Il governo ha dato via libera alla privatizzazione dell’acqua, mettendo nelle mani dei privati ciò che fino ad oggi era considerato un bene pubblico e quindi di tutti.
Attraverso un voto di fiducia, perché consapevoli di non averla, i parlamentari della maggioranza hanno deciso di consegnare l’acqua ai privati e alle multinazionali, hanno consapevolmente ignorato una legge d’iniziativa popolare, firmata da oltre 400.000 cittadini, che giace nei loro cassetti dal luglio 2007, hanno ascoltato le sirene di Confindustria, ignorando la forte sensibilità sociale e la diffusa consapevolezza popolare sull’acqua come bene comune e diritto umano universale.
Critica e indignazione.
Ma la battaglia per l’acqua pubblica è appena cominciata.
Perché l’acqua è di tutti, come l’aria, la luce, il sole, la luna che sta lassù nel cielo, tutti la guardano e nessuno la paga.
Perché si scrive acqua ma si legge democrazia.
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