Finalmente i miei occhi si spalancarono, ma quello che videro non fu quello che mi sarei aspettata. Non stavo più in piedi nella cucina di casa mia, col bicchiere di acqua in mano, terrorizzata davanti a uno strano uomo che mi parlava dicendo cose senza senso. Mi trovavo invece distesa su di un lettino, con indosso un camice ospedaliero, al polso attaccate varie flebo, ero chiaramente in ospedale. Ma in un certo senso fui rassicurata da questa cosa, pensai di aver sbattuto forte la testa per immaginarmi tutte quelle assurdità. All'improvviso dalla porta della mia stanza entrò un dottore, abbastanza giovane dall'aspetto piacente, non troppo alto, ma con le spalle larghe e una muscolatura rifinita visibile anche da sopra il camice bianco, che disse «Bene Signorina Mikaela sono contento che si sia finalmente risvegliata. Forse in questo momento si sentirà al quanto disorientata, ma cercherò di spiegarle perché si trova in un letto di ospedale. Vede ha avuto un incidente con la sua auto. Purtroppo ha tamponato violentemente un'altra vettura che sopragiungeva dalla corsia opposta, forse un colpo di sonno involontario. Per fortuna l'altro conducente non si è fatto nulla. Non si sforzi troppo cercando di ricordare cosa sia avvenuto precisamente, in questi casi il trauma dell'incidente ha potuto rimuovere i ricordi dell'avvenimento. Era in gravi condizioni quando l'ambulanza l'ha portata immediatamente qui al pronto soccorso, aveva perso molto sangue, ma per fortuna siamo riusciti a fermare l'emorragia e ad operarla. E dopo alcuni giorni, ecco che finalmente si è risvegliata.» Cercai di concentrarmi per ricordare l'accaduto, ma non vi riuscì «Si effettivamente ho un vuoto di memoria per quanto riguarda l'incidente, e stranamente mentre dormivo ho fatto strani sogni. Grazie per quello che ha fatto per me dottore, le sono grata di avermi salvato la vita. Posso sapere il suo nome, visto che lei già conosce il mio.» Il medico mi rispose molto cortesemente, la cui cosa me lo rendeva ancora più affascinante «Certamente, mi chiamo Carl, ed è un piacere per me fare la sua conoscenza Mikaela. Oh bene le ho strappato un sorriso, il primo dal suo risveglio. Si starà forse chiedendo come mai so il suo nome, sul luogo dell'incidente, nella sua auto è stata ritrovata la sua borsetta con la sua carta di identità. Deve però sapere che la sua guarigione non è tutta merito mio, non sono un tipo particolarmente religioso, ma le sue condizioni erano veramente pessime per giunta è anche andata in arresto cardiaco. Si ritenga per ciò molto fortunata per essere ancora qui con noi in questo mondo. Qualcuno lassù voleva che lei vivesse, le mie mani hanno solo fatto il resto. Ora pensi solamente a riposare e a riprendersi, al resto ci pensiamo noi.» Feci un cenno di assenso col capo sorridendogli, mentre il dott. Carl senza proferire altre parole iniziò a controllare le mie funzioni vitali sul monitor del computer posto accanto al letto. Dopo di che si apprestò ad annotare qualcosa sulla mia cartella clinica ai piedi del mio letto. Mentre l'uomo faceva ciò, pensai alla mia auto, oh merda ero rovinata. Senza macchina e con un'assicurazione ora altissima da pagare per via dell'incidente, come andrò a lavorare? Assorta nei miei pensieri, non mi accorsi dell'uscita di Carl dalla mia stanza, non senza prima avermi salutata amichevolmente. Un altro pensiero mi tornò in mente, l'uomo della mia visione, che mi aveva spaventata nella mia cucina, ora che non mi incuteva più paura dovevo ammettere di aver immaginato proprio un bell'uomo. Ma era stato solo un sogno per fortuna, uno stupidissimo sogno, niente di più. Il dottore non ha menzionato nulla sul fatto che non possa alzarmi, ho proprio bisogno di andare un attimo in bagno per darmi una rinfrescata al mio viso. Stacco momentaneamente i fili che mi collegano al monitor controllato poco prima dal medico. Pian piano mi metto seduta sul letto, nell'alzarmi la testa inizia a girarmi vorticosamente, non è facile dopo essere stati per tanto tempo a letto. Inoltre il mio corpo è ancora abbastanza provato dall'incidente, per fortuna poco dopo il giramento di testa si attenua. Metto il primo piede nudo sul pavimento freddo, mi alzo in piedi barcollo un po', il bagno è poco distante dal letto mi tengo stretta al palo porta flebo e con esso mi dirigo nella sua direzione. Il bagno è piccolo senza nessuna finestra o fessura, accendo la luce per vedere meglio il luogo in cui mi trovo, è abbastanza pulito non mi posso lamentare. Davanti al lavello apro il rubinetto dell'acqua fredda, questa inizia a sgorgare velocemente mentre le mie mani a conca cercano di prenderne il più possibile. Avvicino le mani con l'acqua al viso abbassato verso il lavello, un senso di freschezza mi attraversa i pori della pelle. Velocemente ritiro il volto in alto e mi guardo allo specchio, certo che ho proprio una brutta cera. Sono pallidissima, ma non mi importa l'importante che sia ancora viva. Mentre sono intenta a specchiarmi, sento uno strano prurito al braccio sinistro, faccio per alzare un po' la manica per vedere di cosa si tratti e scoprò una strana voglia. Peccato che non ho mai avuto voglie in quel punto. Non è solo una voglia, ma qualcosa di più, uno strano simbolo, apparentemente sembra avere la forma di una stella a sei punte. Paradossalmente si trova nello stesso punto in cui quel tizio del mio sogno vi aveva posto il palmo della sua mano. Ma non è possibile, quello era solo un sogno devo essermi procurata questa cicatrice a causa dell'incidente in qualche modo, questa è l'unica possibilità concreta e reale. Lo ripeto nella mia mente per convincermene. Mi rimetto a letto, sarà meglio non pensare a niente e concentrarmi sulla mia guarigione una bella dormita non potrà che farmi bene. Quando riapro gli occhi dal mio sonnellino noto un giornale posto ai piedi del mio letto, con un bigliettino sopra:
- Ho pensato che ti annoiassi, forse avevi voglia di leggere un po' cosi ti ho portato questo giornale, non volevo svegliarti mentre dormivi. Ciao Carl
- Lo scontro ha coinvolto due auto, sembra che il conducente della prima auto, una donna di nome M.D., che ritornava dal lavoro al pub poco distante, abbia avuto un colpo di sonno andando a scontrarsi con la macchina che proveniva dalla corsia opposta. L'uomo al volante della seconda auto, F.G., sembra non aver riportato nessuna lesione fisica, a parte l'auto distrutta nello scontro. A riportare la peggio è stata la donna che al momento si trova ricoverata all'ospedale San Raphael, nel reparto di cure intensive.
di Angela Visalli