65° Festival di Cannes: “Cosmopolis” di David Cronenberg

Creato il 26 maggio 2012 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Anno: 2012

Durata: 108′

Genere: Drammatico

Nazionalità: Italia/Francia/Canada/Portogallo

Regia: David Cronenberg

Nel caos generato da gocce di colore su una tela, che sembra richiamare uno dei maestri dell’astrattismo, Jackson Pollock, ha origine l’ultimo attesissimo film di Cronenberg, Cosmopolis, tratto dal profetico e incompreso romanzo dell’italo americano Don DeLillo. E proprio dal caos astratto dell’arte contemporanea, Cronenberg dà origine alla storia di Eric Packer, giovane guru della finanza che, spinto dalla semplicità di un gesto quotidiano come quello di aggiustarsi un taglio di capelli, attraversa la città in limousine per dirigersi dal suo barbiere di fiducia. New York, metropoli contemporanea per eccellenza, rappresenta lo spazio reale in cui si muove la limousine e, allo stesso tempo, lo spazio virtuale che esiste in ogni luogo e non ha identità, in cui il protagonista, interpretato da un perfetto, proprio perché inespressivo, Robert Pattinson, osserva la vita scorrere, immobile. Una giornata si trasforma in una sorta di odissea contemporanea, nella quale il giovane ultramiliardario Eric, attraversando la città, vive un eterno presente, in cui gli spazi, il tempo, le persone e i dialoghi si ripetono all’infinito, agghiacciando le anime dei protagonisti e mettendo a dura prova la pazienza degli spettatori.

I dialoghi, punto forte del film, a volte brillanti, sarcastici, altre volte ossessivi, morbosi e maniacali, intrisi di un nonsense contemporaneo, sono riportati quasi integralmente dal romanzo di DeLillo. Conversazioni surreali intorno a freddi discorsi sull’andamento economico di un capitalismo che è sempre più spettro di una società in cui tutto ciò che è umano è superato da un mondo virtuale, oggi dominante. Le uniche relazioni che Eric porta avanti sono lavorative o legate a istinti sessuali; rapporti liquidi vissuti in non luoghi in cui lo spazio e il tempo non esistono o esistono indipendentemente dalla realtà concreta.

Cronenberg ha avuto dunque l’occasione di dar voce a un romanzo profetico, che anticipa eventi realmente accaduti negli ultimi anni, in primis la crisi monetaria e l’evoluzione mediatica incarnata dal protagonista, che osserva il mondo con uno sguardo perennemente filtrato da uno schermo; e lo fa accompagnato da un cast di prima scelta, come Paul Giamatti, Juliette Binoche, Mathieu Amalric, e girando un film composto da soli dialoghi, con pochissimi cenni di azione. Sfida complicata, quella di trasporre un romanzo, tutto basato sull’introspezione psicologica del protagonista, in una versione audiovisiva. Questa volta, però, gli appassionati di DeLillo, non possono restare delusi, e ciò è merito di Cronenberg, il quale ha mantenuto integralmente lo spirito del romanzo. Annoiati o no, gli spettatori non potranno negarlo.

Valentina Calabrese

Scritto da Valentina Calabrese il mag 26 2012. Registrato sotto IN SALA. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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