35 saggi per le dire si alle follie dei potenti

Creato il 05 giugno 2013 da Albertocapece

Siamo un Paese di “saggisti”: tutte le volte che si vuole prendere o perdere tempo oppure quando si vogliono tutelare gli interessi della casta politica nascondendoli dietro il paravento di presunte competenze esterne, ecco che nasce l’immancabile comitato dei saggi. A pochi mesi dalla penosa prova dei dieci esperti nominati dal Quirinale per girarsi i pollici e favorire la rielezione dell’imberbe inquilino, ecco comparire i 35 saggi di Letta e Berlusconi, un po’ tratti dall’agenda personale di Napolitano, un po’ da quella di Arcore, un po’ da quella del nipote dello zio.

Magnifica alchimia di intese, manuale Cencelli rispettato al millesimo. Tanto da dover nominare come saggio costituzionalista persino l’ex maestro di sci Franco Frattini che certo non poteva rimanere senza uno skilift che lo riportasse in cima a qualche ruolo. E poi i soliti, da Luciano Violante e Valerio Onida, già premiati chef dell’aria fritta cucinata nel comitato quirinalizio, il politologo di parte destra Panebianco, l’amerikana di ideologia e di passaporto Nadia Urbinati che però fa tanto cool, l’Udc Francesco D’Onofrio che sa di muffa al suo solo apparire, senza farsi mancare un ex rettore della Bocconi. Vogliamo rinunciare a un rappresentante di quella mirabile scuola che fin dagli anni ’80, con straordinaria pervicacia e lungimiranza, ha promosso il declino del Paese?  E poi la lunga serie di docenti generalmente favorevoli al presidenzialismo, ad eccezione di Lorenza Carlassare, l’unica che abbia detto qualcosa su Stato e Mafia, probabilmente nominata in quota Sel, l’unica che non sia nell’agenda telefonica del Quirinale o dei suoi adepti. E infatti a dirla tutta si sente tanto la mancanza di Mancino, anche se non si esclude qualche sua telefonata.

Naturalmente la commissione che avrà anche i suoi costi, sarà soltanto consultiva, una tela di lino destinata a coprire gli accordi tra i partiti sullo scasso istituzionale del Paese: non sia mai che esca fuori qualche proposta intelligente a cui poi ci si dovrebbe adeguare. L’intelligenza si sa è una gravissima piaga del Paese. Proprio così, i saggi sono utilizzati in Italia per accreditare le follie dei potenti.


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