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66esimo Festival di Cannes: “The Past” di Asghar Farhadi (In Concorso)

Creato il 19 maggio 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

66esimo Festival di Cannes: “The Past” di Asghar Farhadi (In Concorso)

 

Anno: 2013

Durata: 130′

Genere: Drammatico

Nazionalità: Francia

Regia: Asghar Farhadi

Una separazione ha segnato un momento importante nella cinematografia del regista iraniano Asghar Farhadi: con l’esplorazione di una coppia sull’orlo del divorzio ha conquistato il plauso internazionale aggiudicandosi l’Orso d’Oro a Berlino 2011 prima e poi l’Oscar al Miglior Film Straniero l’anno successivo. Eccelle Farhadi quando tenta di raccontare attraverso una storia universale una società complessa e claustrofobica, lasciandola emergere nelle parole, nei disagi e nelle costrizioni dei personaggi. Con About Elly, precedente di due anni a Una separazione, i vincoli morali di una società non libera si delineavano man mano che il mistero si infittiva intorno alla protagonista scomparsa, in un’atmosfera da thriller socio-antropologico. Di diversa natura è The Past, privato della disanima sociale e applaudito a Cannes dove è stato presentato nella rosa dei concorrenti all’ambito premio.

Marie (Bérénice Bejo) chiede al marito Ahmad (Ali Mosaffa) di ritornare a Parigi da Theran per ultimare le pratiche del divorzio. La donna è coinvolta sentimentalmente con un altro uomo, Samir (Tahar Rahim), con il quale convive. Ahmad verrà presto invischiato nelle beghe domestiche, sollecitato dalla ex moglie a capire le ragioni della rabbia della figlia Lucie (Pauline Burlet) contro di lei.

Una situazione di crisi domestica aggravata dalla distanza culturale di una coppia alla deriva si trasforma in un incalzare di misteri e svelamenti scatenati da un passato incombente. L’arrivo di Ahmad nella quotidianità turbolenta di Marie e Samir mette in mostra la pericolosità dell’irrisolto, di un tempo che fu e che forse non si è ancora concluso. Ahmad viene trascinato con la forza da Marie nel conflitto tra lei e il compagno-convivente, mentre Samir guarda agli ex coniugi come a una coppia ancora sentimentalmente legata. In questo triangolo amoroso fatto di ferite, insicurezze e gelosie manca un quarto elemento, un’assenza volutamente imposta nell’attrito e palesata solo al momento della risoluzione delle tensioni. Nel ripetere i dialoghi, presentandoli dal punto di vista ora dell’uno ora dell’altro protagonista dell’oscuro caso, Farhadi riesce a non rallentare il ritmo della suspense e a non sminuire la potenza del twist con cui il plot è tragicamente ribaltato. Messo da parte il ritratto sociale del suo Paese d’origine, Farhadi firma un cinema investigativo, sia nell’atmosfera sia nelle questioni amorose sollevate: è il legame col passato un naturale momento esistenziale o una minaccia paralizzante? In ogni caso il passato racchiude in sé una forza dannosa.

Francesca Vantaggiato


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