600 Mila fedeli alla Messa a Leòn

Creato il 26 marzo 2012 da Ecodifoggia @ecodifoggia
(Ecodifoggia.it) - Leòn: Nella sua terza giornata in Messico, Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa nel Parco del Bicentenario a León, che ricorda i 200 anni dall’indipendenza del Paese. Di fronte a oltre 600mila fedeli, compresi quanti erano nelle strade circostanti, il Santo Padre ha esortato i messicani a resistere alla tentazione di una fede superficiale e recuperare la gioia di essere cristiani. Benedetto XVI, messicano tra i messicani. Il Papa è giunto nella grande spianata del Parco del Bicentenario, dove ha ricevuto il nuovo caloroso saluto dagli oltre 600 mila fedeli che hanno partecipato alla Messa. Il Pontefice ha risposto con altrettanto affetto, indossando un sombrero, il tradizionale copricapo locale. Dall’entusiasmo al partecipato raccoglimento della celebrazione eucaristica. Nell’omelia il Papa, ricordando che stiamo avvicinandoci alla Pasqua, da vivere con cuore puro, cuore nuovo, ha parlato del Cristo Rey, la grande statua situata sul Cerro del Cubilete, alla quale è rivolta la devozione di tanti pellegrini, e ha ricordato Giovanni Paolo II che tanto ha amato la terra messicana: “Queridos hermanos al venir aquí… Cari fratelli, venendo qui ho potuto avvicinarmi al monumento a Cristo Re, in cima al ‘Cubilete’. Il mio venerato Predecessore, benché lo desiderasse ardentemente, non poté visitare questo luogo emblematico della fede del popolo messicano, nei suoi viaggi a questa cara terra. Sicuramente oggi si rallegrerà dal cielo che il Signore mi abbia concesso la grazia di poter stare ora con voi, così come avrà benedetto i tanti milioni di messicani che hanno voluto venerare, recentemente, le sue reliquie in tutti gli angoli del Paese”. Quindi il riferimento alla grande sfida della “missione continentale”, lanciata nel 2007 ad Aparecida, in Brasile, quando il Papa con tutti i vescovi dell’America Latina sottolineò la necessità di rinnovare e rivitalizzare la novità del Vangelo: “La Misión Continental, que ahora se està llevando… La Missione Continentale che si sta portando avanti, diocesi per diocesi, in questo Continente, ha l’obiettivo di far arrivare questa convinzione a tutti i cristiani e alle comunità ecclesiali, affinché resistano alla tentazione di una fede superficiale e abitudinaria, a volte frammentaria ed incoerente, per recuperare la gioia di essere cristiani e di appartenere alla sua Chiesa”. In questo senso – ha concluso il Papa – l’Anno della fede”, convocato per tutta la Chiesa, “è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Al termine della Messa, all’Angelus, l’invocazione alla Madonna di Guadalupe, patrona del Messico, con l’invito ai fedeli a non dimenticare che “la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù, e non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa qual vaga credulità, ma procede dalla fede vera” che spinge a “impegnarsi ad ascoltare il suo Figlio”. Infine, un nuovo accenno alla situazione difficile che il Paese sta vivendo: “En esto momentos en que tantas familias… In questi momenti in cui tante famiglie si ritrovano divise e costrette all’emigrazione, molte soffrono a causa della povertà, della corruzione, della violenza domestica, del narcotraffico, della crisi di valori o della criminalità, rivolgiamoci a Maria alla ricerca di conforto, vigore e speranza. E’ la Madre del vero Dio, che invita a rimanere con la fede e la carità sotto la sua ombra, per superare così ogni male e instaurare una società più giusta e solidale”.

Nella sua terza giornata in Messico, Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa nel Parco del Bicentenario a León, che ricorda i 200 anni dall’indipendenza del Paese. Di fronte a oltre 600mila fedeli, compresi quanti erano nelle strade circostanti, il Santo Padre ha esortato i messicani a resistere alla tentazione di una fede superficiale e recuperare la gioia di essere cristiani. Il servizio del nostro inviato in Messico, Giancarlo La Vella: Benedetto XVI, messicano tra i messicani. Il Papa è giunto nella grande spianata del Parco del Bicentenario, dove ha ricevuto il nuovo caloroso saluto dagli oltre 600 mila fedeli che hanno partecipato alla Messa. Il Pontefice ha risposto con altrettanto affetto, indossando un sombrero, il tradizionale copricapo locale. Dall’entusiasmo al partecipato raccoglimento della celebrazione eucaristica. Nell’omelia il Papa, ricordando che stiamo avvicinandoci alla Pasqua, da vivere con cuore puro, cuore nuovo, ha parlato del Cristo Rey, la grande statua situata sul Cerro del Cubilete, alla quale è rivolta la devozione di tanti pellegrini, e ha ricordato Giovanni Paolo II che tanto ha amato la terra messicana:“Queridos hermanos al venir aquí…Cari fratelli, venendo qui ho potuto avvicinarmi al monumento a Cristo Re, in cima al ‘Cubilete’. Il mio venerato Predecessore, benché lo desiderasse ardentemente, non poté visitare questo luogo emblematico della fede del popolo messicano, nei suoi viaggi a questa cara terra. Sicuramente oggi si rallegrerà dal cielo che il Signore mi abbia concesso la grazia di poter stare ora con voi, così come avrà benedetto i tanti milioni di messicani che hanno voluto venerare, recentemente, le sue reliquie in tutti gli angoli del Paese”.Quindi il riferimento alla grande sfida della “missione continentale”, lanciata nel 2007 ad Aparecida, in Brasile, quando il Papa con tutti i vescovi dell’America Latina sottolineò la necessità di rinnovare e rivitalizzare la novità del Vangelo:“La Misión Continental, que ahora se està llevando…La Missione Continentale che si sta portando avanti, diocesi per diocesi, in questo Continente, ha l’obiettivo di far arrivare questa convinzione a tutti i cristiani e alle comunità ecclesiali, affinché resistano alla tentazione di una fede superficiale e abitudinaria, a volte frammentaria ed incoerente, per recuperare la gioia di essere cristiani e di appartenere alla sua Chiesa”.In questo senso – ha concluso il Papa – l’Anno della fede”, convocato per tutta la Chiesa, “è un invito ad un'autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo.Al termine della Messa, all’Angelus, l’invocazione alla Madonna di Guadalupe, patrona del Messico, con l’invito ai fedeli a non dimenticare che “la vera devozione alla Vergine Maria ci avvicina sempre a Gesù, e non consiste né in uno sterile e passeggero sentimentalismo, né in una certa qual vaga credulità, ma procede dalla fede vera” che spinge a “impegnarsi ad ascoltare il suo Figlio”. Infine, un nuovo accenno alla situazione difficile che il Paese sta vivendo:“En esto momentos en que tantas familias…In questi momenti in cui tante famiglie si ritrovano divise e costrette all’emigrazione, molte soffrono a causa della povertà, della corruzione, della violenza domestica, del narcotraffico, della crisi di valori o della criminalità, rivolgiamoci a Maria alla ricerca di conforto, vigore e speranza. E’ la Madre del vero Dio, che invita a rimanere con la fede e la carità sotto la sua ombra, per superare così ogni male e instaurare una società più giusta e solidale”.


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