5. Dei Fiori di Luce e d'Ombra

Creato il 15 febbraio 2012 da Tatianamartino @pointlessmuse

"... il regno delle fate e degli spiriti è molto più resistente dei sogni che gli uomini gli dedicano. Forse rimarrà sempre sul punto di scomparire e non scomparirà mai."
-W.B. Yeats-
 " Suonan le campanule al risveglio
Nel bel bel meriggio d'or..."
-Alice  nel Paese delle Meraviglie, L. Carroll- 

Ispirata a "Harebell" di B. Froud

   Si dice che negli anelli delle Fate, questi campanellini servano a chiamare il Piccolo Popolo ai convegni delle Fate. Le fate sono piuttosto protettive nei confronti delle loro campanelle, e che lanciano incantesimi su chiunque le danneggi o le raccolga, il che spiegherebbe perché si ritiene porti sfortuna attraversare a piedi un campo di campanule. Secondo altri, fate usato le campanule come trappola per i passanti, soprattutto bambini. Alcune fonti dicono che tra le proprietà della campanula vi sia quella di permettere ai mortali di vedere le Fate o di scorgere il loro Mondo.
  La campanula è cara anche alle streghe infatti produce un succo bianco, che si crede venga utilizzato da queste per preparare l’unguento che permette loro di volare e di trasformarsi in lepri.Val la pena conoscere i "nomi" popolani di questo fiorellino, tutti estremamente suggestivi, poiché la gente semplice spesso vede dove il dotto è cieco: Harebell, campana della lepre, per gli inglesi; Ditale della Signora per gli scozzesi, dove la Signora in questione non è che la Regina delle Fate e sempre per loro e con il medesimo significato è anche Ditale di Fata;  Campanelle delle Streghe;  Milk-ort, per gli antichi anglosassoni (erba latte) perché se le vacche ne mangiavano, si credeva producessero ottimo latte e infine per gli irlandesi è la Campana del Vecchio e  le Campane del morto, poiché si credeva che chi sentisse il suono delle campanule portate dal vento sarebbe morto entro l'anno.

  Leggenda vuole, invece,  che le primule nascessero dal corpo di Paralisos (antico nome della primula), figlio di Flora e Priapo, che morì di crepacuore per la perdita della sua promessa sposa Melicerte. Forse questa consapevolezza mitologica ispira il verso di Shakespeare:
"(...) pallide primule, / che muoiono celibi, / prima di aver potuto vedere lo splendore di Febo in tutta la sua potenza".
-da "Il Racconto d'Inverno", W. Shakespeare- 
  
  Si dice che i cinque petali rappresentano la nascita, l'iniziazione, la consumazione, il riposo e la morte. A sei petali, la primula rappresenta, la Dea e porta fortuna in amore e nel matrimonio.  Le primule sono da sempre ritenute un legame tra il regno degli uomini e il Paese delle Fate. Le Fate sono incaricate di sorvegliare le primule. Queste hanno il potere di rivelare dove è nascosto l'oro delle fate e per questo sono chiamate "chiavi di Culver", le chiavi per aprire la strada di accesso ai tesori.Ci sono molte leggende legate alla capacità delle primule di far vedere le fate. Se si tocca una roccia fatata con il giusto numero di primule in un mazzetto verrà mostrato il modo di Fairyland. Il numero sbagliato, invece, porta a morte certa.
  I bambini anglosassoni hanno l'abitudine di mangiarne i fiori, nella convinzione che ciò consentirebbe loro di vedere le fate. Nella stessa zona si crede che un mazzetto sulla porta di casa la renda benedetta e così pure le persone in essa ospitate. Spargere primule fuori dalla porta di casa serve a tenere lontano le fate poiché esse non attraversano una tale barriera. Portare un fiore di primula e sbirciarne i petali aiuta a vedere le fate. Grappoli di primule vengono lasciate nelle stalle per far sì che le fate non rubino il latte.
  La primula, inoltre, è associata in molte culture a "giovinezza " e "purezza", per questo motivo viene utilizzata per preparare pozioni d'amore. Poste sulla soglia di casa alla vigilia di maggio servono per impedire alle streghe di entrare. I
  In Irlanda, il primo maggio, mazzetti di primule vengono appesi alle code delle mucche per scoraggiare streghe ad affatturarle.