mi possa aiutare a superare questo momento difficile?