Sinceramente, non mi piacciono molto le sue canzoni, tranne Attenti al lupo, Caro amico ti scrivo, Caruso, Canzone, Piazza Grande e Caro amico ti scrivo. La cosa che più ho trovato stupida è stata leggere che il giorno stesso della sua morte tutti hanno acquistato le sue canzoni.
Passando ora alla canzone di stasera, credo che niente vada meglio di "4-3-1943". Questa canone fu presentata al festiva di Sanremo, con un testo e un titolo cambiato. Il titolo originariamente pensato fu Gesù Bambino, ma il bigottismo in Rai era (e lo è tuttora) prevalente. Anche il testo, che fu scritto dall'artista Paola Pallottino, fu cambiato: si parlava di una ragazza messa incinta da un soldato e lasciata sola col figlio, chiamato Gesù Bambino (ecco perchè la censura sul titolo).
Ma il testo, non autobiografico, ora, lo leggeremo di seguito.
"Dice che era un bell'uomo e veniva / veniva dal mare / parlava un'altra lingua / però sapeva amare / e quel giorno lui prese mia madre / sopra un bel prato / l'ora più dolce / prima d'essere ammazzato / Così lei restò sola nella stanza / la stanza sul porto / con l'unico vestito / ogni giorno più corto / e benchè non sapesse il nome / e neppure il paese / m'aspettò come un dono d'amore / fino dal primo mese / Compiva sedici anni / quel giorno la mia mamma / le strofe di taverna / le cantò a ninna nanna / e stringendomi al petto che sapeva /sapeva di mare / giocava a far la donna / con il bimbo da fasciare / E forse fu per gioco/ o forse per amore / che mi volle chiamare / come nostro Signore / Della sua breve vita il ricordo / il ricordo più grosso / è tutto in questo nome / che io mi porto addosso / E ancora adesso che gioco a carte / e bevo vino / per la gente del porto mi chiamo / Gesù Bambino."
Non a torto, questa canzone si classificò al terzo posto nell'edizione del 1971 del Festival.
Umore del giorno: abbastanza distrutto, anche letteralmente
Al prossimo post!