Qualcuno potrebbe dire che si tratta di un’eresia. Altri invece potrebbero eleggermi a loro eroe personale. Nell’ultimo periodo (un periodo moooooooolto lungo, per la verità) l’opera di Kubo ha incontrato lo sfavore del pubblico. In Giappolandia le vendite dei suoi tankobon sono letteralmente crollate, e anche i fan occidentali che leggono le scan “a scrocco” e sono in pari con la lettura made in Nippon concordano sul fatto che Bleach è ormai “robetta”.
Il problema di Kubo, a mio avviso…è che si rompe i coglioni. Ha sempre avuto le potenzialità per essere un autore completo e a tutto tondo, e se si fosse impegnato (e di questo ne sono certo) avrebbe potuto fare di Bleach il miglior battle shonen degli ultimi vent’anni, nonché il vero erede di Dragon Ball.
La sua opera si è invece trascinata tra alti e bassi, fino a quello che sembra essere l’ultimo arco narrativo (che ammettiamolo: è interessante, al momento). Eccovi perciò cinque motivi validi per leggere Bleach. Non ci sono “posizioni”, in quanto sono motivazioni che possono essere messe sullo stesso piano.
Naturalmente, essendo questa una Top 5, vi ricordo che sono espresse solo le mie opinioni personali. Che in quanto opinioni, sono puramente soggettive e rispecchiano unicamente i miei gusti e le mie idee.
Se Naruto meritava di essere letto anche solo per la prima parte del manga, Bleach merita di essere letto anche solo per l’arco narrativo della Soul Society. Qui Kubo dà il meglio di sé, e dimostra che quando vuole impegnarsi e fare sul serio è in grado di sfornare qualcosa di eccezionale. La saga della Soul Society ha tutto ciò che si può desiderare da uno shonen: azione, umorismo, ritmo, combattimenti, personaggi accattivanti e un paio di plot twist molto interessanti.
Qualcuno potrebbe dire che sono diventati uno dei punti deboli di Bleach. Come dice il buon Marco Ferraris, spesso e volentieri ormai i combattenti urlano cose del tipo “Ti sconfiggo perché sono più figo di te!”
C’è da dire però che è proprio la tamarragine o la figaggine di alcuni combattimenti a rendere Bleach un manga da leggere. La maggior parte dei combattimenti dell’arco narrativo della Soul Society sono uno spettacolo, così come alcuni di quelli all’interno dell’Hueco Mundo (vedi Grimmjow vs Ichigo, oppure Aporro vs Kurotsuchi), senza contare gli scontri "interiori" di Ichigo con la sua spada o il suo lato oscuro.
Se non è il miglior motivo per leggere Bleach, è sicuramente uno dei migliori in assoluto. Una delle peculiarità di Kubo è quello di creare personaggi accattivanti, salvo poi caratterizzarli una vera schifezza. Zaraki Kenpachi per fortuna sfugge a questa regola. È uno dei capitani della Soul Society, uno dei più forti e potenti. Ama la battaglia, il sangue e il clangore delle spade, e per gustare di più lo scontro ha una benda che succhia in continuazione il suo reiatsu – praticamente infinito.
Kenpachi è una sorta di “spartano Super Saiyan”, che ha nella guerra il suo unico dio. I suoi combattimenti sono sempre tra i più interessanti di tutta l’opera, perché violentissimi e selvaggi.
Mito assoluto
Sono sempre stato un fan di Kubo come illustratore. Tralasciando il fatto che non disegna sfondi, ha un tratto assolutamente magnifico, pulito e minuzioso. Il suo stile di disegno è probabilmente uno dei più ricercati e diretti nel panorama del battle shonen, e questo è un “piccolo” (ma enorme) punto a favore dell’opera. Un manga disegnato bene va letto anche solo per godere di disegni magnifici.
E a Bleach si può imputare tutto, tranne che non abbia disegni superbi.
Ne avevo già parlato QUI, quindi mi dilungo poco. Per quanto mi riguarda – almeno all’inizio del manga – le zampakuto erano un elemento “di novità”, perché avevano rimodellato il classico pensiero della spada “con l’anima”. Alcune Zampakuto sono davvero strabilianti, e rivelano poteri eccezionali e visivamente impressionati: su tutte, le mie preferite sono sicuramente quella di Byakuya, quella di Aizen e quella di Renji.
E voi?
Che ne pensate? Avete qualche buon motivo per leggere il manga di Tite Kubo?