Il fatto che in un film così vecchio non ci sia una dissolvenza è sintomatico del talento di Ozu. L’ha fatto apposta e già comincia a farci assaggiare quelle che saranno le sue storie. Girate al livello del pavimento, dove in Giappone mangiano e dormono, parlano e sognano. Raccontate dal livello dei più umili, stretti tra l’approvazione del proprio capo e quella (più importante) dei propri figli.
Sono nato ma… in 400 colpi
Archiviato in:400 colpi, Cinema Giapponese Tagged: blog cinema, cineblog, critica cinematografica, film ozu, recensione film, recensioni cinema, recensioni film, recensioni ozu, Yasujirō Ozu