4 maggio 1949: la tragedia di Superga

Creato il 04 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 4 maggio 1949, la Tragedia di Superga: l’aereo del Toro si schiantava contro la basilica.

Anche la storia del calcio ha le sue tragedie. Per rimanere tra le squadre italiane, e in particolare della città di Torino, la Juventus ha vissuto a Bruxelles quella che è passata alla storia come strage dell’Heysel, il 29 maggio 1985. La grande rivale dei bianconeri, il Torino, o Toro che dir si voglia, ricorda lo schianto dell’aereo che trasportava il Grande Torino contro la basilica di Superga, il 4 maggio 1949, e che fece 31 vittime.

Photo credit: diegofornero (destino2003) / Foter / CC BY-ND

Il Grande Torino: una squadra quasi invincibile

Il 1949, pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, si incastona in un periodo d’oro per lo sport italiano, e il calcio non fa eccezione. Se Coppi e Bartali sono gli eroi del ciclismo, il Grande Torino riempie gli stadi e infervora le folle. Sin dall’inizio degli anni Quaranta, infatti, il Torino aveva brillato nel campionato italiano, fino a vincere la quota di ben cinque scudetti consecutivi. In quegli anni, la squadra era nota con il nome di Grande Torino, con una rosa formata dopo la conclusione della guerra, nella stagione 1945-1946.
La squadra del Toro di quegli anni è sicuramente uno dei tanti emblemi sportivi che hanno permesso alla nazione, dopo una guerra persa, di innalzare la propria immagine all’estero attraverso le maglie dei suoi campioni. Il Toro, con Valentino Mazzola a capitanare la squadra, non fa sicuramente eccezione, tanto che molti dei giocatori della rosa del Grande Torino periti nell’incidente di Superga facevano parte della Nazionale Italiana di Calcio. Nella partita dell’11 maggio 1947, disputata contro l’Ungheria, le presenze in Nazionale che solitamente sfoggiavano la maglia granata erano ben dieci su undici. Le vittorie riportate dalla squadra erano all’epoca numerose; basti ricordare la suddetta partita contro l’Ungheria, i numerosi scudetti vinti e il girone del primo campionato di calcio postbellico, iniziato il 14 ottobre 1945, in cui i “granata” riuscirono a vincere l’ultima partita di campionato contro il Pro Livorno accumulando ben nove goal. La squadra di Mazzola era sì destinata ad essere ricordata a lungo dai tifosi ma, purtroppo, per motivazioni molto meno gioiose rispetto agli scudetti vinti in quegli anni.

Lo schianto contro Superga

Il 3 maggio 1949 era stata una giornata come le altre, migliore delle altre, per la squadra del Grande Torino. Si era infatti disputata un’amichevole contro il Benfica, a Lisbona, in occasione di una festa in onore del capitano della squadra, Francisco Ferreira. Vinta 4-3, sarebbe stata l’ultima partita disputata dalla squadra granata.
Il 4 maggio 1949, alle ore 9.40 del mattino, decollò dall’aeroporto di Lisbona l’aereo trimotore Fiat G.212, con marche I-ELCE, delle Avio Linee Italiane, che avrebbe dovuto trasportare la squadra del Torino verso il capoluogo piemontese. Dopo lo scalo a Barcellona, il velivolo ripartì facendo rotta verso l’aeroporto di Torino-Aeritalia. Dopo Savona, l’arrivo sembrava immediato: appena mezz’ora separava, almeno apparentemente, i giocatori, i tecnici e i giornalisti a bordo dell’aereo dal rientro in città. Inizialmente, l’aereo avrebbe dovuto fare scalo a Malpensa e i giocatori avrebbero dovuto essere riportati a Torino dal “Conte Rosso”, il pullman che trasportava normalmente i giocatori del Torino durante le trasferte.
Le cattive notizie non tardarono però ad arrivare: alle 16:55 l’aeroporto di Aeritalia comunicò ai piloti dell’aereo la situazione metereologica, che si rivelò essere particolarmente negativa. Erano infatti presenti su Torino nubi quasi a contatto con il suolo, una forte pioggia e la riduzione della visibilità orizzontale era pari a circa 40 metri. La risposta delle 16.59 dichiarò la decisione presa, che segnerà la fine della squadra: “Quota 2.000 metri. QDM su Pino, poi tagliamo su Superga.” Alle 17:02, venne comunicata ai piloti la situazione atmosferica: “Nebulosità intensa, raffiche di pioggia, visibilità scarsa, nubi 500 metri”. Alle 17.03, appena un minuto dopo: “Ricevuto, sta bene, grazie mille.” Alle 17.05, l’aereo si schiantò sulla Basilica.
Nonostante le dinamiche dell’incidente non siano pienamente certe nemmeno oggi, l’ipotesi più accreditata è che la causa della tragedia sia da imputare proprio al maltempo e alla conseguente scarsa visibilità. A causa del forte vento, l’aereo perse quota e virò eccessivamente. Il pilota era convinto, sbagliando, che la Basilica di Superga fosse alla destra del velivolo. Il muro della basilica non fu avvistato in tempo, e l’aereo vi finì contro. La velocità era pari a 180 km/h. Di tutte le persone a bordo dell’aereo persero la vita l’intera squadra del Torino, tre dirigenti, tre allenatori, tre giornalisti e quattro membri dell’equipaggio. Durante i giorni successivi alla Tragedia di Superga, fu proclamato lutto nazionale. In seguito, fu aperto anche un Museo in memoria della squadra.

Tags:4 maggio 1949,Grande Torino,superga,toro,tragedia di Superga

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