I samurai sono stati uno degli aspetti del Giappone più sfruttato dalla letteratura e dalla cinematografia di tutto il mondo. Armati dell'incredibile potenza della katana, servivano il loro padrone fino all'obbedienza più cieca. La parola "samurai" infatti può essere tradotta come "colui che serve".
Tradizionalmente un samurai era formalmente tenuto a rispettare il Bushido, una sorta di codice d'onore ("la via del guerriero") che prevede principalmente un concetto di Cavalleria collocato in un contesto culturale giapponese.
Onestà e giustizia, eroico coraggio, compassione, gentile cortesia, completa sincerità, onore, dovere e lealtà. Sette precetti principali che tuttavia, durante la storia del Giappone e dei suoi samurai, venivano raramente seguiti quotidianamente.
Se ci immaginiamo il samurai come guerriero unico nel suo genere siamo vicino alla realtà. Ma se lo giudichiamo come il più "moralmente accettabile" dal punto di vista della cavalleria e dei precetti che era tenuto a seguire, non si può che notare che alcuni comportamenti, a volte molto diffusi, di alcuni samurai sembrano andare contro all'idea di onestà e benevolenza che molte persone associano a questi straordinari guerrieri.
I samurai tendevano ad essere pedofili
Nell'immaginario collettivo occidentale ci immaginiamo che, nel momento del "riposo del guerriero", un samurai si dedicasse a gustarsi la cerimonia del tè, o a meditare nella sua stanza, affilando la lama della spada e pensando a quanto fosse onorevole morire in battaglia.
In realtà la maggior parte dei samurai ammazzava il tempo in compagnia di ragazzini dodicenni. Questo tipo di relazione era noto come Shudo (che significa "la via del giovane"), e fu in uso per molto tempo, fino al XIX° secolo.
Era una forma di "apprendistato" per i giovani ufficialmente riconosciuta ed accettata, oltre che incoraggiata, tant'è che prima di una battaglia era considerato preferibile fare del sesso con un ragazzino o un compagno d'armi che con una donna.
La fedeltà dei samurai è stata sopravvalutata
Il samurai dovrebbe essere fedele, leale, e soprattutto onorevole. Davanti al rischio di essere catturato, il Bushido ordinava di essere uccisi, o togliersi la vita, piuttosto che coprire di vergogna il proprio nome e quello del proprio signore feudale.
Ma nella vita reale, la maggior parte dei samurai cambiava semplicemente fronte della battaglia nel caso avesse dovuto arrendersi al nemico.
Durante il periodo Sengoku, uno dei più turbolenti dell'intera storia del Giappone, i potentati locali si sfidavano di continuo, ed era molto frequente che un samurai sconfitto cambiasse schieramento per allearsi con il vincente di turno.
I samurai hanno semplicemente smesso di esistere
Se è vero che ormai non si combatte più per strade fangose armati di katana (ma lo si fa su strade asfaltate con catene e molotov...), i samurai non sono scomparsi solo per l'arrivo in Giappone della tecnologia per le armi da fuoco, ma soprattutto per i sempre più prolungati periodi di pace e di unità interna degli ultimi secoli. Cosa fa un guerriero di professione se non c'è una guerra da combattere? Se è costretto a portare a casa la pagnotta, torna a fare il contadino, o si dedica al commercio.
Alcuni sono diventati guardie del corpo, altri affittavano per denaro la propria capacità di usare la spada, altri ancora, visto il periodo di pace in cui si trovavano, decisero di vendere la propria "anima", la spada, per avere qualche soldo per diventare mercanti o contadini.
I samurai non erano tutti ricchi
I samurai erano di certo un gruppo decisamente potente, ma molto eterogeneo: c'era chi veniva da nobile famiglia, e chi invece aveva un fazzoletto di terra all'angolo opposto del Giappone. E tra questi c'era anche chi aveva solo una capanna, leggermente più grande delle altre, in cui riposava in attesa di essere chiamato in battaglia.
E cosa si fa in periodo di pace, quando non ci sono corpi da affettare con la spada più terrificante del mondo? Si coltiva il proprio campo, si commercia in stoffe e spezie, o si fa qualche "lavoretto", anche poco pulito. Bisogna pur mangiare, no?
I samurai erano inizialmente eccellenti arcieri
Durante l'epoca storica in cui i samurai acquisirono il maggior potere, il termine "samurai" era riferito a guerrieri specializzati nell' utilizzo dell'arco ("yumitori", titolo onorario per un guerriero particolarmente abile con l'arco).
Delusi? Non siatelo. Il samurai rimane uno straordinario guerriero, in grado di uccidere con un solo fendente e tenuto a rispettare, almeno formalmente, un codice che ha pochi eguali nella storia dell'umanità.
Certo alcuni comportamenti non si addicono alla concezione di onore, lealtà e gentile cortesia, ma i tempi erano diversi, la società era radicalmente differente rispetto alla nostra, e ciò che oggi è scarsamente tollerato o del tutto inaccettabile un tempo era invece costume diffuso.
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