Rieccoci per un altro appuntamento di questo breve viaggio nella letteratura erotica contemporanea. Considerate, però, che io conosco soltanto quella di lingua inglese ed attuale, quindi questi articoli sono assolutamente parziali.
Fino ad ora non vi avevo parlato dalla letteratura Regency con sfumature erotiche, per esempio la serie “House of pleasures“, di Kate Pearce, unisce lo spionaggio (che durante le guerre napoleoniche era piuttosto frequente tra i paesi come la Gran Bretagna, la Francia, l’Irlanda e la Spagna) con una casa di piacere “particolare” gestita da una donna che permette a tutti coloro che la frequentano di spaziare tra le loro più recondite fantasie e soddisfarle. Considerato che è appena uscito il nono volume della serie, l’unico che ho letto tra l’altro, direi che ci sono lettori in grado di apprezzare il genere.
A questo punto è meglio un film porno secondo me. Leggermente più leggibile è invece “Mastering the Marchioness“, il primo libro della serie “Cavern of pleasures“, dove master e submissive s’incontrano, soltanto che uno di loro proprio non si aspetta di trovarsi tra le mani la moglie. Questa serie di Em Brown potrebbe migliorare con il tempo. Nelle altre, invece, nutro poca fiducia.
Concludo con uno dei peggiori libri BDSM che mi sia mai capitato di leggere, uno di quelli che ho terminato perché dovevo recensirlo per NG, altrimenti avrebbero dovuto pagarmi per finirlo. “Hostile takeover” di Joey W. Hill è, spero, l’ultimo di 5 volumi che racconta le storie dei Knights of the board room (I cavalieri della sala dirigenziale). Questi 5 giovani e potenti uomini d’affari ritengono di sapere meglio delle donne che si scelgono ciò che è meglio per loro, le obbligano quindi ad avere relazioni con uno di loro in particolare che poi le passa agli amici. Insomma, sono senza parole, perché io ritengo che quando una donna dica “no”, intenda dire proprio “no”, e non “sì” o “forse”. La signora Hill invece pensa che quando una delle sue protagoniste dica no, intenda dire “Sì, sì, obbligami a venire a letto con te, piegami alle tue più turpi voglie e vedrai che poi mi abituo e mi piace pure, e già che ci sei porta pure gli amici“. È chiaro che a questo punto c’è un evidente conflitto d’interessi… Inoltre, il BDSM di questi libri – sempre avendo letto solo l’ultimo, che però riassumeva anche i pezzi più salienti degli altri 4 (tutto fa brodo) – è veramente pesante. Scordatevi Christian Gray e pensate alla “Historie d’O” e poi aumentate all’ennesima potenza.
Alla prossima volta!