Nessun big del Web dimostrava troppo interesse nella nuova era “mobile” della Rete, forse a eccezione di Google e del suo progetto Android che, almeno agli albori, assomigliava più ad una brutta copia di Blackberry che all’attuale e conosciuta versione.
Cupertino, nei fatti, ha stabilito il “prima” e il “dopo” del mondo della telefonia. Poi venne Apple e con il suo iPhone 2G cambia le carte in tavola e sbaraglia la concorrenza con un prodotto perfetto per l’utilizzo con le sole dita e soprattutto senza tasti fisici da nessuna parte.
Il 9 gennaio del 2007 Steve Jobs estrasse dal taschino un device insolito, privo di tasti fisici a eccezione del pulsante Home, dallo schermo coloratissimo e del design innovativo. Questo computer in miniatura non solo era in grado di telefonare, ma garantiva l’accesso a Internet con la visualizzazione di pagine complete anziché la versione WAP, l’ascolto di musica come se fosse un normale iPod, la visione di video anche da YouTube e un nugolo di altre funzioni, tra cui il meteo, gli aggiornamenti di borsa e poco altro. Il mondo di App Store arrivò soltanto un anno più tardi ma già la vista di un device fluido e altamente user-friendly, gestibile trascinando semplicemente le dita sul suo schermo.
Il presente di Apple
Negli anni iPhone si è evoluto aggiungendo via via sempre più funzioni e cambiando più volte design. Dalla prima versione solo 2G, si è oggi arrivati allo sdoppiamento tra iPhone 5C e iPhone 5S. Fra questi due estremi, iPhone 3G e 3GS con il loro iconico aspetto arrotondato, a cui ha fatto seguito iPhone 4, la seconda rivoluzione del gruppo: questo smartphone, infatti, è il primo al mondo ad aver goduto di uno schermo ad altissimi DPI, ovvero il Retina Display. E quindi iPhone 4S, identico al predecessore ma dalla fotocamera migliorata, e iPhone 5, con il suo corpo in irresistibile alluminio anodizzato.