…e poi il tempo passa e mai più torna, ineluttabile e beffardo.
Lo scorgi sotto il velo che copre quel corpo ormai senza vita. Lo ascolti nel ticchettio dell’orologio da tavolo. Lo accarezzi abbracciando l’infanzia ormai lontana.
Non puoi fermarlo. Nemmeno trattenendo il respiro. Nemmeno quando è notte e non hai possibilità di scelta.
Attraversa ogni evento sempre uguale a se stesso e nulla ha potere su di lui.
Forse, prendendolo per mano, farà meno paura.