4 a 0: “Siete lo specchio del Paese”

Creato il 03 luglio 2012 da Albertocapece

“Siete lo specchio del Paese”. Dopo un sonoro 4 a 0 che avrebbe potuto anche essere un 6 a 0, la frase e la retorica vittoriosa dopo la sconfitta, rimbomba con sinistra verità dentro il Quirinale. Siamo lo specchio di un Paese che di vittoria in vittoria, di necessità in necessità si va disfacendo: non c’è nemmeno più la forza e la lucidità di cambiare i discorsi e le cerimonie preparate per un trionfo che si è tramutato in una sonora lezione, nemmeno la cosapevolezza del ridicolo che può suscitare.

E se nel calcio, nello sport ci sta pure di perdere, ci sta pure esagerare meriti, le cose cambiano, quando, come oggi, vengono celebrate improbabili e ambigue vittorie: improbabili perché si tratta di piccoli espedienti, utili a dare momentaneo sollievo, ma ancor più dannosi nel medio periodo, ambigue perché in realtà celebrano solo la possibilità di sopravvivenza per qualche tempo ancora di un governo e di una casta arrogante, pasticciona e impotente insieme. L’inganno è stato subito chiaro e persino il Financial Time, per la penna di uno dei suoi più famosi editor, lo ha denunciato (qui).*

Wolfgang Munchau mette a nudo la miserabile manovrina mediatica e di palazzo: “Quanto meno per l’Italia, non è cambiato assolutamente nulla”. Il fondo salva-Stati poteva già acquistare titoli italiani sul mercato ma non era utilizzato e in ogni caso l’Italia dovrà comunque firmare un memorandum d’intesa ed essere soggetta alla Troika (Commissione Ue, Bce, Fmi), anche se la procedura sarà “meno invasiva”, permettendo all’Italia di “salvare un po’ più la faccia”. Resta il fatto che la dotazione del Mes di 500 miliardi di euro ( la quota italiana è di 125 miliardi n.d.r) non è cambiata e rimane largamente insufficiente. Quindi, “Monti si sarà assicurato il giusto accordo politico, ma per risolvere il problema delle dimensioni dell’Esm avrebbe dovuto veramente insistere su una licenza bancaria”. Per questo, è la Merkel la vera vincitrice: il cancelliere è riuscito a mantenere invariate le responsabilità della Germania. “Qualcuno dovrà spiegarmi com’é possibile non avere alcun cambiamento nelle responsabilità complessive della Germania, né delle politiche della Bce, e comunque dire che adesso l’Italia e la Spagna possono essere al sicuro, quando non lo erano una settimana fa”.

Ma parliamoci chiaro: quanti sono quelli che vanno a leggersi la stampa straniera, anche tra quelli che non si bevono il film luce dei telegiornali, anche tra gli erremosciati del Corriere, anche tra i lotofagi di Repubblica? Così il vittorioso potrà fare ugualmente la sua scena nel Parlamento plaudente e gaudente, miles gloriosus di una classe dirigente fallita. Ieri scrivendo sullo stesso tema mi sono reso conto che moltissimi vagano sperduti tra i commenti sul Mes, ma non si sognano nemmeno di leggere il testo, finalmente tradotto ufficialmente in italiano, per avere un’idea dell’istituto al quale delegheremo la nostra sovranità. Così farò loro un dispetto, lo pubblico qui in allegato trattato Mes.

L’unica vera vittoria che potremo ottenere è uscire fuori dal chiacchiericcio banale o interessato, dal feticismo senza speranza e di cominciare a riprenderci autonomia di giudizio. Sempre che sia questo ciò che si vuole e non essere un branco riunito dalla paura e disperso dal mettere la testa sotto la sabbia.


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