Con tradizione consolidata dall’inizio del XVII secolo, la fiera con premiazione dei “campioni” di bovino razza fassona e il collegato mercato agroalimentare richiamano a Moncalvo tutta la gente del Monferrato, gourmet e gastronomi e di ogni regione italiana ed esperti di zootecnia da molte parti del mondo.
Fiera e mercato si tengono nella piazza principale del borgo in collina di origini romane che durante Medioevo e Rinascimento ebbe ruolo importante nelle vicende del marchesato. Il centro della cittadina si raggiunge da strade che si inerpicano in ripida salita, soprattutto la via principale, delineata da palazzi d’epoca e botteghe storiche, tra cui le rinomate macellerie di Moncalvo. In piazza c’è quella più famosa d’Italia, il negozio dei Fratelli Micco, che si affaccia di fronte al portale sormontato dall’orologio, una “finestra” aperta sul panorama: la pianura del Po e la distesa collinare che lo incornicia fino alle vette delle Alpi, tra cui spicca il Monviso, dove sgorgano le sorgenti del fiume.
Come nell’antica tradizione delle fiere, quella a Moncalvo è anche animata da spettacoli, quest’anno la musica fusion di folk internazionale del gruppo Bandabanana.
Il tradizionale mercato offre prodotti della terra, soprattutto i suoi frutti stagionali – porri e zucche, noci e nocciole, inoltre attrezzi e macchinari agricoli. Gremita nelle giornate di sabato e domenica, la fiera si affolla in un mercoledì molto particolare, quello della seconda settimana di dicembre, nel 2014 nella data del 10.
L’appuntamento fisso per il confronto tra i più maestosi esemplari della pregiatissima “razza fassona” è la più importante occasione di incontro tra allevatori e compratori: il giorno dell’anno in cui gli esperti decretano quali buoi dell’annata daranno lustro alla propria “stirpe” e al sontuoso “bollito misto” alla piemontese.
Come ogni anno, i mastodontici bovini sono stati portati alla fiera all’alba, trasportati nella piazza del mercato sui camion e subito messi al riparo sotto gli antichi portici di Moncalvo, con il muso rivolto verso la parete, sia per evitare loro di venire disturbati dall’andirivieni di tanta gente, sia per mettere in bella mostra i loro posteriori, ovvero le parti migliori dei “tagli” della loro pregiatissima carne.
L’iscrizione dei capi al concorso che premia i migliori esemplari è cominciata alle 7 e si è conclusa alle 9,30.
Nel corso della mattinata i giurati hanno poi esaminato i magnifici buoi e manzi, facendoli anche sfilare uno ad uno di fronte al pubblico nel recinto.
Dal torrione sulle antiche mura cittadine si osserva un panorama spettacolare su tutto il Monferrato da ogni sua parte: un paesaggio che, nelle giornate di bel tempo, i moltissimi frequentatori della fiera non perdono occasione di andare a vedere.
All’appuntamento a Moncalvo non mancano mai assidui esperti, in particolare veterinari come il dottor Mario Ronco, erede di un’antica e sempre innovativa tradizione: suo padre infatti è stato sperimentatore delle tecniche di riproduzione dei bovini con l’inseminazione. Nella folla si notava un rubicondo giovane in vesti da lavoro, che orgogliosamente ha spiegato essere macellaio al negozio Micco.
Verso mezzogiorno i giurati hanno consegnato il verdetto, e le autorità hanno proclamato i vincitori dei premi, i moderni trofei e le antiche gualdrappe, che hanno nuovamente sfilato di fronte al pubblico.
Prima, gli acquirenti contrassegnavano il bue che si erano aggiudicati “firmandolo” sul fianco con un sistema indolore per l’animale: tagliando delicatamente il suo pelo raso con una forbicina.
377esima Fiera del Bue Grasso a MONCALVO – dal 6 al 14 dicembre 2014
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reportage LE SIGNORE MUCCHE di Stefania Monsini