4’ Tappa Blogtour “L’Incanto di Fantasia” di Caterina Armentano, 0111 Edizioni (recensione tecnica)

Creato il 08 agosto 2014 da Connie


Quarta di copertina:In una notte sinistra e tempestosa, mentre i tuoni e i lampi dirompono tra cielo e terra, Minerva abbandona l’Olimpo per far visita a una bambina, relegata in una caverna da un intero villaggio. La piccola non ha un nome e ha una grave disabilità: non sa parlare, per questo si esprime tracciando disegni sui muri della caverna che la ospita. Minerva rimane affascinata da tante meraviglie, decide così di farle un dono. Le verrà dato un nome: Fantasia. La bambina capirà ben presto di poter dar vita a creature straordinarie, quelle del libro incantato che lei stessa creerà e che magicamente si animeranno: pere magiche, colori fatati, folletti dispettosi, draghi con poteri straordinari, re razzisti, fratelli intrepidi, chiavi che conducono in mondi alternativi, pozioni che inducono il sonno eterno. Fantasia si prenderà cura di tutte le sue creature, rivelandosi migliore di coloro che l’hanno abbandonata, dimostrando che la sua capacità di amare è più forte della Paura, della Solitudine e dell’Abbandono.
Motto del libro:LASCIATI TRASCINARE DALLA MAGIA.
RECENSIONE: Ho scelto di recensire l’introduzione di questa bellissima raccolta di fiabe, “Il primo dono magico”, perché secondo me rappresenta molto bene il fulcro che lega assieme le varie storie del libro. In un’epoca lontana, nella notte dei tempi, nasce una bambina speciale. È muta, quindi viene emarginata dalla società. Nessuno capisce che è speciale, e come tutte le persone speciali, preferisce la solitudine.Si rifugia in una caverna e inizia a disegnare. La sua particolarità è che può ritrarre cose che neppure esistono in natura.Durante un temporale le fa visita la dea Minerva, e le pone di scegliere: il dono della parola o il dono di un nome. Ovviamente, la piccola sceglie di saper parlare. Ritorna al villaggio, sperando di venire accettata, ma la sua gente la rifiuta, costringendola a ritornare nella caverna.Tutto il villaggio invoca la Paura, la divinità che li domina, la quale ordina di uccidere la bambina perché costituisce un pericolo.Con estrema crudeltà, la bambina viene affogata nell’oceano.Minerva riappare e la pone di nuovo davanti alla stessa scelta. La piccola stavolta sceglie il nome: non sa che farsene del dono della parola visto che nessuno l’avrebbe mai ascoltata.La dea le da’ il nome Fantasia e una missione: salvare il mondo da Terrore e Paura, da Superstizione e Ignoranza. Donerà agli uomini il potere di creare le fiabe, per esorcizzare le loro paure.
APPROFONDIMENTO: Questo il mito che ci narra Caterina, come introduzione della sua raccolta di fiabe. La bambina chiamata Fantasia crea il primo libro della storia, e il primo metodo: la scrittura. Facile ricordare il mito della caverna di Platone: secondo il mito, alcuni uomini erano stati incatenati fin dalla nascita in una caverna, e costretti a vedere solo le ombre degli oggetti, credendo fosse quella la realtà poiché non avevano mai veduto altro.Nel mito di Caterina invece, gli uomini all’oscuro sono le persone che vivono al villaggio: la loro realtà è incrinata dall’influenza della paura e della superstizione. La bambina muta è la salvezza, ma non viene accettata, anzi emarginata e uccisa. I disegni che crea vengono considerati sacrileghi perché è più facile avere paura che non sforzarsi di capire e accettare nuove verità.Il secondo punto da approfondire è la scelta del nome: il nome come sostanza del Sé, del soggetto, che rappresenta ciò che siamo. All’inizio la bambina non lo capisce e sceglie il linguaggio verbale, senza sapere che ci sono altri modi di esprimersi. La voglia di sentirsi accettata è più forte della scelta dell’identità, evidenziata dalla scelta del nome.Il terzo punto è un richiamo a Freud: le fiabe come esorcizzazione. Fin dall’epoca di Andersen e dei fratelli Grimm, le fiabe vengono usate per cercare di comprendere le paure inconsce, per esorcizzare le fobie, trovando una spiegazione che ha origine nell’infanzia.Nel saggio di Freud “Il perturbante”, lo psicologo spiega che nei racconti c’è sempre un elemento sovrannaturale che richiama la nostra infanzia.La nascita di Fantasia, in quell’epoca buia, pone l’inizio per una nuova razza umana. Infatti la gente del villaggio, dopo aver ucciso la bambina, impazzisce oramai schiava degli dèi che avevano creato: Superstizione e Paura.La bambina rinasce a nuova vita, diventando un mito, un’idea, che accompagnerà gli uomini nei secoli a venire.

L’autrice: Caterina Armentano, nata e residente in Calabria, è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri, decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008 una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore, e nel novembre 2010 il romanzo “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, ripubblicato in formato e-book, per la stessa casa editrice, nel gennaio 2014. Nello stesso periodo pubblica, per quelli della 0111 Edizione “Segni” spin off di Libero arbitrio romanzo, scaricabile gratuitamente. Numerose poesie, racconti e fiabe sono state inserite in varie raccolte antologiche. Le tematiche da lei trattate sono il femminicidio, la violenza sulle donne e le problematiche sociali. Ha partecipato a diversi concorsi con buoni risultati. Collabora con il sito www.good-morning.it con mansione redattrice blog.  Ha collaborato con il web magazine Fantasy Planet. Dei suoi articoli di psicologia, spettacolo e cronaca, sono stati pubblicati sul web. Per TruFantasy cura la rubrica “Donne Mitiche” dedicata alle donne più influenti della storia e della letteratura.  Condivide l’amore per il fantastico con le sue due bambine, con cui inventa mondi incantati.  Cura il blog personale “Libero arbitrio blog” (http://caterinaarmentano.blogspot.it/).

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