#6 WWW Wednesday – Blogmas edition

Creato il 24 dicembre 2014 da Chiara

Friendly reminder: questo meme è stato creato da MizB di ShouldBeReading. Siccome è una vita che non ne faccio uno, ho pensato di utilizzarlo per fare un riassunto di quello che ho letto durante il mese appena passato. Pur non trattandosi di una tappa ufficiale del #Blogmas ormai praticamente concluso, raccoglie una breve panoramica di una parte delle mie letture a tema Natale ed è, di fatto, l’ennesima occasione che ho per augurarvi di trascorrere la Vigilia in serenità, con le persone che amate, tra montagne di cibo, sorrisi e risate – e possibilmente un sacco di libri belli impacchettati sotto l’albero.

WHAT ARE YOU CURRENTLY READING?

Corinne Savarese, Una Str…ega sotto l’albero
Durante un’intervista televisiva Amanda De Winter, l’interior designer più quotata tra le star di Hollywood, soprannominata la Regina di Ghiaccio per il carattere pessimo e il totale distacco dall’amore, annuncia al mondo di volersi regalare un toy boy.
Anthony Costello è il suo assistente da due anni e la odia con tutto il cuore. Per lui lei è la Strega, la Stronza, il Male, il Demonio. Ma quando suo zio Toruccio gli prospetta un bel matrimonio con Concetta la Caciotta e un futuro di tanti Caciottini, Anthony capisce che l’unica via di fuga è proprio lei: Amanda. Mettendo in pratica tutte le lezioni di marketing assimilate in anni di studio e lavoro, escogita il piano perfetto: lei sarà la finta fidanzata e lui sarà … il suo toy boy. Il fisico non gli manca e nemmeno la grinta per entrare nel ruolo.
I due iniziano la loro appassionante love story fatta di finti scoop, sorrisi forzati e servizi fotografici sulle pagine delle riviste patinate. Ma, complici la magia del Natale e una sempre più irresistibile attrazione, l’amore sarà il regalo che troveranno sotto l’albero.

WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING?

Robyn Carr, Natale a Virgin River
Giudizio:
 ★★☆☆☆
Questo libricino – praticamente una novella se guardiamo al numero di pagine – nasce come prequel di una saga romance ambientata nel pittoresco paesino di Virgin River. Annie è una ragazza di campagna, con la testa sulle spalle e piedi ben piantati a terra: gestisce il proprio salone di bellezza, ha il proprio appartamento e vive il Natale con l’impazienza di chi aspetta questa giornata per poterla trascorrere assieme alla propria famiglia. Nathaniel, al contrario, non vede l’ora di scappare, dal Natale, e dalla prospettiva di passarlo prigioniero su una nave da crociera. Non a caso il bel veterinario della contea ha in programma di passare dieci giorni su una spiaggia caraibica, in compagnia dei suoi vecchi amici dell’università, circondato da bellezze in micro-bikini. Nessuno dei due ha messo in conto di doversi occupare di otto cuccioli abbandonati a pochi giorni dalla nascita, né tantomeno di innamorarsi. Eppure, complice proprio la cucciolata bisognosa di cure e la magica atmosfera di un bianco Natale, le cose prenderanno una piega inaspettata, con un immancabile lieto fine. Natale a Virgin River è una storia carina messa sulla carta, con tutti i giusti ingredienti per diventare una piccola chicca da gustare in un pomeriggio ozioso. Eppure risulta piatta, mal scritta, poco appassionante. Non so se tutta la saga si trascina sugli stessi ritmi assolutamente prevedibili e con personaggi poco approfonditi, un po’ scontati e difficili da inquadrare del tutto, ma spero proprio di no. Sarà che arrivavo da una lettura assolutamente perfetta, sarà che sono schizzinosa, ma non ho saputo gustarmela come avrei voluto. Peccato perché, ripeto, l’idea era buona e assolutamente adorabile.

Virginia Bramati, Meno cinque alla felicità!
Giudizio: ★★★★☆

Costanza è una giornalista finanziaria, tostissima, che dalla piccola Varate – in Brianza – si è trasferita nella caoticissima New York. Ma è proprio a casa che deve fare ritorno, sollecitata dalla voce del padre venuto a mancare di recente e dalla preoccupazione sempre più grande che le laconiche telefonate a casa continuano a suscitarle. E che brutta sorpresa, rientrare nella trattoria Moretti e scoprire che il Natale ancora non è arrivato! Che non ci sono decorazioni, che non ci sarà il tradizionale pranzo a base di oche – diventate improvvisamente le protette della piccola Nuccia – e che la sua vecchia stanzetta è stata affittata ad un misterioso muratore estone! Cinque giorni sembrano davvero pochi, una manciata di ore in cui a malapena ci si fa passare il jet lag, eppure… la magia del Natale non guarda in faccia nessuno e Costanza dovrà affrontare non solo sua madre e sua sorella, sconvolte da un lutto ancora troppo vicino, ma anche se stessa, nel tentativo di accontentare un padre che sembra avere grandi piani e grandi progetti per la sua famiglia, prima di lasciarla definitivamente.
Meno cinque alla felicità! è un libricino adorabile, nel vero senso della parola. Divertente, appassionante, straordinariamente genuino nel tratteggiare una realtà così meravigliosamente italiana da scaldare il cuore. È raro che un romanzo ambientato in Italia mi faccia questo effetto. Generalmente tendo a trovarli noiosi, esagerati, poco credibili. In questo caso, invece, è stato impossibile non innamorarmi di questi personaggi così particolari, da Nuccia – la bambina che parla alle oche con il pallino dell’origine dei nomi propri – ad Andrej – tutt’altro che muratore, tutt’altro che estone, ma ortopedico e triestino (!!!) -, dal piccolo Gabriele – con un vocabolario culinario che si adatta a qualsiasi circostanza – al padre che, pur non essendo che una voce nella mente della figlia – vi farà sganasciare dalle risate in ogni occasione. Mi sono commossa, mi sono divertita. Cos’altro si potrebbe chiedere, ad una favola di Natale?

Jenny Hale, Il regalo più grande
Giudizio: ★★☆☆☆
Sulla carta, questo romanzo si presenta come degno figliolo del genere Kinsella: una storia fresca, un po’ paradossale forse ma fondamentalmente divertente e capace di stemperare tutte le assurdità di una fiaba moderna. Allison non sta vivendo un momento bellissimo, a trentadue anni è costretta a tornare a vivere sotto il tetto materno, perché momentaneamente senza lavoro, e a fare i conti con una sorella di successo che non manca, nel tentativo di aiutarla, di impicciarsi in questione che vorrebbe risolvere da sola. Quando decide di accettare il lavoro di direttrice nella storica dimora della famiglia Marley, è proprio su insistenza di Morgan (la sorella) che sta occupandosi proprio della vendita dell’immobile. Ma quando si ha l’acqua alla gola, non è proprio possibile sputare nel piatto in cui si mangia e la prospettiva di uno stipendio da capogiro non è esattamente così indigesta, tanto più che Robert – il suo diretto superiore – è un uomo difficile da disdegnare. Allie farà ben presto la conoscenza di questa famiglia ricchissima e sgangherata, tenuta assieme unicamente dalla stessa casa che sta per esser venduta a qualcun altro, e deciderà di regalare loro un magnifico ultimo Natale, che tutti possano ricordare.
Il regalo più grande avrebbe potuto essere davvero una storia carina. Peccato i suoi personaggi siano fastidiosi, stereotipati o peggio ancora maltrattati dalla stessa autrice. Allie in primis è una donnicciola superficiale, indecisa, incapace di fare chiarezza sui suoi stessi sentimenti, che accetta il corteggiamento di un uomo molto più coinvolto di quanto l’autrice stessa non volesse lasciar intendere e al tempo stesso ne corteggia spudoratamente un altro che è completamente incapace di mostrare la ben che minima traccia di calore umano. Non c’è magia natalizia che tenga, quando un libro è sviluppato male. Ed è questo il caso: le premesse c’erano tutte, ma il risultato, alla fine della fiera, è decisamente discutibile.

WHAT ARE YOU GOING TO READ NEXT?

Anne McCaffrey, Il volo del drago
Il terzo pianeta di Rubkat era un luogo splendidamente adatto alla vita. Non appena l’uomo lo aveva scoperto si era affrettato a colonizzarlo. La prima spedizione che si era insediata sul pianeta Pern non aveva badato allo strano corpo celeste che descriveva un’orbita attorno ad esso. Ogni duecento anni quel mondo vagante riproponeva la sua minacciosa presenza e fu per questo che i coloni di Pern avevano creato una nuova specie: i Draghi. Essi erano in grado di fronteggiare la minaccia proveniente dallo spazio. Occorrevano però facoltà mentali superiori per allevare e addestrare un Drago, così si sviluppò l’ordine dei Dragonieri che finì per costituire una razza a sé e divenne protagonista di una serie di avventure che si trasformarono in leggenda.

È tradizione, a Natale mi regalo un fantasy.
L’anno scorso ho letto La prescelte e l’erede, di Jacqueline Carey, che non è esattamente un fantasy ma insomma… Quest’anno ho deciso di tornare al mio grande, enorme, mastodontico amore di sempre: i draghi. E i cavalieri di draghi. Perché sì, ho un debole non indifferente per questi lucertoloni terribili, ma non ho mai abbastanza tempo a disposizione per approfondire il tema quanto meriterebbe. Non ho mai letto nulla della McCaffrey, ma nel momento in cui ho letto la sinossi di questo romanzo – il primo di una saga infinita! – ho sentito le dita prudere per la voglia di saperne di più. In un certo senso, è un regalo a me, da parte mia.

Cassandra Clare, Le cronache di Magnus Bane
Chi è davvero Magnus Bane? È forse l’individuo misterioso che s’insinua nelle trame della Rivoluzione francese, o lo strampalato europeo che crea scompiglio in un remoto Perù dell’epoca coloniale, o il venditore di alcolici che sfida il proibizionismo nella Manhattan degli anni Venti? E se invece fosse soltanto un giovane alla moda, sempre pronto a scendere in pista nelle discoteche più elettrizzanti nella New York degli anni Settanta? Cassandra Clare ci accompagna attraverso luoghi ed epoche affascinanti alla scoperta dei retroscena più avvincenti del passato di Magnus Bane, eclettico e inafferrabile personaggio che ha vissuto mille vite in una, tutte legate da un filo rosso: la perenne lotta tra la forza dell’amore e quella del destino, a cui nessuno può opporsi, neppure il Sommo Stregone degli Shadowhunters.

E qua, ragazzi miei, entrate in gioco anche voi.
Perché per la prima volta nella mia brevissima carriera di bookblogger, ho deciso di organizzare assieme a Cristina e Airals, due sante che mi stanno sopportando da bel po’ di email, una lettura corale! Le regole sono semplici:

  • Per commentare la lettura su Twitter usate il tag #CronacheBaneCR o taggate direttamente noi (@AiralsBooks @maistatachiara @SpeziaC );
  • Per aderire, iscrivetevi qui.

Le storie sono state suddivise per settimane, e qui trovate il calendario.

1. ‘Cosa accadde in Perù’  – Dal 10 al 16 gennaio 2015
2. ‘La fuga della Regina’ – Dal 17 al 23 gennaio 2015
3. ‘Vampiri, scones ed Edmund Herondale’ – Dal 24 al 30 gennaio 2015
4. ‘L’erede di mezzanotte’ – Dal 31 gennaio al 6 febbraio
5. ‘L’origine dell’Hotel Dumort’ – Dal 7 al 13 febbraio
6. ‘Alla ricerca di Raphael Santiago’ – Dal 14 al 20 febbraio
7. ‘La caduta dell’Hotel Dumort’ – Dal 14 al 20 febbraio
8. ‘Un regalo di compleanno per Alec’ – Dal 21 al 27 febbraio
9. ‘L’ultima sfida dell’Istituto di New York’ – Dal 21 al 27 febbraio
10. ‘Il corso di un amor cortese’ – Dal 28 febbraio al 6 marzo


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