Entrato prepotentemente nelle nostre sale cinematografiche da poco più di un anno (anche se in passato c’erano già stati molti tentativi di lancio), il 3D ha scatenato una vera e propria ondata di consensi nel pubblico. Questa nuova tecnologia sarebbe dovuta servire inizialmente a fornire profondità alle immagini sullo schermo, ne é stato un ottimo esempio l'Avatar di James Cameron, fino ad ora l'unico vero lavoro in cui il sistema stereoscopico ha avuto davvero senso. Per un’altra fetta di addetti ai lavori però, il 3D è servito solamente a divertire il pubblico, facendogli arrivare addosso qualche oggetto durante la visione del film.
Vedere un film in questo modo non è semplicissimo. Richiede anche una certa collaborazione da parte dello spettatore, che deve indossare degli occhialini per tutta la durata del film. Per non parlare poi di chi porta già gli occhiali, costretto a delle lenti a contatto o a mettersi occhiali sopra altri occhiali.
Da un pò di tempo a questa parte, questi scomodi occhialini sembrano aver preso il vizio di essere utilizzati inutilmente, grazie a pellicole in cui l’uso del 3D è semplicemente un abuso, ideato soprattutto per “gonfiare” il prezzo del biglietto.
Stà diventando una moda infatti quella di proporre i film in 3D, anche quando questo non è necessario. Quante volte durante (o dopo) la visione di una pellicola vi siete chiesti "ma perche sto indossando gli occhialini?". Un problema che sta diventando sempre più rilevante, visto anche il continuo aumento di sale cinematografiche attrezzate per questa tecnologia. Ora che anche Fausto Brizzi sta preparando il primo film italiano in 3D (si intitolerà “Sex 3D”), rischiamo davvero di trovarci in un futuro in cui le pellicole 3D senza senso aumenteranno vertiginosamente costringendo gli spettatori a spendere 10/15€ a biglietto per andare al cinema.
In sostanza: va benissimo Cameron, passino anche i film d'animazione ogni tanto, ma vi prego ricordatevi anche dell’esistenza del 2D che spesso per alcuni film può essere anche un vantaggio. Questa riflessione ovviamente non avrà alcuna ripercussione, ma certe cose è giusto dirle ogni tanto, magari solo per toglierle dalla mente.
...Ah dimenticavo, scusa ancora William!