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Creato il 29 dicembre 2012 da Bradipo
Eccoci qua: tempo di celebrazioni per l'anno vecchio che se ne va e per quello che sta arrivando ma soprattutto tempo di dare uno sguardo indietro alle pagine e pagine virtuali imbrattate con questo blog nato dallo scazzo di una notte di inverno glaciale. Uno la notte che fa? Pensa a quanto possa essere bello rimanere bloccati in casa, al calduccio quando fuori c'è un metro di neve? Dorme? No, si fa un blog!
Che poi è questo, uno sfogo quotidiano in cui evacuare la mia sovrabbondanza di pensieri cinematografici e non. Naturalmente voglio essere originale e ringrazio tutti quelli visibili e invisibili che sono passati, che quotidianamente passano e che spero passino ancora più numerosi nei tempi a venire.
Io sono un neofita dell'ambiente dei blog in genere e devo dire che mi trovo a meraviglia, non mi avete fatto sentire un intruso. Ora bando alle ciance che queste sono quisiquilie e passiamo anche al classificone di fine anno. Mica possiamo buttare così un post solo con l'autocelebrazione, no?
Quest'anno fare il classificone del meglio è stato veramente difficile perchè ho dovuto lasciar fuori dei titoli con grande dolore tipo Monsieur Lazhar, Detachment,Argo, Amour e altri film che comunque mi hanno impressionato molto favorevolmente E ora veniamo alla hit parade redatta naturalmente in modo del tutto empirico. Ho cercato di privilegiare i film usciti quest'anno o comunque visti in qualche maniera perchè purtroppo viviamo in un Paese che si lascia sfuggire molto cinema bellissimo.
10) KILLER JOE: il vecchio maestro Friedkin rilascia ancora lezioni di cinema alle nuove leve.
9) HORS SATAN: non può esserci una mia classifica di fine anno senza Bruno Dumont, uno dei cineasti più personali e talentuosi che abbia mai visto. Il suo non è cinema: è un'esperienza multimediale completa ed appagante.Ed è veramente imperdonabile che un talento come il suo sia destinato all'oblio cinematografico almeno nel nostro Paese .
8) UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA : Audiard è un altro di quei registi che sul mio affollato ramo d'albero ha un altarino personale a lui dedicato. Nelle mani di uno qualunque questo film sarebbe diventato un melodrammone qualunque, invece è un film roccioso come i muscoli del protagonista e allo stesso tempo fragile e dislluso come il personaggio di Marion Cotillard.
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7) I WISH: continuo con un altro dei miei registi feticcio. Un film di Hirokazu Koreeda che parla di bambini di sogni e di treni come solo lui sa fare. Un piccolo capolavoro minimalista naturalmente inedito in Italia.
6) TUTTI I NOSTRI DESIDERI : il nuovo film di Lloret ( quello del bellissimo Welcome) mi ha toccato veramente nel profondo. Saranno lacrime parigine e non napulitane ma non ci si vergogna affatto di versarle.
5) RUBY SPARKS :  la commedia sentimentale dell'anno. Stile Sundance ma una finezza di scrittura e una caratterizzazione dei personaggi che non si trova facilmente nel cinema americano di oggi. Divertente e profondo allo stesso tempo.
4) KOTOKO : il grande ritorno alle origini di Shinya Tsukamoto. Un film visionario e disturbante come ai bei tempi che si avvale della straordinaria prova davanti alla macchina da presa della cantante Cocco. Difficile credere che non sia una professionista.
3) POLISSE : l'ex moglie di Besson dimostra di avere talento da vendere inserendosi nel filone del poliziesco realistico in modo impetuoso.Un film costruito alla stessa maniera dell'immortale Legge 627 di Tavernier, appena sporcato da una deriva sentimentale saggiamente tenuta sullo sfondo. E le storie di abusi su bambini raccontate nel film sono tutte vere. Brividi.
2) C'ERA UNA VOLTA IN ANATOLIA : altro capolavoro targato Nuri Bilge Ceylan, l'unico nel cinema attuale che possa aspirare al trono di erede ideale del cinema di Antonioni.

1) HOLY MOTORS: per me il film dell'anno( e non solo per me). Esperienza multimediale completa che ribadisce , se ce ne fosse stato ancora bisogno, l'enorme talento di un cineasta troppo avaro verso il suo pubblico adorante. Altro esempio di film sfuggito (al momento) alla distribuzione italiana. Un caso di miopia patologica per un film che rischia di essere uno spartiacque.


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