Anche se cresciamo e diventiamo adulti, ci sono ancora quei momenti come quando restavamo a bocca aperta davanti alla vetrina di un negozio dove era esposto un giocattolo fighissimo... e chiedevamo ai nostri genitori "posso averlo?" e puntuale arrivava un "no, mi dispiace, ma questo non ce lo possiamo proprio permettere". E allora nelle sere a seguire ci addormentavamo con quell'immagine negli occhi: noi e l'oggetto dei nostri desideri.
E poi a volte (ma anche no) passavano mesi e alla fine quel regalo arrivava... e la felicita' era immensa!
A quei tempi ci bastava poco per essere felici... poi crescendo l'oggetto del desiderio e' diventato sempre piu' costoso e ricercato, ma allo stesso tempo siamo diventati noi quelli con il potere di decidere "cosa comprare e cosa no"... questo ci ha portato a soddisfare in modo piu' immediato i nostri desideri, ma credo che abbia tolto molto della felicita' del regalo tanto atteso e sognato :-)
Anche se cresciamo e diventiamo adulti, e abbiamo materialmente i soldi per comprarci quello che vogliamo, a volte e' bello ricevere un regalo... riprovare quelle emozioni, saltellare per la felicita', perche' qualcuno ci ha regalato proprio quello che volevamo.
E se e' bello ricevere, e' anche bello dare... a volte basta cosi' poco per far felice qualcuno, davvero poco e spesso non ce ne rendiamo conto. A volte basta una parola, un pensiero (a volte bastano pochi dollari) per trasformare la giornata ad una persona.. e se qualcuno a cui vogliamo bene e' cosi' felice, non ne vale la pena? Non ci basta rendere qualcuno felice per essere ancora piu' felice? Dedicare dieci minuti del nostro tempo a soffiare delle bolle di sapone per rendere un bambino sorridente?
E quali sono le persone a cui vogliamo bene, le persone importanti per noi? Non sono quelle che a loro volta ci fanno stare bene? Certamente amici, famigliari, partner, figli... ma le persone che vediamo e sentiamo tutti i giorni, non sono anche loro importanti per noi? L'autista del bus che tutte le mattine ci da' il buongiorno, la donna delle pulizie che con gentilezza ci spolvera la scrivania, il collega che divide la stanza con noi e ci racconta la sua vita e a cui noi raccontiamo la nostra, un'amica che sentiamo via telefono anche se non la vediamo cosi' spesso, uno sconosciuto che di punto in bianco inizia a scriverci emails tutti i giorni, un blogger le cui parole ci fanno compagnia quotidianamente, facendoci ridere, piangere, pensare, incavolare. Tutte queste persone sono importanti, perche' se non ci fossero la nostra giornata sarebbe diversa (pensateci, su, che e' vero).
Ultimamente sono diversi i bloggers a cui mi sono affezionata, che leggo quotidianamente, che mi fanno "sentire" qualcosa... e se questo e' vero per me, sara' vero anche per tanti altri. E se un blogger mi da' qualcosa, anche io voglio dare qualcosa in cambio... cosi' come quando l'autista del bus mi sorride dando il buongiorno, e io gli sorrido di rimando.
E allora ripenso a quando da piccola ero a bocca aperta davanti a quella vetrina guardando la casa della barbie che nessuno mi ha mai regalato... e penso che a volte basta cosi' poco per far felice qualcuno.
Ora c'e' un blogger-bambino, che e' rimasto a bocca aperta a guardare una bicicletta, e ci sta chiedendo "posso averla?" con il cuore in mano; un blogger-bambino che ogni giorno ci regala le sue parole e i suoi pensieri... basterebbe poco per farlo felice.
Ecco, concretizziamo questo "poco": facendo due calcoli rozzi, considerando quanto costa la bici, quanti lettori puo' avere il blogger in questione, quanti mesi ci sono da qui a natale, direi che se ognuno si impegna con 6 dollari al mese (o 20 centesimi al giorno... insomma, una cifra ridicola) ce la possiamo fare! :-)
Solidarieta' per il desiderio di Emigrante :-)
PS allora, come sono andata con il mio primo esperimento di marketing?
vi ho convinto? :-P
devo ammettere, pero', che sono partita con l'intenzione di scrivere "un mucchio di cavolate", ma in realta' ho scritto tante tante cose vere :-)
per Emigrante: poi pero' voglio fare un giro su sta bici, eh! anzi, rivendico lo ius primae noctis (nel senso di giro di inaugurazione della bici... il caschetto gia' ce l'ho!)
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