5 Lavori Indonesiani da Importare nel Mercato Italiano

Creato il 08 aprile 2013 da Angelozinna

È tempo di crisi ed essere costretti a doversi inventare qualcosa per sopravvivere nella giungla del mercato del lavoro diventa per molti una necessità. Gli indonesiani si trovano già da tempo in questa situazione e non manca chi, creativamente, è riuscito a crearsi una figura professionale colmando un vuoto nel settore terziario che pochi avrebbero immaginato esistesse. Spuntando sempre nel momento di bisogno ecco cinque servizi innovativi da cui prendere esempio quando ci si trova a raschiare il fondo del barile. O anche prima.

  • Il venditore di amicizia. Poco più di una settimana fa mi sono trovato ad acquistare, al modico prezzo di quindici dollari americani, un nuovo migliore amico. Non ne ricordo bene il nome o l’età, ma come qualsiasi buon compagno farebbe è stato lì quando ce n’era bisogno. Qualcuno saprà che entrando in Indonesia con un visto turistico procuratosi in anticipo all’ambasciata (non il Visa on Arrival quindi) sarà necessario trovare uno sponsor locale per ottenere un’estensione. Insomma, per poter stare un mese in più nel Paese dovevo presentare all’ufficio immigrazione una lettera di raccomandazione scritta da un abitante di Yogyakarta che dichiarasse che di me ci si può fidare. Essendo questa affermazione già per conto suo discutibile ed essendo la mia lista di contatti locali inferiore alla riga singola, decisi di mettermi in contatto con un uomo incontrato all’ostello con una moralità chiaramente in vendita. Pagando questa persona per diventare, sulla carta, un mio amico ho ottenuto il visto in pochi giorni. Chi trova un amico trova un tesoro, soprattutto se quell’amico ha bisogno di un visto.
  • I libera strade dalle frane. Durante la stagione bagnata le frane sono frequenti nelle parti più elevate d’Indonesia. Sull’isola di Flores la strada che collega un capo all’altro si snoda attraverso verdi monti che non mancano di cedere ad ogni acquazzone e guidare in questo periodo può diventare una scommessa. Non per tutti però, le frane, per alcuni, sono una fortuna. Si tratta quasi sempre di bambini, che non appena un albero crolla bloccando il passaggio arrivano armati di seghetto e ripuliscono l’asfalto,pezzo per per pezzo. Durante tutto il lavoro però un grosso ramo rimane sempre sdraiato sulle corsie. Questo è il punto di forza del business, ad ogni mezzo che passi di quiviene infatti chiesto un pedaggio perché questo venga rimosso, permettendo così il proseguimento della corsa.
  • Il vigile improvvisato. In uno dei territori più popolosi al mondo il traffico non accenna mai a fermarsi e nell’intricata mappa di strade dei grandi centri indonesiani sbagliare strada diventa qualcosa da calcolarsi nei tempi di viaggio,ovunque si scelga di andare. Per questo nasce il finto vigile senza il quale fare inversione per tornare indietro, uscire da un parcheggio o anche soltanto usufruire della precedenza a cui si ha diritto, sarebbe impossibile in tempi inferiori alla settimana. Questo personaggio è solitamente un pazzo criminale che si lancia in mezzo all strada bloccando lo sciame di motorini e auto in arrivo a tutto gas per permettere al proprio cliente di fare manovra. Il finto vigile gesticola, fischia, urla e si guadagna da vivere al ritmo di “Stooop, stoop stop, vieni, vieni, vieni”, ottenendo una piccola mancia da chi riesce a rimettersi in carreggiata senza essere travolto.
  • L’autogrill umano. Immaginate di viaggiare, magari per lunghe ore, su qualsiasi mezzo pubblico e non aver fatto rifornimento prima del viaggio, venendo assaliti da una fame improvvisa e non avendo modo di saziarvi se non all’arrivo. In Indonesia questo inconveniente problema è stato risolto con l’invenzione dell’autogrill umano. Se non sei tu ad andare dall’autogrill, è lui a venire da te. Su ogni autobus, treno o nave, una infinita fila di venditori di qualsiasi cosa sia commestibile e non solo, sale attraversa il corridoio mettendo i propri prodotti in mostra e scende dalla porta posteriore. Non ci sarà fermata, semaforo, stazione di servizio in cui qualcuno non salirà, e grazie ad una piccola mazzetta all’autista avrà il permesso di vendere i suoi prodotti. Si passa da patatine confezionate, a bomboloni, a riso fritto, tofu in busta, caffè, pollo, giornali, giocattoli, e altra merce non ben definita. Se si ha la fortuna di trovare un bus abbastanza comodo da potersi appisolare non mancherà anche il gruppo musicale viaggiante oppure l’aspirante cantante che sceglieranno di esibirsi sulla vostra testa nella speranza di una mancia più consistente.
  • Il porta ombrelli. Quando piove, non è ben chiaro come, spunta sempre fuori uno che vende gli ombrelli. Ma magari uno l’ombrello ce l’ha già a casa, e comprarne uno nuovo per pochi passi non appare come un investimento conveniente, però allo stesso tempo arrivare fradici dall’altro della strada può far pensare due volte sull’attraversamento. Il porta ombrelli indonesiano ha trovato la giusta via di mezzo. Meglio funzionante nelle città con porticati, un ragazzino armato di ombrello attende ansioso sulle parti di strada scoperte. Per poche Rupie questo cederà all’attraversante il suo potente ombrello, bangandosi, ma permettendo all’affittante di attraversare asciutto in cambio di pochi spiccioli.

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