4 gennaio 2014
La recensione di Lawless
Un movie drama classico, ambientato nello spietato periodo del proibizionismo americano, tratto da una storia realmente accaduta raccontata nel libro The Wettest Country in the World, scritto da Matt Bondurant – nipote del personaggio interpretato nel film da Shia LaBeouf – e adattata neinte di meno che da Nick Cave. Un cast di stelle per una messa in scena arzigogolata, appassionante, connotata da una regia un po' stantia.
Lawless fu presentato al Festival di Cannes nel 2012 ma la produzione risale al 2010 ed inizialmente il casto annoverava altre stelle; infatti al posto di Tom Hardy, Jason Clarke e Jessica Chastain erano stati designati Ryan Goslin, Scarlett Johansson e Michael Shannon.
Il film ha un impianto classico e un po' pulp. L'aria che si respira è avvicinabile a una di quelle storie di John Lonsdale, dove al sudore e al sudiciume di quelli delle montagne, al caldo della distilleria illegale, si mischia il sangue per una lotta del territorio senza esclusione di colpi. Nonostante la narrazione proceda a tratti slabbrata, ma mai lenta, è facile appassionarsi ai personaggi protagonisti, i tre fratelli dal temperamento caldo, figli di un tempo che non esiste più. Anche gli altri personaggi che abitano le pareti di questa fotografia di quasi 100 anni fa non passano inosservati, a partire dallo sgradevole Guy Pearce che interpreta in modo magistrale un corrotto, viscido e sadico vice-sceriffo, di cui ha inventato personalmente la particolare pettinatura, o Jessica Chastain bella e brava nel ruolo di un ex ballerina in fuga da Chicago. Sullo sfondo si stagliano altri personaggi, Mia Wasikowska figlia di un rigido pastore, Dane De Haan nuovo volto del cinema americano versatile e sempre credibile, o come il gangster interpretato da Gary Oldman, una comparsata più che un'interpretazione, questo personaggio infatti passa quasi inosservato e sta proprio qui la falla del film.
In modo evidente la sceneggiatura non lascia giusto spazio a tutti i personaggi presentati, facendo muovere spontaneamente una critica alla
Curiosità: Per entrare nel personaggio del contrabbandiere Shia LaBeouf ha dovuto metter su quasi 20 kg e ha cominciato a bere Moonshine, un whisky distillato in casa ad alta gradazione alcolica. Questo fattore ha conseguito un'aggressività eccessiva sul set che ha quasi spinto Mia Wasikowska ad abbandonare la produzione. Inoltre LaBeouf, in seguito ad una lite con Tom Hardy, ha messo al tappeto con un pugno dritto al volto il suo collega sul set.
Sequenza memorabile: L'aggressione a Tom Hardy quando si accorge che la sua auto è fuori uso e l'arrivo di Jessica Chastain.
Federica De Masi
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