Credit: Karl Battams/NASA/STEREO/CIOC
I primi ad accorgersene sembrano essere stati gli utenti della rete: il 20 novembre 2013 la cometa ISON, ormai prossima al perielio, è entrata nel campo visivo della camera Heliospheric Imager 1 (HI-1A) a bordo della sonda della NASA STEREO Ahead (STEREO A).
Quando le sonde STEREO hanno osservato la cometa per la prima volta, lo scorso 21 ottobre, la ISON aveva solo magnitudine 12 e in molti stavano iniziando a perdere le speranze pensando che stesse deludendo le aspettative.
Ma poco più di una settimana fa, la cometa ha iniziato a sorprenderci con una serie di outburst.
Quello del 14 di novembre è stato seguito anche dal team TRAPPIST (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope), del telescopio ESO, presso l'Osservatorio di La Silla nel sud del deserto dell'Atacama, in Cile.
TRAPPIST ha monitorato la cometa da metà ottobre con speciali filtri per analizzare l'emissione dei diversi gas.
Questi sfoghi hanno rapidamente innalzato la luminosità della ISON rendendola visibile ad occhio nudo da metà novembre.
Ora brilla con magnitudine 3 / 4.
Credit: isoncampaign.org
Credit: observatorij.org
Al tempo stesso, gli outburst hanno destato anche qualche preoccupazione perché potrebbero essere la conseguenza di una parziale rottura del nucleo.
La presenza di una sorta di "ali" lascia pensare ad eventi di frammentazione.
Credit: Wendelstein Observatory / MPS
Tuttavia, niente è confermato e la ISON sta continuando la sua corsa verso il Sole, entrando nel campo visivo della camera H1 in buona compagnia: nell'animazione in apertura è visibile anche la cometa 2P/Encke, Mercurio e la Terra.
Le macchie scure provenienti da destra sono gli effetti del vento solare, che causano anche le increspature nella coda delle Encke.
Nel filmato ogni cosa è in movimento, tanto che è difficile percepire le reali posizioni degli oggetti.
Così, sfruttando i grafici orbitali a disposizione per le sonde STEREO, la cometa ISON e la Encke, tenendo conto che il campo visivo della camera H1 è di 20 gradi, ho tentato una ricostruzione approssimativa la mappa del fotogramma del 21 novembre 2013 00:09 UT.
Credit: stereo-ssc.nascom.nasa.gov/comet_ison / ssd.jpl.nasa.gov / Elisabetta Bonora
Durante il perielio, il prossimo 28 novembre, la ISON raggiungerà i 370 chilometri al secondo e potrebbe essere proprio la sua elevata velocità a salvarle la vita.
Di certo ora la cometa splende più che mai, regalando vere e proprie foto d'autore.
Credit: Fritz Helmut Hemmerich / spaceweather.com
La colorazione verde / turchese tipica delle recenti riprese è data dal carbonio biatomico che domina lo spettro di emissione della luce della cometa.
Due astronomi amatoriali italiani, Paolo Corelli e Dario Comino, hanno utilizzato uno spettrometro ad alta dispersione per analizzare l'atmosfera della ISON.
Lo spettro è dominato da una riga verde data dal carbonio biatomico (sostanza comune nelle atmosfere delle comete che diventa verde quando viene illuminato dalla luce del Sole) e da una linea blu di emissione più debole ma ancora significativa.
Questa miscela di luce verde e blu conferisce alla ISON una caratteristica tonalità turchese in tutte le foto con lunga esposizione. Lo spettro rivela anche un contributo dell'ossigeno atomico, responsabile del colore verde delle aurore terrestri.
Credit: Teide observatory (Canary Islands) / GLORIA Project
Credit: KAGAYA / spaceweather.com
Riferimenti:
- www.isoncampaign.org/karl/ison-encke-mercury-home
- www.orca.ulg.ac.be/TRAPPIST/Trappist_main/News.html#new25
- www.isoncampaign.org/Present
- www.spaceweather.com