40 album per i miei primi 40 anni

Creato il 07 gennaio 2012 da Hanz
Tra una settimana compirò (brrrrr....) 40 anni. Quale miglior occasione per un hornbyano di ferro come me per stilare un po' di classifiche???
Inizio oggi con i 40 album più rappresentativi; non necessariamente i più belli, ma quelli che per me hanno rappresentato qualcosa di speciale. Per capirci (SPOILER! SPOILER!), dei Velvet c'é "VU" e non "The VU & Nico", perchè io li scoprii con quel disco e senza quello per me nulla sarebbe stato lo stesso. Eccetera.
Naturalmente è stata un'impresa selezionarne solo 40, e per arrivarci senza troppe turbe mentali mi sono dato una regola piuttosto iniqua e di cui mi sono pentito più volte durante la selezione: di ogni cantante/gruppo ho scelto solo un album. Così ho penalizzato album fondamentali (degli stessi Velvet ne andavano messi almeno 3, ad esempio) ma sono riuscito a dare maggiore varietà all'elenco pur dovendo lasciar fuori cose importantissime (non ci sono i Clash, né i Pogues, né un sacco di altra roba incredibilmente bella). Insomma, pippe mentali con cui non vi tedio oltre. Sotto con la classificona quindi. L'ordine è puramente alfabetico.
- AMERICAN MUSIC CLUB: "Mercury" (1993) - Mark Eitzel era il miglior cantautore della sua generazione. Punto.
- THE BEATLES: "Revolver" (1965) - Perfetto. Semplicemente perfetto.
- BELLE & SEBASTIAN: "The Boy with the Arab Strap" (1998) - Back to the Sixties (and to the Smiths).
- EDOARDO BENNATO: "Burattino senza fili" (1977) - Mi comprai i bonghi per colpa di Bennato.
- JAMES BROWN: "James Brown and Friends, Live" (1988) - Il mio primo impatto col funk; nulla fu più come prima. E pensare che era il James in piena decadenza.
- NICK CAVE AND THE BAD SEEDS: "Henry's Dream" (1992) - La maglietta col faccione di Nick della copertina l'ho portata per anni.
- JULIAN COPE: "Peggy Suicide" (1991) - L'Arcidruido all'apice della sua lucida follia.
- THE CRAMPS: "Songs the Lord Taught Us" (1979) - Elvis punk. Lux Interior mi manca moltissimo.
- THE CURE: "Disintegration" (1989) - Forse, e dico forse, il n. 1 di questa lista. Forse.
- FABRIZIO DE ANDRÉ: "Creuza de mä" (1984) - Capolavoro. Bello essere l'unico a Milano che ne capiva i testi.
- EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN: "Tabula Rasa" (1992) - Come si dice in inglese? Ah si, "mindblowing".
- THE FALL: "Your Future, Our Clutter" (2010) - La mia grande (ri)scoperta degli anni duemila.
- FLAMING LIPS: "Yoshimi Battles the Pink Robots" (2002) - Pazzi furiosi. Li adoro.
- THE JESUS AND MARY CHAIN: "Honey's Dead" - I wanna die just like Jesus Christ.
- LA CRUS: "Dentro me" (1997) - Il miglior gruppo italiano degli ultimi 20 anni.
- LED ZEPPELIN: "III" (1970) - L'album più equilibrato del quartetto, senza troppe deviazioni pipparole e con un bel po' di acustica in più.
- LITFIBA: "Pirata" (1989). All'epoca non ne capivo nulla, e fu un bel pugno nello stomaco.
- MASSIVE ATTACK: "Blue Lines" (1991) - All'epoca si chiamava "trip hop". Quest'album non é invecchiato di un giorno.
- NIRVANA: "Nevermind" (1991). Solo chi ha la mia età può capire cos'era ascoltare "Nevermind" allora, a 19 anni.
- PAVEMENT: "Crooked Rain, Crooked Rain" (1994) - Adorabili cazzoni, questo é il loro lavoro migliore.
- PINK FLOYD: "The Wall" (1979) - Ora direi "The Piper", ma questo l'ho consumato di ascolti.
- PIXIES: "Doolittle" (1989) - Geniali, i Pixies. Uno dei pochi gruppi davvero fondamentali.
- PRIMAL SCREAM: "Screamadelica" (1991) - Mi insegnarono a contaminare gli stili.
- PRIMUS: "Sealing the Seas of Cheese" (1991) - Ho ancora il vinile. C'é "Tommy the Cat", serve dire altro?
- PRINCE: "Sign of the Times" (1987) - Prince fu la mia prima infatuazione, e durò un bel po'. Doppio album che tutti dovrebbero avere.
- LOU REED: "New York" (1989) - Il Lou della maturità, secco ed essenziale.
- THE ROLLING STONES: "Exile on Main Street" (1972) - Il migliore degli Stones, per me.
- SIOUXSIE AND THE BANSHEES: "Nocturne (live)" (1984) - Sorta di greatest hits dal vivo che chiude il miglior periodo del gruppo. Fat Bob alle chitarre.
- PATTI SMITH GROUP: "Horses" (1974) - Ah, Patti!
- SONIC YOUTH: "Dirty" (1992) - In heavy rotation all'epoca, era il mio periodo cacofonico.
- THE JON SPENCER BLUES EXPLOSION: "Now I Got Worry" (1996) - "É blues!" "Si ma: explosion!!"
- THE STOOGES: "Fun House" (1970) - Iggy e i Williamson Bros. all'apice della loro violenza sonora.
- TALKING HEADS: "Remain in Light" (1980) - Decenni avanti. David Byrne é avanti ancora adesso.
- THE THE: "Dusk" (1993) - Matt Johnson, dove sei finito? Questo andrebbe dritto nella top10.
- THROWING MUSES: "Red Heaven" (1992) - Uno dei gruppi che ho adorato di più.
- TINDERSTICKS: "Tindersticks I" (1994) - Hammond+violino+la voce di Stuart Staples: folgorazione.
- THE VELVET UNDERGROUND: "VU" (1988) - Li scoprii così, con "I can't stand it". Poi scoprii il resto: John Cale, Nico, Warhol, un mondo che mi cambiò, letteralmente. Tutto nacque da lì.
- VIOLENT FEMMES: "Violent Femmes" (1983) - Avrei voluto suonare la batteria come Victor Delorenzo, in piedi e con le spazzole. Il mio primo concerto "serio". La prima scoperta realmente "mia".
- TOM WAITS: "Rain Dogs" (1985) - Il "nuovo" Tom Waits batte il vecchio per 3-0. E pure il vecchio Tom spaccava.
- NEIL YOUNG AND CRAZY HORSE: "Weld" (1993) - Scoperta tardiva. Come ho fatto a farne a meno così a lungo? Adoro la furia del Neil elettrico.
Se ho contato bene dovrebbero essere 40. Rileggendo, la prima cosa che mi balza agli occhi è che la stragrande maggioranza degli album è stata pubblicata negli anni 90; vi dico in confidenza che anche quelli pubblicati prima li ho scoperti in quel decennio. Normale, erano i miei 20 anni, quelli della crescita e della scoperta. Non direi che dopo non ci siano stati ascolti di qualità o di grande importanza; forse è solo che sono un inguaribile sentimentalone.
E un ringraziamento particolare a chi mi ha insegnato ad amare buona parte di questa musica: Matteo e Marta, Tommy, Checco, e il Mucchio Selvaggio. Senza di loro probabilmente starei ancora ascoltando Vasco Rossi e Zucchero.