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4 ragioni per cui una mamma non dovrebbe dire “io mai” Tv, lettone, tablet: tutte le volte che una mamma non avrebbe dovuto dire "io mai"!

Da Kalaris @EssereFreelance

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Un figlio ti cambia la linea, una figlia ti stravolge la vita in una miriade di modi che tu nemmeno puoi razionalmente immaginare. Così capita che in macchina, anche quando sei sola, ti ascolti cantare “Il treno del nonno fa ciuf ciuf, fa ciuf ciuf, fa ciuf ciuf”. Non sai di cosa parlo? Dicono tutte così!

Prima di portarmi a casa quel bel confettino che è Rebecca, ero piuttosto categorica rispetto a diversi argomenti. Ora il consiglio che do alle quasi mamme è di non esserlo, di non esserlo mai. Perché la vita è come una scatola di pannolini, non sai mai quello che ti può capitare.

Ecco 4 ragioni che mi hanno convinto che una mamma non dovrebbe mai dire “io? Mai”.

 

Peppa Pig: non credo propria a casa mia

Per lunghi mesi sono rimasta della convinzione che mia figlia Peppa Pig non l’avrebbe avuta. La guardava di tanto in tanto, senza grosso interesse, anche se quel maiale, con i suoi colori semplici e scenari essenziali era l’unico che veramente attraeva l’attenzione di Reb. Poi da un giorno all’altro il delirio. Ha detto prima “Papa ig” che “nonno e nonna” e ad oggi che si sono conquistati un dignitoso “gnona e gnono”, se in un supermercato è esposta anche una sola confezione di fazzolettini con su la faccia di quel maiale dalla simpatia improbabile, lei, ci puoi giurare, la scova. Le sue canzoncine le adora, e non esiste che si faccia un viaggio più lungo di 10 minuti senza il suo cd inserito nel lettore. La sera, poco prima di cena è una sinfonia di “papa, papa, papa” e io convinta che voglia la pappa le propongo un pezzo di pane, tanto per calmarla un po’. “Gno! Papa” che nella sua lingua significa “No, Peppa”, e come glielo spiego che a quell’ora su Rai Yoyo mandano Vik il Vichingo?

Che poi, diciamocelo, il maiale rosa non è che sia tutta questa travolgente allegria: fosse una bambina reale mi verrebbe da spedirla in Amazonia, quel che la diverte di più è saltare sulle pozzanghere di fango, e se io fossi Susi Pecora, la sua migliore amichetta, l’avrei mollata da mò! Intanto aspetto e temo: se la prossima parola che dirà sarà Galoche dovrò rivedere la sintonizzazione della mia tv. Per altro le somiglianze con la famiglia Pig sono inquietanti: Papà Pig è tipo un ingegnere, Mamma Pig lavora da casa e nel cartone c’è pure Rebecca coniglio!!!

 

Nel lettone? Mai

Cinque del mattino. Intanto in casa BottegaKreativa…

“We We We”

“Amore vai tu”

“We we we”

“Claaa”

“Portala a letto”

Amen.

Lo so che tutti ti dicono che se la porterai anche una sola volta nel tuo lettone le sette piaghe bibliche si riverseranno contro tua famiglia, che mai riuscirai a farle dimenticare il piacere della tua compagnia notturna e in men che non si dica vieni bannata dall’olimpo delle mamme che meglio di così non ce n’è… te lo dico sotto voce.

Sono tutte razzate (consiglio di lettura – sostituire la r con la c). La mia tecnica? Non appena riprende sonno la riporto nel suo lettino nel quale è stata abituata a dormire da che aveva tre mesi e che lei, diciamocelo sinceramente, preferisce al mio letto!

 

Il tablet? Manco per sogno

E’ diseducativo, aliena il bambino, lo estranea dal dintorno. Ecco quello che pensavo. Ovviamente non ero mai rimasta per più di trenta secondi in una stanza da sola con una bambina di un anno. Ben venga che per una quindicina di minuti si estranei: io e mio maritino in ristorante possiamo cenare, lei sperimenta il fascino della tecnologia e si dedica a giochi che sono piuttosto educativi, d’altronde ad un anno io mica conoscevo il verso della balena. Naturalmente il tablet non deve diventare la baby sitter di tuo figlio, ma è un ottima alternativa alle passeggiate intorno ai tavoli, con tuo marito che ti guarda da lontano  chiedendosi se le donnine della sua vita torneranno mai al tavolo.

 

Il cibo non sara’ mai un problema

Delle difficoltà in fase di allattamento e svezzamento abbiamo già parlato. Bene la mia convinzione che il cibo non sarebbe stato un problema si frantuma giorno dopo giorno. Il pesce lo riconosce anche se lo mimetizzo tipo spia russa fra il riso… lo riconosce, divora il riso e sputa il pesce. Credo abbia le papille gustative di Gordon Ramsey; staremo a vedere.  Prosciutto in qualsiasi sua variante lei non lo mangia più, le uova, solo sulla pasta per una simil carbonara, ma con moderazione, la carne solo rossa che la bianca non le va tanto bene… il cibo? Devo aver mangiato troppo e troppo velocemente da piccola, e questa è la mia punizione.

 

Quindi?

 

Hai presente tutte le tue convinzioni? Mettile in un sacchetto e gettale via. Secco o umido è uguale. Ogni giorno ti sembrerà d’aver capito come funziona il suo cervellino, e poi… tanto per tenerti allenata, cambierà ancora le carte in tavola. Ma naturalmente questo è il bello d’essere chiamata da un esserino alto 80 cm, 24 ore su 24 “mamma”! E di cose più belle ad oggi, per me, non ce ne sono.

 

Se ti va aggiorna l’articolo con le tue di ragioni, tanto lo so che ne hai in avanzo.


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