A largo della Martinica, mar dei Caraibi, giugno 1678
-Non condurrò degli innocenti al macello!-, sentenziò Blanca lasciandosi cadere sul lettuccio della cabina che divideva con Cate ed Eve.
La Rossa la guardò, sgranando gli occhi: -Ordini del capitano, dobbiamo partecipare alla vanteria.-
Sul ponte di coperta gli uomini si preparavano all’assalto, era stata issata la bandiera olandese per confondere il mercantile in avvicinamento, i pirati armati fino ai denti si nascondevano contro le murate mentre i tamburi avevano già preso a battere una marcia cadenzata che faceva accapponare la pelle.
Era desiderio del capitano che le tre donne a bordo vestissero delicati panni femminili, per trarre in inganno gli uomini imbarcati sulla nave che, carica di tesori, veleggiava placidamente lungo le coste della Martinica, perché conquistare una preda senza spargere sangue evitando l’arrembaggio era meno rischioso e assai più comodo.
Blanca non aveva intenzione di sottostare a Hudson, da che era a bordo non aveva piegato la testa: -Voleva che indossassi abiti maschili, e l’ho fatto. Ora non mi farà rimettere la gonna per imbrogliare poveri marinai!-
Il quartiermastro batté contro lo stipite: -In coperta!-
Cate Sinclair entrò in cabina: -Vestitevi, signora, Hudson ci vuole sul cassero!-
-E io, lo voglio morto! Che lo metta lui!-, replicò indicando l’abito nero appeso a un gancio.
Scandalizzata, Cate prese a spolverare la stoffa preziosa, mentre Eve sgattaiolava all’esterno, mormorando che avrebbe spiegato al capitano che la signora Garth era indisposta.
Blanca sogghignò, ben sapendo che Jerry Hudson non avrebbe ammesso scuse e finse di dormire, preparandosi al peggio.
Inaspettatamente, fu John Raleigh a venirla a prelevare.
Il Segaossa, carpentiere di bordo, aveva il volto sporco di fuliggine e tre pistole legate al collo, e stringeva in pugno la squarcina affilata: -Sono venuto a farvi ragionare.-, le disse chiudendo la porta con un calcio.
Cate, rimasta all’esterno, prese a tempestare la porticina di pugni ma Raleigh puntò la lama a terra, così da bloccare l’apertura dell’uscio.
A quella vista, Blanca perse ogni baldanza e si raggomitolò sul lettuccio: -R...ragionare?-
-Già, una cosa alla quale non siete abituata.-, disse John mostrando la ghiera di denti d’oro. Blanca cercò di deglutire ma aveva la gola secca.
-La camicia! È mia e me la dovete restituire. Così per le brache di Margie. Quando sarete nuda, vestirete i vostri panni e andrete a fare il vostro dovere.- e così dicendo si avvicinò nella stanzetta già angusta.
Simile a un animale in trappola, Blanca cercò una via d’uscita che non c’era. Si lanciò sul Segaossa graffiando e mordendo, ma evidentemente gli avambracci dell’uomo erano di cuoio duro, perché non si ritrasse mentre le brancava la camicia per strappargliela di dosso.
-Va bene! Va bene te la lascio!-, strillò lei in preda al panico, mentre il tambureggiare si faceva più insistente e lo stridere dei violini penetrava nel cervello, simile al suono dell’argano dell’inferno. Volgendosi contro il muro, Blanca si levò la camicia e la porse all’uomo.
Quello grugnì di soddisfazione e le chiese le brache. In preda all’imbarazzo e all’umiliazione, Blanca si avvolse nella coperta ruvida, che le pizzicava la pelle delicata del petto, e sfilò le brache dopo aver sciolto il nodo.
Senza mai guardarla, il Segaossa liberò l’uscio, uscendo all’esterno e consegnò gli abiti al capitano, che sostava presso il vano della porta: -Ordine eseguito, signore.-, sogghignò.
Blanca vide Jeremy Hudson portarsi al viso i suoi vestiti e aspirarne l’odore, mentre attorno a lui tutti scoppiavano in una risata sardonica e volgare.
Cate Sinclair strappò dal gancio l’abito nero e il capitano, gettando a terra gli abiti stazzonati, si volse dall’altra parte, allontanandosi.
La donna gli fissò con odio la schiena, meditando una vendetta terribile, mentre Eve raccoglieva quei panni e chiudeva mestamente la porta.