6180 the moon – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 03/10/2014

PC TESTATO SU
PC

Genere: Piattaforma

Sviluppatore: PokPoong Games, Turtle Cream

Produttore: Turtle Cream

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 19/09/2014

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Meccaniche di gioco e stile grafico Finisce troppo presto, ma il prezzo non è esagerato

Soundtrack

Controlli precisi e funzionali

Che il mondo sia pieno di sviluppatori indipendenti lo sappiamo, ma se c’è una porzione di territorio in cui questi team iniziano ad emergere e sbucare fuori quasi come funghi, è quella ad est. Turtle Cream è una di queste piccole ma già affermate realtà, un team di Seoul (South Korea) che conta due persone nel suo staff; la loro missione è quella di creare giochi unici, pur se piccoli, proprio perché con sole quattro mani non si possono far mica miracoli…

Noi di Z-Giochi analizzammo il loro primo vero titolo, Sugar Cube: Bittersweet Factory, se non consideriamo le altre tre produzioni freeware; oggi tocca all’ultimo arrivato, 6180 the moon che recentemente ha catturato anche l’attenzione di Phil Spencer, un modo meno esplicito del solito per dire che con grosse probabilità a breve lo vedremo approdare anche sul canale digitale di Xbox One.

SOLI SI MUORE

Di cosa si tratta: 6180 the moon è un platform, ma piuttosto che affidarsi a meccaniche consuete per puntare su una trama particolare, tenta di rendere un po’ più originale del solito un genere così inflazionato, al tempo stesso giustificando le azioni di gioco con un piccolo ma piacevole pretesto. Vi siete mai chiesti come sarebbe la vita sulla Terra senza la presenza del Sole? E nello specifico: come diventerebbe, visto che si tratta di una fonte di luce da considerare come un vero e proprio lusso, perché immersa nel buio che domina l’universo? Cosa ne sarebbe di tutte le forme di vita che dipendono da essa (ricordiamo come avviene, giusto per fare un esempio, la fotosintesi clorofilliana)? Beh, nel titolo di Turtle Cream il Sole è scomparso, non si sa dove sia andato a finire e gli abitanti della Terra – ovviamente preoccupati di quanto accaduto – chiedono aiuto alla Luna per risolvere il terribile enigma. Piccole fasi narrative, molto semplici in verità, in quanto relegate a brevi dialoghi in inglese, fanno da preambolo all’azione di gioco vera e proprio, attraverso cinque mondi, o meglio pianeti e satelliti (la Luna, la Terra, Venere, Mercurio, il Sole), a cui se ne affiancano altrettanti in una sorta di formato reverse, che consentono a questo piccolo gioco di contenere complessivamente un centinaio di livelli che comunque non vi porteranno oltre le due o tre ore di gioco.

Lo stile bidimensionale semplice ed essenziale mette in chiara evidenza il comparto grafico minimalista, caratterizzato da soli due colori: il nero ed il bianco. Il primo a ricordare, sullo sfondo, l’universo a cui accennavamo poco fa; il secondo a simboleggiare la Luna, e ad evidenziare tutte le piattaforme e le trappole poste sullo schermo. Il nostro compito è quindi quello di controllare una “pallina” (non si offenda, cara Luna) in livelli dalla risoluzione via via sempre più intricata, che sfruttano la contiguità tra la parte alta e bassa dello schermo per dar vita ad un gameplay sulla carta semplice, ma che presenta un buon compromesso tra riflessi ed ingegno in ognuno degli stage proposti; con grosse probabilità, sarete chiamati a riprovare più d’una volta qualche livello, ma non sbaglierete mai per l’imprecisione di comandi (perfetti, NdR), quanto piuttosto per aver calcolato male la distanza necessaria a raggiungere una piattaforma o per esser finiti su degli spuntoni, o su caselle rimbalzanti che hanno compromesso la tattica studiata per proseguire nel gioco, a quel vortice o buco nero che mette fine a ciascun livello. C’è quindi un buon grado di difficoltà ma mai frustrazione, anche in virtù di un level design degno di nota e a checkpoint piazzati con criterio nei livelli un po’ più lunghi e complicati, che non ha affatto risentito di un contesto tecnico così minimalista, anzi ne ha tratto beneficio, perché (guarda caso) ad accompagnarci troviamo una colonna sonora di qualità, composta da 13 tracce audio per una durata complessiva di circa 45 minuti.

IN CONCLUSIONE
Anche grazie ad un costo molto contenuto (3,99 euro), raccomandare 6180 the moon è più facile del solito. Vale assolutamente quanto richiesto: uno stile grafico minimalista, una buona colonna sonora e delle meccaniche via via sempre più stimolanti, riescono a creare i giusti presupposti per un'esperienza di gioco fresca e stuzzicante, peccato per la durata esigua. ZVOTO 7

FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA COSA SIGNIFICA PER NOI QUESTO VOTO? SCOPRILO LEGGENDO I NOSTRI CRITERI DI VALUTAZIONE!!!

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