Il calcolo preciso è piuttosto complicato, ma una stima molto vicina alla realtà afferma che sono circa 50 le tasse, nuove o semplicemente aumentate, che il governo Monti ha introdotto nell’ultimo anno. A rendere il numero così alto sono i numerosi incrementi dei pedaggi autostradali su tutta la rete viaria italiana. Tra le gabelle più discusse sicuramente ci sono l’Imu (Imposta municipale unica), l’aumento dell’addizionale regionale Irpef e della tassa sui rifiuti, il bollo sui conti deposito bancari e postali. Non è mancata una stangata sui trasporti con l’addizionale erariale alla tassa automobilistica regionale, le tasse sulle barche e sugli aerei e gli aumenti delle accise su gasolio, benzina e Gpl. Non si sono salvate nemmeno le imprese che, a fronte di una maggiore deducibilità dell’Irap (Imposta regionale sulle attività produttive), si sono trovate a dover pagare un pesante tributo al fisco. In attesa di un biennio 2013-2014 che preannuncia conti salati con l’aumento di un punto dell’Iva e 5,5 miliardi di euro di nuove tasse per le imprese, è il caso di soffermarsi ancora su quanto ci ha portato il 2012
NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI C'E' STATA LA CRISI, MA GLI AUMENTI HANNO PORTATO NUOVI INVESTIMENTI ED UN FUTURO CON MAGGIORI RISORSE, QUESTO IN SPAGNA, FRANCIA E GERMANIA
IN ITALIA, A FRONTE DI UN DEBITO SI CHIEDONO SOLO PIU' SOLDI AI CITTADINI E ALLE IMPRESE MA LE NUOVE ENTRATE A CHI SERVONO? QUALI PROSPETTIVE CI DANNO SE NON QUELLE DI DOVER PAGARE SEMPRE DI PIU' NEI SECOLI DEI SECOLI?