Il più grande festival del mondo è al centro di una doppia rivoluzione: tecnologica e culturale. Ormai, equipaggiati di una di quelle famose “piccole videocamere”, chiunque è potenzialmente un cineasta. Parallelamente la visione di un film non si limita alla sola sala cinematografica. Quali che siano le innovazioni del 3D, è certo che su altri schermi, di un computer o di un cellulare, il film sviluppa le sue avventure. Col rischio, e il pericolo in alcuni casi, che certi mix aumentino la confuzione tra realtà e le sue multi virtualità. A meno di diventare una vecchia signora, simpatica ma desueta, che si visiterebbe una volta all’anno, Cannes è obbligata ad allineare le lancette del suo orologio all’ora di queste rivoluzioni. Aprirsi in maniera franca al pubblico sarebbe un primo passo. Creare delle selezioni in risonanza con le nuove tecnologie ne sarebbe un altro.
I film visti oggi:
:-)) Restless di Gus Van Sant (Un Certain Regard)
:-/ Trabalhar cansa di Juliana Rojas e Marco Dutra (Un Certain Regard)
:-) Hanotenet di Hagar Ben Asher (Semaine de la Critique)
:-) Noces Ephémères di Reza Serkanian (ACID)