7 miliardi di persone, che cosa significa per la Terra?

Creato il 18 luglio 2011 da Howtobegreen

Crescita demografica, fame, povertà, consumismo e modello capitalista. Dove andremo a finire? Il raggiungimento dei 7 miliardi di persone abitanti il pianeta Terra è previsto per il 31 ottobre 2011: non fra 1000 anni! Cosa significa questo? Cosa ognuno di noi può fare? Le Nazioni Unite hanno attivato un sito internet www.7billionactions.org per ricordare che cosa questo traguardo demografico significhi. Questo numero sarà raggiunto in un mondo alle prese con enormi difficoltà ambientali, economiche, sociali e dove una radicale insostenibilità ecologica e sociale sembra non avere fine.
Sette miliardi di abitanti rappresentano il doppio del numero di esseri umani che vivevano sulla Terra nel 1960. Chi adesso ha 60 anni ha visto il raddoppio della popolazione mondiale nel corso della propria vita. Più esseri umani si aggiungono alla comunità umana sul pianeta più diventa urgente e indifferibile trovare soluzioni agli incombenti problemi legati allo sfruttamento delle risorse, ai nostri crescenti impatti sui sistemi naturali, all’autentico sconvolgimento che abbiamo provocato nelle complesse sfere del sistema Terra, allo stato complessivo della salute fisica e psichica delle nostre società.
Il nuovo rapporto delle Nazioni Unite ricorda che l’attuale popolazione umana, dovrebbe raggiungere, entro il 2100 la cifra di 10.1 miliardi, toccando nel 2050, la cifra di 9.3 miliardi di abitanti. La maggior parte dell’incremento che si verificherà riguarderà i paesi ad alta fertilità, che comprendono 39 paesi africani, nove asiatici, sei in Oceania e quattro in America Latina.
Quali le tappe di crescita della popolazione mondiale e le previsioni future?
- il primo miliardo è stato raggiunto nei primi anni dell’Ottocento,
- il secondo nei primi decenni del Novecento,
- il terzo miliardo è stato raggiunto il 25 ottobre del 1959,
- il quarto il 27 giugno del 1974,
- il quinto il 21 gennaio del 1987,
- il sesto il 5 dicembre del 1998,
- il settimo dovremmo raggiungerlo il 31 ottobre 2011,
- l’ottavo il 15 giugno del 2025,
- il nono il 18 febbraio del 2043
- e il decimo, il 18 giugno del 2083.
Dalle ricostruzioni sin qui fatte che hanno portato a delle stime relative alla popolazione umana presente nel passato, sembra che alla fine dell’ultimo periodo di glaciazione, intorno ai 10.000 anni prima di Cristo, la popolazione umana fosse stimabile intorno ai 5 milioni, 6.500 anni prima di Cristo, intorno ai 7.5 milioni, 5.000 anni prima di Cristo intorno ai 12.5 milioni, 3.000 anni prima di Cristo quando si sono sviluppati in Egitto i geroglifici, si aggirava intorno ai 14 milioni di abitanti, 1.000 anni prima di Cristo, nella cosiddetta era del ferro, la popolazione mondiale si ritiene fosse di 50 milioni di abitanti, 400 anni prima di Cristo, quando apparve il primo calendario solare dei Maya, 162 milioni e l’anno della nascita di Cristo sui 285 milioni di abitanti.
La crescita della popolazione che ha subito una straordinaria accelerazione negli ultimi due secoli, si incrocia inevitabilmente con i nostri modelli di uso e consumo delle risorse e di crescente produzione di scarti e rifiuti e costituisce il crescente peso che esercitiamo sui sistemi naturali del pianeta. Ogni giorno che passa non facciamo altro che indebolire la capacità che i sistemi naturali hanno di "supportarci" e la loro capacità di metabolizzare gli "scarti" della nostra attività.
Il quadro che si presenta oggi davanti ai nostri occhi nell’anno in cui raggiungeremo i 7 miliardi è particolarmente preoccupante e le Nazioni Unite riassumono i dati essenziali, dietro ai quali ci sono individui, ciascuno con la propria vita, la propria storia: ogni giorno almeno un miliardo di persone è denutrito, due miliardi vivono con meno di un dollaro al giorno, un miliardo non ha accesso ad acqua pulita, più di 1.000 donne muoiono durante la gravidanza o il parto.
Cosa intendiamo fare?
[Tratto da un articolo di Gianfranco Bologna su Greenreport.it]

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