Certo, in fondo una sana pausa dalle solite attività non può che far bene. Eppure ho sperimentato che quella che sembra un'innocente sosta diventa poi uno stallo vero e proprio.
E così quest'anno ho deciso di (provare a) non cedere alla tentazione di fermarmi, per questi motivi:
Non perdere l’abitudine alla scrittura
Negli ultimi mesi ho imparato ad apprezzare un certo rigore nello scrivere. Coltivare l’abitudine a scrivere significa allenarsi tutti i giorni in questa attività, che si abbia voglia o meno, a prescindere dai momenti di ispirazione. Quando proprio non gira e non riesco a creare niente di nuovo, mi dedico alla revisione di quello che ho scritto. Fermarsi per un po’ può sembrare allettante, ma ha il costo di disabituarsi, di perdere soprattutto la pratica mentale.
Non perdere il filo della storia
Sospendere per un po’ la scrittura di un romanzo era una cosa che un tempo facevo senza pormi troppi problemi. O per ragioni di poco tempo o perché mi lasciavo andare con mille scuse. Questo comportava che ogni volta che mi rimettevo sulla storia dovevo rileggere tutto daccapo, riacquistare una certa familirità con gli eventi, riprendere il controllo della trama, ritrovare il giusto ritmo. Senza di fatto nessun vantaggio, perché la pausa non portava nessuna idea nuova.
Non perdere l’intimità con i personaggi
C’è un certo legame tra chi scrive e i protagonisti della storia, una confidenza che deriva da una profonda conoscenza e che comporta la capacità di prevedere il loro comportamento e le loro mosse. Uno scrittore si affeziona alle sue creature ed è così che dà loro una vita. Se però passa molto tempo, questa intimità si affievolisce o si interrompe, così come accade con gli amici che non si frequentano. E’ un rapporto che va coltivato, e questa è una buona ragione per non smettere di occuparsi dei personaggi delle storia che stiamo scrivendo!
Sfruttare il tempo in più
Se siamo in ferie, perché sprecare l’occasione di scrivere di più rispetto alle incombenze solite? Il tempo in più non andrebbe usato proprio per fare ciò che ci piace? Non a caso ho scritto il mio primissimo romanzo dopo aver finito gli esami di maturità (secoli fa…).
Sfruttare le occasioni per accogliere nuove impressioni
Le vacanze di solito coincidono con viaggi, luoghi da visitare, contatti con persone diverse dal solito. È l’occasione giusta per ampliare gli orizzonti e conoscere cose nuove, farci venire nuove idee, lasciarci ispirare da realtà con le quali non siamo abituati a relazionarci. Tutto ottimo materiale per i nostri scritti. Anche se le vacanze non ci permettono di scrivere nel modo solito davanti a un pc, possiamo comunque prendere appunti per non lasciarci sfuggire nulla…
Insomma, mi sono data queste cinque ragioni per non smettere di scrivere alcune settimane fa, quando ero tentata di mandare in vacanza il mio romanzo. E finora ho tenuto fede ai buoni propositi. Vedremo quando le temperature continueranno a crescere, se sarà ancora così… :)
Capita anche a voi di veder calare la voglia di scrivere con il salire della temperatura? E in tal caso, interrompete le vostre attività creative?
Anima di carta
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