.Un viaggio ancora in viaggio, dove nel frattempo nei vari scali della vita ho conosciuto persone straordinarie, dove ho amato donne che mi hanno emozionato, dove ho condiviso con i miei familiari e con gli amici più cari momenti speciali e divertenti. Non cambierei nulla di questi cinquant'anni o meglio avrei voluto avere ancora accanto le persone che ora visivamente non ci sono più, ma che nel mio cuore sono più che vive. Soprattutto mi mancano la mia mamma "Pupella" Emanuela anche se è dentro di me in ogni mia giornata, in ogni cosa che faccio, con la sua filosofia di vita e il suo grande amore e suo fratello “il mister”, uno zio che mi ha insegnato a guidare la macchina, che mi ha seguito negli anni agonistici della mia piccola carriera calcistica e non solo, con la sua ironia e intelligenza. Ogni fase della mia vita mi ha regalato amici meravigliosi, alcuni diventati fratelli e sorelle nel vero senso della parola, da affiancare a Roberto e Vito. Sono persone speciali e sono felice di averli incontrati con l'aiuto del destino nel cammino della mia vita. Cinquant'anni di gioie e di dolori. L'infanzia felice in Via Bettino da Trezzo a Greco con le partite infinite a calcio nel campetto davanti casa che duravano dall'inizio pomeriggio al tramonto, l'adolescenza e gli anni della medie inferiori in Viale Monza, il primo bacio a Pietra Ligure con Sabrina, gli anni da provetto calciatore all'Inter facendo anche il raccattapalle a S.Siro, il primo posto di lavoro come cassiere in una società del Gruppo de L'Espresso, i primi guadagni (e che guadagni visti i tempi attuali…), la prima vera storia d'amore con Annalisa, l'acquisto della casa grazie alla Pupa e al Nick, il matrimonio con Silvia e la successiva separazione a braccetto con l'ingiusto licenziamento del Gruppo Rizzoli, la sofferenza e la morte della mamma e poi la rinascita col nuovo posto di lavoro al Poliambulatorio (pochi soldi ma tanto tempo a disposizione), la scoperta di un piccolo tumore (ahi), gli incredibili viaggi degli ultimi cinque anni e l'inaspettato ma quanto mai travolgente appassionante irrequieto momento sentimentale attuale. Non mi sono fatto mancare niente, forse un figlio direbbe qualcono. Forse.-----------------Cinquant'anni di persone e di luoghi, di colori, di profumi, di viaggi. Cinquant'anni di curiosità e di piccole scelte: le fughe a Parigi e Londra le mie città, le canzoni di Edoardo Bennato, di Graham Parker, di Billy Idol e di Belinda Carlisle, i dialoghi dei films per comunicare con gli amici da “L'Audace Colpo dei Soliti Ignoti e “La Banda degli onesti” (con Vito, Lucio, Momon, Roby e Claude) al trittico di Salvatores “Marrakech Express, Turné, Mediterraneo” (con Steffe, Bumby e Luca), i miei orologi, le mie polo col colletto alzato, le prime vacanze da "solo" con Vito, Biffi, Coda e Zuzzi, le interminabili partite a scala 40 con il mio migliore amico (dai tempi delle superiori) Lucio, accompagnate da arrosticini abruzzesi, mirto e confessioni private, i miei computers, le telefonate e il confidare i miei segreti con Anna, il fazzoletto in tessuto, le creazioni grafiche al disegno manuale con l'amico Claude e quelle mie moderne con la computer grafica (Rogues il mio marchio, la “mia” Nutella e i segnaposti immancabili per le cene a casa di Umberto e Patrizia), i miei goals, il Ciao marrone dell'adolescenza, le quotidiane telefonate delle ore 14 nei giorni lavorativi con Lucio e Vito che hanno sostituito quelle passate con mia mamma e Silvia, le serate con confidenze personali con Cinzia davanti a un piatto cinese, a una pizza e ultimamente a un sushi magari anticipate da una passeggiata sul nostro Corso Buenos Aires, la mia collezione degli Swatch e quella memorabilia della Coca-Cola, la Susy e la Milou, la Panda rossa, l'Almera argentata, la Twingo modello vecchio color viola e quella attuale grigio platino, i tour in camper e quelli in bici con Silvia, le brioches della Pasticceria G.Motta di Precotto, le partite da tifoso del Chelsea sia in tv che allo stadio Stamford Bridge di Londra, le vacanze tradizione a Parigi con Vito Betty e Edoardo, il mio blog da aggiornare se no gli amici mi castigano e sparlano, la costruzione dei “muri” di casa con i mattoncini bianchi grazie a Lucio aiutati dalla musica del cd di Huey Lewis and the News, il pollo fritto del KFC, la ristrutturazione della mia casa, i panzerotti della mamma, il rito della prima colazione negli hotels all'estero, le vacanze a Ischia, la mia collezione di camicie bianche, la fine e l'inizio dell'anno dentro il Parco Disneyland vicino a Parigi, i viaggi concerto con Bumby e il Cappe, il parquet in acero canadese a casa, i pranzi e le cene (e anche i pernottamenti) a Cermenate suggellate dai segnaposti con Bumby Patty (la mia cuoca degli ultimi anni) Lele e Luca, il mio basso elettrico, il Bang & Olufsen appeso al muro, la spesa e le commisioni col Nick, le telefonate calcistiche con Steffe prima di "raccontarci" davanti a una pizza, la postazione sul divano da dove scrivo e lavoro ultimamente, i matitoni appendiabiti, il Natale in Danimarca che mi ha ricordato quelli stupendi in Viale Monza, Tin Tin e Milou, la Coca-Cola, il mio sportello n. 8, il libro sui segreti di Parigi di Augias, il mio record annuale dei voli, la mia “erre”, le mie fotografie digitali, i miei menischi rotti, la reunion calcistica con Roby e Vito, le cucchiaiate di Nutella, gli scambi mattutini di sms con Bumby e quello settimanale con Milva, le “femmine” che mi hanno dato e mi danno ispirazione, creatività, sogni ed energia, da Silvia che mi ha sconvolto la vita all'ultima musa che me la sta stupendamente stravolgendo e per concludere “un caffè con latte freddo a parte” (*)
.Un viaggio ancora in viaggio, dove nel frattempo nei vari scali della vita ho conosciuto persone straordinarie, dove ho amato donne che mi hanno emozionato, dove ho condiviso con i miei familiari e con gli amici più cari momenti speciali e divertenti. Non cambierei nulla di questi cinquant'anni o meglio avrei voluto avere ancora accanto le persone che ora visivamente non ci sono più, ma che nel mio cuore sono più che vive. Soprattutto mi mancano la mia mamma "Pupella" Emanuela anche se è dentro di me in ogni mia giornata, in ogni cosa che faccio, con la sua filosofia di vita e il suo grande amore e suo fratello “il mister”, uno zio che mi ha insegnato a guidare la macchina, che mi ha seguito negli anni agonistici della mia piccola carriera calcistica e non solo, con la sua ironia e intelligenza. Ogni fase della mia vita mi ha regalato amici meravigliosi, alcuni diventati fratelli e sorelle nel vero senso della parola, da affiancare a Roberto e Vito. Sono persone speciali e sono felice di averli incontrati con l'aiuto del destino nel cammino della mia vita. Cinquant'anni di gioie e di dolori. L'infanzia felice in Via Bettino da Trezzo a Greco con le partite infinite a calcio nel campetto davanti casa che duravano dall'inizio pomeriggio al tramonto, l'adolescenza e gli anni della medie inferiori in Viale Monza, il primo bacio a Pietra Ligure con Sabrina, gli anni da provetto calciatore all'Inter facendo anche il raccattapalle a S.Siro, il primo posto di lavoro come cassiere in una società del Gruppo de L'Espresso, i primi guadagni (e che guadagni visti i tempi attuali…), la prima vera storia d'amore con Annalisa, l'acquisto della casa grazie alla Pupa e al Nick, il matrimonio con Silvia e la successiva separazione a braccetto con l'ingiusto licenziamento del Gruppo Rizzoli, la sofferenza e la morte della mamma e poi la rinascita col nuovo posto di lavoro al Poliambulatorio (pochi soldi ma tanto tempo a disposizione), la scoperta di un piccolo tumore (ahi), gli incredibili viaggi degli ultimi cinque anni e l'inaspettato ma quanto mai travolgente appassionante irrequieto momento sentimentale attuale. Non mi sono fatto mancare niente, forse un figlio direbbe qualcono. Forse.-----------------Cinquant'anni di persone e di luoghi, di colori, di profumi, di viaggi. Cinquant'anni di curiosità e di piccole scelte: le fughe a Parigi e Londra le mie città, le canzoni di Edoardo Bennato, di Graham Parker, di Billy Idol e di Belinda Carlisle, i dialoghi dei films per comunicare con gli amici da “L'Audace Colpo dei Soliti Ignoti e “La Banda degli onesti” (con Vito, Lucio, Momon, Roby e Claude) al trittico di Salvatores “Marrakech Express, Turné, Mediterraneo” (con Steffe, Bumby e Luca), i miei orologi, le mie polo col colletto alzato, le prime vacanze da "solo" con Vito, Biffi, Coda e Zuzzi, le interminabili partite a scala 40 con il mio migliore amico (dai tempi delle superiori) Lucio, accompagnate da arrosticini abruzzesi, mirto e confessioni private, i miei computers, le telefonate e il confidare i miei segreti con Anna, il fazzoletto in tessuto, le creazioni grafiche al disegno manuale con l'amico Claude e quelle mie moderne con la computer grafica (Rogues il mio marchio, la “mia” Nutella e i segnaposti immancabili per le cene a casa di Umberto e Patrizia), i miei goals, il Ciao marrone dell'adolescenza, le quotidiane telefonate delle ore 14 nei giorni lavorativi con Lucio e Vito che hanno sostituito quelle passate con mia mamma e Silvia, le serate con confidenze personali con Cinzia davanti a un piatto cinese, a una pizza e ultimamente a un sushi magari anticipate da una passeggiata sul nostro Corso Buenos Aires, la mia collezione degli Swatch e quella memorabilia della Coca-Cola, la Susy e la Milou, la Panda rossa, l'Almera argentata, la Twingo modello vecchio color viola e quella attuale grigio platino, i tour in camper e quelli in bici con Silvia, le brioches della Pasticceria G.Motta di Precotto, le partite da tifoso del Chelsea sia in tv che allo stadio Stamford Bridge di Londra, le vacanze tradizione a Parigi con Vito Betty e Edoardo, il mio blog da aggiornare se no gli amici mi castigano e sparlano, la costruzione dei “muri” di casa con i mattoncini bianchi grazie a Lucio aiutati dalla musica del cd di Huey Lewis and the News, il pollo fritto del KFC, la ristrutturazione della mia casa, i panzerotti della mamma, il rito della prima colazione negli hotels all'estero, le vacanze a Ischia, la mia collezione di camicie bianche, la fine e l'inizio dell'anno dentro il Parco Disneyland vicino a Parigi, i viaggi concerto con Bumby e il Cappe, il parquet in acero canadese a casa, i pranzi e le cene (e anche i pernottamenti) a Cermenate suggellate dai segnaposti con Bumby Patty (la mia cuoca degli ultimi anni) Lele e Luca, il mio basso elettrico, il Bang & Olufsen appeso al muro, la spesa e le commisioni col Nick, le telefonate calcistiche con Steffe prima di "raccontarci" davanti a una pizza, la postazione sul divano da dove scrivo e lavoro ultimamente, i matitoni appendiabiti, il Natale in Danimarca che mi ha ricordato quelli stupendi in Viale Monza, Tin Tin e Milou, la Coca-Cola, il mio sportello n. 8, il libro sui segreti di Parigi di Augias, il mio record annuale dei voli, la mia “erre”, le mie fotografie digitali, i miei menischi rotti, la reunion calcistica con Roby e Vito, le cucchiaiate di Nutella, gli scambi mattutini di sms con Bumby e quello settimanale con Milva, le “femmine” che mi hanno dato e mi danno ispirazione, creatività, sogni ed energia, da Silvia che mi ha sconvolto la vita all'ultima musa che me la sta stupendamente stravolgendo e per concludere “un caffè con latte freddo a parte” (*)
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